Gears Tactics Recensione – Le origini del male

Gears Tactics Recensione | Se dovessimo enunciare una delle più grandi saghe che hanno fatto la storia in casa Microsoft, e non solo, potremmo menzionare tranquillamente il filone di Gears of War, noto sparatutto in terza persona ambientato in un mondo ormai devastato a causa dell’arrivo delle locuste. Nonostante la storia dello storico soldato Marcus Fenix sia giunta al termine, gli sviluppatori ancora non hanno terminato le loro idee per il glorioso universo. Noi di VMAG mai ci saremmo potuti aspettare un’opera come Gears Tactics, il quale, essendo uno strategico a turni, rompe completamente i canoni frenetici che hanno reso storiche le vicende che narrano dell’eterna lotta tra umanità e gli esseri abominevoli. Una delle maggiori sorprese è stata certamente la narrativa presentata, che ci porta agli albori dell’invasione dei mostri sul pianeta e, quindi, ci viene mostrato anche come l’umanità ha inizialmente reagito ai fatti. Gears Tactics sarà disponibile su PC e Xbox One a partire dal 28 aprile.


A tutti i fan storici della serie, è vero, non possiamo far altro che darvi ragione quando affermerete che avreste preferito un altro sparatutto competitivo come Gears 5, però dobbiamo ammetterlo: Gears Tactics è geniale. Il gameplay presentato è pressoché simile a quello offerto dall’altrettanto leggendaria saga di XCOM, infatti, dovremo controllare un party di massimo cinque membri, capitanati da Gabe Diaz, un soldato dal passato oscuro che avrebbe potuto ottenere una carriera stellata, ma preferisce relegarsi nelle retrovie poiché non approva i metodi utilizzati dal famoso, e odiato, presidente Prescott. Il nostro gruppo di Gears è composto da diverse tipologie di classi e, soprattutto, di personaggi. I combattenti sono divisi in principali e secondari, fate attenzione a questi ultimi visto che, se dovessero morire durante una delle missioni, non saranno più giocabili, per cui perderete tutti i livelli e abilità acquisiti. Per quanto riguarda i nostri eroi primari, fortunatamente quando esaleranno il loro ultimo respiro causeranno “solamente” un game over. Il sistema delle classi, invece, è piuttosto intuitivo, ma al contempo completo e variegato. Ci sono diversi ruoli con cui potremo costruire la nostra banda: i supporti, i DPS (coloro che causano danni maggiorati al costo di essere sempre il bersaglio primario dei nemici), gli scout ed infine i pesanti, ossia coloro che, sì, dispongono dello stesso potenziale bellico degli attaccanti, ma sono più lenti ed imprecisi. Oltre a questa divisione, potremo personalizzare ogni personaggio con pezzi d’arma ed equipaggiamento che forniscono diverse abilità e statistiche, consentendovi di rendere unico il vostro prediletto. Infine, grazie al ramo delle abilità, abbiamo l’opportunità di scegliere la strada specifica del soldato. Detto in breve, anche se esistono due guerrieri della stessa classe, prendiamo come esempio i DPS, Gears Tactics ci dà l’occasione di selezionare aree di specializzazione diverse per ognuno di essi, rendendo magari un comprimario un tank puro e, invece, trasformando l’altro commilitone nell’ariete di sfondamento delle nostre azioni.

Abbiamo parlato di azioni? Beh, come ogni gioco strategico a turni, ovviamente anche questo titolo suddivide ogni sua fase in determinate mosse, le quali dovranno essere pensate con cautela poiché non è possibile tornare indietro. Inizialmente, ogni membro del gruppo ha a disposizione tre spostamenti/tattiche che può eseguire. Ognuna di esse aumenta in base alla distanza che si vuole percorrere, al tipo di manovra che si sta tentando e, soprattutto, in base a chi ha di fronte. Eh già, perché i ragazzi di Splash Damage e The Coalition hanno spremuto tutto il potenziale dell’universo Gears of War facendo in modo che tutto sia più unico e accattivante possibile. Dovremo sempre fare i conti con le storiche locuste, che vi ricordiamo sono suddivise in tipi e classi. Di certo, in un videogioco del genere non poteva non essere ideata una scelta di gameplay così geniale come quella di dare ad ogni nemico delle abilità specifiche e dei punti deboli che li contraddistinguono. I Granatieri per esempio, storiche figure presenti dagli albori della saga, hanno skill avanzatissime dalla corta distanza grazie al loro fucile a pompa Gnasher, oltre ad avere una passiva che gli permette di resistere in maniera drastica ai nostri colpi quando la loro salute scende al di sotto del 50%. Insomma, se credevate che quest’opera fosse un casual game solamente perché è il primo esperimento degli sviluppatori, beh, vi sbagliate di grosso. Ogni battaglia è complessa, soprattutto a difficoltà più avanzate, e deve essere soprattutto ponderata. Una singola scelta sbagliata può mettervi in seria difficoltà, facendovi rimpiangere della vostra leggerezza. Unico elemento che non ci è particolarmente piaciuto, anche se non abbiamo capito se fosse stato voluto o meno, è il fatto che una volta che avremo sgomberato temporaneamente l’area della missione ci verrà solamente dato un avviso che stanno arrivando rinforzi nemici, ma non ci verrà comunicato da quale direzione. Ciò significa che, molto spesso, può accadere di ritrovarsi in mezzo al fuoco ostile perché non si poteva essere a conoscenza del loro punto d’arrivo. Oltre a questo, crediamo che il potenziale mostrato da Tactics sia enorme: ogni equipaggiamento contraddistinto della serie ha una precisa funzione, e non sarà mai classificato come “inutile”.

“Gears Tactics è stato un esperimento, sì, ma assolutamente geniale e ben riuscito”.

Una punta grezza del diamante che sarebbe potuto essere lo strategico targato The Coalition, tuttavia, è, sfortunatamente, la storia. Come abbiamo anticipato nel paragrafo introduttivo, Gears Tactics è ambientato nei primi anni in cui le locuste hanno invaso il nostro pianeta, per cui questi eventi precedono di poco le avventure di Marcus Fenix e dei suoi leggendari compagni, che tutta la community ha amato alla follia. Nonostante il potenziale di poter approfondire i diversi aspetti del cambiamento, molto drastico, della vita degli esseri umani, lo strategico a turni non riesce a sfruttare l’occasione, rendendo tutto il comparto narrativo piuttosto piatto e privo di momenti da ricordare, come invece spesso è accaduto in passato. Poteva essere interessante conoscere di più e, soprattutto, approfondire sulla situazione attuale del mondo. Gli sviluppatori hanno voluto dare, chiaramente, più importanza al comparto tecnico e di gameplay, che però si sono presentati assolutamente impeccabili. Non a caso, la grafica offerta è assolutamente godibile, più che adatta agli standard del genere, le stesse cutscene sono di altissima fattura, proprio per questo è stato un peccato non poter vedere questa perla risplendere, ma dobbiamo fare un plauso per il coraggio di aver presentato un videogioco che si discosta totalmente dai canoni impostati dalla saga stessa.

Infine, è vero, Gears Tactics presenta indubbiamente delle pecche minime all’interno del suo gameplay, che però non peggiorano l’esperienza di gioco totale. C’è da dire, però, che come esperimento e primo tentativo di sovvertire il genere frenetico di una delle saghe più famose del medium si è rivelato un successo. Ci auguriamo che, se mai ci dovesse essere una futura installazione a tema strategico, gli sviluppatori imparino dai loro errori, riuscendo a garantire prima di tutto una storia più avvincente e meno piatta e, col senno di poi, un comparto ludico ottimale, senza pecche di alcun grado di gravità. Complimenti agli autori di quest’opera, visto che non è da tutti rischiare rilasciando un prodotto totalmente diverso a quello a cui i fan sono abituati da ormai più di dieci anni. Noi di VMAG, in ogni caso, speriamo che darete una chance a questa piccola gemma grezza, soprattutto se siete appassionati al mondo Gears of War e, soprattutto, alla serie XCOM, proprio perché le somiglianze sono piuttosto chiare, ma mai tediose o prive di originalità. Preferiamo pensare che Tactics sia, piuttosto, un tributo al famoso RTS, prendendo il meglio di quest’ultimo e rimodellandolo, però, a tema Gears of War, dove la sopravvivenza e la costante ansia di essere assaltato dagli esseri mostruosi è sempre dietro l’angolo, anche se, in questo caso, possiamo prevedere grazie alle nostre mosse una loro amara sconfitta.

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