Stranded Deep Recensione – Verso l’isola che non c’è

Versione Xbox One

Stranded Deep Recensione | Eravate sul volo di ritorno da un duro meeting di lavoro. La vostra unica preoccupazione era di tornare a casa, mettervi sul divano, aprire una lattina di birra e vedere l’ultimo episodio di The Last Dance. Mai vi sareste immaginati di precipitare nel bel mezzo di un arcipelago situato chissà dove, e di ritrovarvi a combattere contro granchi e serpenti con un remo ed una bussola che non punta a nord. Questo è l’incipit della storia del nuovo Stranded Deep… o almeno della storia creata da noi. Il nuovo titolo dei ragazzi di Beam Team Studios, vi si posizionerà davanti a forza, facendovi cancellare ogni impegno dall’agenda. Perché? Beh, il fato prevede che sarete destinati a passare numerose ore a galla, tra isole caraibiche e squali affamati. Ma se avete intenzione di rimboccarvi le maniche e di ritornare a casa, vi suggeriamo di leggere questa recensione. Siete stati avvisati!

Abbiamo avuto modo di provare la versione per Xbox One, ma Stranded Deep è disponibile anche per PlayStation 4, PC, Mac OS e Linux. Prima di iniziare, il titolo dà la possibilità di personalizzare alcuni parametri di gioco, ma non lasciatevi ingannare. Infatti, sono pochissime le cose che potranno essere modificate, limitandosi alla semplice scelta della difficoltà di gioco o al sesso del protagonista. Una volta premuto il tasto conferma, ecco che veniamo proiettati a bordo del classico Jet che, prima o poi, si adagerà sul fondo dell’oceano. In altre occasioni avremmo avuto modo di esplorarlo un po’, magari interagendo con qualche rivista o salutando il capitano. Ma non in questo caso. Per qualche sconosciuto motivo divino, il mezzo si squarcia, portando l’unico passeggero ad una inevitabile fine. Come dite? Siamo riusciti a sopravvivere? Non l’avremmo mai detto…

 

 L’inizio dell’avventura è tra i più classici. Riuscirà a stupirci in seguito?

 

Arrivati sulla magica isola di “non so dove diavolo mi trovo“, un rigoroso tutorial ci insegna le basi per intraprendere una carriera in pieno stile Robinson Crusoe. E tra un coltello di fortuna, un fuoco da campo e un barattolo di fagioli, trovato in una vecchia nave d’avvistamento, ecco che saltano fuori i primi, atroci, problemi. Come avrete già intuito dal trailer, Stranded Deep vanta un’ambientazione oceanica. Dunque, tutto quello che dovrete fare è setacciare fondali marini e svuotare vecchie imbarcazioni affondate. Il problema principale però, è proprio l’acqua. Infatti, ogni volta che interagirete con il mare, il gioco inizierà a presentare una sfilza di glitch, che renderà la vostra esplorazione un incubo. Un vero peccato, vista l’enorme quantità di oggetti da prendere ed elementi ambientali da vedere al di sotto della superficie marina. Ma non temete: i glitch vi seguiranno anche sul bagnasciuga.

Esplorare i fondali marini non ha prezzo… peccato brulichino di creature ostili.

Di certo le problematiche non rimangono a galla. Bug, pop-up e glitch dell’interfaccia di gioco, vi accompagneranno per l’intero viaggio, rendendo, alcune volte, la vostra vita un’inferno. Più di quanto non lo fosse già. Questo perché dovrete difendervi da numerose minacce, tra cui: serpenti, crostacei e squali… tanti squali! Ma se tra le vostre qualità risiede lo spirito di adattamento e sopravvivenza, saprete come cavarvela, riuscendo perfino a non calcolare il comparto tecnico. Dunque, con un po’ di forza e coraggio, e tante palme abbattute, potrete anche voi costruirvi il vostro angolo di paradiso. Grazie ad un’ampia possibilità di elementi da craftare, potrete creare un illimitato numero di oggetti, strutture ed armi. Questo è senz’altro un punto a favore di Stranded Deep. Ma attenzione: non credete di poter fondare dalle prime ore di gioco la nuova Port Royal.

 

Il comparto tecnico soffre moltissimo, ma gli appassionati del genere sapranno come ignorarlo.

 

Questo perché Stranded Deep è molto lento. Dovrete lavorare sodo, affrontare numerosi ostacoli, ed usare l’ingegno per poter raggiungere gli obiettivi più alti. Il mondo di gioco vi offre tutto: dalla pietra al motore di un idrovolante. Starà a voi decidere se e come continuare. Questo garantisce un’immensa longevità degna dei titoli survival, ma ancora una volta, i giocatori più esigenti e abituati ad un clima movimentato, lo lasceranno dopo pochissimo tempo. Del resto, sa come conquistare chi ha già avuto esperienze simili, con prodotti come The Forest, The Long Dark o l’immortale Minecraft. Va riconosciuto il fatto che l’opera richiede un certo ingegno, e una divertente progressione che spinge i più curiosi a continuare l’avventura. A differenza degli altri titoli citati, qui si sente di più il fattore esperienza. Infatti, quasi l’intero menù delle creazioni è bloccato, richiedendo specifiche abilità per poter avanzare.

Quanto sarete disposti a combattere per sopravvivere?

Sicuramente, la mancanza di una componente multiplayer fa soffrire ancora di più il gioco. Con prodotti del genere, la possibilità di interagire con un amico potrebbe fare davvero la differenza. Chissà, forse in futuro verrà rilasciato un aggiornamento a riguardo. Speriamo vivamente che gli sviluppatori prendano in considerazione la cosa. In definitiva, Stranded Deep è il classico titolo survival, che mette alla prova gli utenti più avvezzi al genere. Nonostante presenti seri problemi tecnici, dà la possibilità di rilassarsi su spiagge deserte, ammirando splendidi tramonti e autentici mostri marini in cerca della prossima preda da catturare. Se volete mettervi alla prova ed affrontare madre natura, allora vi consigliamo di farci un pensierino. Ma non aspettatevi un prodotto innovativo, né tantomeno al passo con i tempi.

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