Diamanti grezzi e l’evoluzione di Adam Sandler

Dobbiamo ammetterlo: ultimamente Netflix ci sta regalando davvero tante gioie. Sono numerosi i prodotti di qualità che vantano il marchio del servizio streaming, e tra questi, troviamo Diamanti grezzi. L’affascinante film, non è stato solamente una scommessa vincente da parte dei fratelli Josh e Benny Safdie, ma è valso come trampolino di lancio (40 anni dopo) per Adam Sandler. Infatti, l’attore è sempre stato attribuito a film demenziali, con l’unico scopo di far ridere un pubblico troppo annoiato dai classici blockbuster hollywoodiani, dove si spara e basta. Ed effettivamente è stato proprio questo a fargli ottenere il successo. Le sue doti attoriali, insieme alla sua coinvolgente comicità, gli hanno permesso di rimanere nell’immaginario collettivo comune. Ma cosa succederebbe se, di punto in bianco, la star decidesse di cambiare totalmente il suo stile? Beh, sembra proprio che Sandler abbia tutte le intenzioni di dimostrarcelo, partendo proprio da Diamanti grezzi.

Per tutti quelli che hanno già letto la nostra recensione, non è un mistero ciò che pensiamo dell’opera. Diamanti grezzi mette alle strette lo spettatore come pochi film hanno saputo fare nel tempo. È claustrofobico, violento e spesso fastidioso. Non vogliamo spaventarvi, sia chiaro, ma se avete voglia di sottoporvi alla pellicola, dovrete essere prudenti. Abbiamo finalmente la possibilità di vedere un Adam Sandler decisamente diverso da come siamo abituati. Dimenticatevi pellicole come Insieme per forza o Un weekend da bamboccioni. Non c’è più nulla da ridere, invidiare o emulare. Questa volta ci troviamo difronte ad un’ambientazione ostile, con figure losche e malviventi pronti a tutto pur di racimolare una mazzetta di dollari in più. Tra questi spicca lui, il protagonista Howard Ratner, che gestisce un negozio di gioielli nel Diamond District di Manhattan. Ebbene sì, il buon vecchio Sandler non si spaccia più per un agente segreto della CIA o un astronauta. In questo caso, anche lui è una persona da tenere alla larga.

 

 Siete ancora convinti di conoscere Adam Sandler?

 

Proprio come i clienti con cui conclude affari a quattro zeri, Howard potrebbe essere tranquillamente paragonato ad un ratto. Con la sua scaltrezza, riesce a farsi strada (a fatica) in un mondo che lo ripudia e lo prende a pugni in faccia, letteralmente. La sua volontà di migliorare spesso viene venduta al miglior offerente, ritrovandosi con le mani piene di banconote che, ben presto, diventeranno una scommessa persa. Ciò che attira istantaneamente l’attenzione dello spettatore è la sua personalità. Questo perché ci troviamo davanti alla sofferenza fatta persona. Sono i suoi occhi a comunicarlo. Riesce a raccontarsi senza nemmeno aprire bocca, basta un singolo, malinconico sguardo a farci capire che non è a suo agio in quel contesto. Ma, d’altronde, è l’unico che sembra fornirgli un minimo di sicurezza e fidatevi, parlare di sicurezza in queste circostanze è una cosa grossa. Ma in fin dei conti, perché ci ha così sorpresi l’interpretazione di Adam Sandler?

Mettiamola sul filosofico: Diamanti grezzi non è nient’altro che lo stato d’animo di un attore, ormai stufo di essere etichettato come non dovrebbe. Tutti i colpi che incassa nel film, sono in realtà le massicce critiche che riceve nella vita reale. Lo stato di solitudine di Howard, insieme alle sconfitte, ma anche alle poche vittorie che ottiene, sono lo specchio di un Sandler pronto a cambiare le cose. E la sua determinazione dovrebbe essere da esempio e non fonte di beffe. Proprio così. Da molti il suo atteggiamento è stato recepito come ostile e fuori luogo, per non dire “infantile”. In molti si sono schierati contro di lui, soprattutto i membri dell’Academy, che si sono rifiutati di concedergli una nomination agli Oscar 2020. Ed è proprio da questo fattore, che possiamo notare come Sandler sia sottovalutato nel panorama cinematografico. Perché dire che tutte le sue pellicole sono materiale scadente e privo di comicità? Perché dispregiare così tanto la carriera di un uomo, quando ci sono davvero delle personalità di dubbia bravura?

 

L’attore ha davvero raggiunto il culmine della sua carriera o è solo l’inizio?

 

E se da un lato merita fiducia, una piccola dose di scetticismo è più che lecita. Non è un solo film a fare di un uomo una star (quando conviene sì), ma nel caso Sandler abbiamo tutti bisogno di un bis. Io non potrei essere più d’accordo, e spero vivamente che l’attore non mantenga la promessa di fare intenzionalmente un film brutto, come confermato da lui più volte. Il cinema ha bisogno di più storie come quelle di Howard Ratner, e confidiamo in Netflix e sull’opportunità che la compagnia ha dato all’attore. Infatti, ben 4 nuovi progetti ci aspettano con protagonista il maestro del click. In definitiva, Adam Sandler ha saputo come spiccare il volo, magari non azzeccando proprio il periodo storico per ovvi motivi, ma comunque ce l’ha fatta. Ciò non toglie però che debba ripudiare il suo passato o le sue origini. Presto scopriremo se sarà davvero all’altezza di ruoli drammatici e perché no, rivederlo al cinema sotto questa nuova veste non mi dispiacerebbe affatto.

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