Valorant: una promessa fatta da Riot ai giocatori competitivi di tutto il mondo, frustrati dal basso appeal grafico del pur ottimo CounterStrike Global Offensive, ma non solo. Anche una dichiarazione di guerra a tutti quelli che giocando a Overwatch si sentono eroi degli FPS. “Mentre tutto quello che fanno è giocare un MOBA con visuale in prima persona, nemmeno troppo bilanciato. Ops, l’ho detto ad alta voce?” Scherzi a parte, torniamo a lui, Valorant. Sviluppato da Riot Games, la stessa che vi ha portato League of Legends, League of Legends e anche quel capolavoro di Moba competitivo che “nessuno” conosce: League of Legends. Ma non fraintendete: il fatto che si siano concentrati sempre e solo su LOL ha insegnato loro molto, permettendogli oggi di arrivare ai vertici fra le case sviluppatrici mondiali. Forti della loro esperienza maturata in dieci anni ininterrotti di apprezzamento dai player professionisti di tutto il globo, gli sviluppatori di Riot si sono lanciati nel 2020 rivelando non solo Valorant, ma un “dozzilione” di progetti videoludici di calibro elevatissimo. Che spaziano dall’FPS (appunto Valorant) al gioco di carte digitali (Legends of Runeterra) al picchiaduro alla Street Fighter, quindi in 2D o al massimo 2.5D.
Valorant prende il meglio di Overwatch, la struttura ad eroi, e il meglio di CSGO, cioè le meccaniche di gioco da FPS. E li fonde insieme in un’unica esperienza. Ho provato la closed beta, e dopo un sacco di schiaffi presi da giocatori evidentemente più bravi di me, ho capito che dovevo scrivere questa guida. Così, ho scelto 3 macro-sezioni che racchiudano ciascuna 3 consigli utili ad esse inerenti: la creme della creme di ciò che ho appreso giocando con qualcuno che sapeva davvero il fatto suo. E che, infatti, ora non vuole giocare con me mai più. Benvenuti, quindi, nell’inedita Guida guida che vi insegnerà a giocare a Valorant facendovi capire come NON giocare a Valorant. Dimenticate tutto quello che sapete sulle relazioni sociali: da questo momento in avanti, avete fatto log-in nel mondo dei VERI giochi competitivi per professionisti!
Chi ha detto che se so giocare a Overwatch sono bravo a mirare?
1. Non muovetevi mentre sparate
Giocando a Overwatch prima e Valorant subito dopo, mi sono accorto di una cosa: sparare su Overwatch non è minimamente la stessa cosa che sparare su Valorant. Ma ehi, se levate “Overwatch” potete tranquillamente metterci Battlefield, Call of Duty, il discorso non cambia. Valorant prende la dinamica del suo gunplay direttamente da CSGO, e funziona quindi in maniera del tutto diversa dai succitati FPS. Se vi approcciate alla mira come se foste su Overwatch non centrerete nemmeno il più semplice dei colpi, garantito. E l’errore più grave, come anche il più difficile a cui porre rimedio, se siete giocatori di lunga data di Overwatch, è muoversi mentre si spara. Mai, MAI muovervi mentre sparate. Non siete in un Action Movie, e non avete la Forza a guidarvi come uno Jedi. Siete solo voi, la vostra mano e il mouse, contro un algoritmo che impone di STARE FERMI mentre si spara. Sempre. State camminando verso l’area A, quando ad un tratto vedete un nemico di fronte a voi. Alzate le dita da WASD, e siete così fortunati da avere i riflessi più pronti dei suoi, avrete già cliccato sul pulsante di fuoco e lo avrete ucciso. Se, invece, memori di Overwatch cercherete di muovervi a zigzag mentre sparate flickshottando, ho brutte notizie per voi: i vostri compagni di squadra vi odieranno.
2. Non camminate con la mira ad altezza piedi
“Non è possibile! Ogni volta che esco da un angolo io sparo al nemico, il nemico spara a me, io muoio e lui no, dove sbaglio?” ti chiedi mentre il tuo amico che ti ha invitato a giocare ti leva l’amicizia su Facebook. Poniamo il caso che tu abbia seguito il punto 1: hai colpito l’avversario, ma gli hai sparato all’alluce sinistro probabilmente. La testa, caro mio, è il tuo obiettivo principale. E non la colpirai mai se per farlo devi stare a pensare di mirarla alzando il fucile tutte le volte che incontri un nemico. Invece, senti qua, se camminerai tenendo la mira più in alto… ti accorgerai che spesso non serve nemmeno mirare, perché gli avversari usciranno dalle loro coperture con la testa già perfettamente allineata con la canna della tua bocca da fuoco. Tieni alto quel fucile, e il dito sempre pronto! Già che ci sei, mira il meno possibile, anche con le armi che lo consentono: non serve. Certo, per farlo devi conoscere alla perfezione gli spray pattern delle tue armi…
3. Studiate gli spray pattern di tutte le armi
Per Spray Pattern si definisce il “disegno” che producono i proiettili sparati da un’arma sulle superfici che colpiscono. Un concetto che esisteanche su Overwatch, con personaggi come Roadhog ad esempio, o Torbjorn. Su Valorant assume tutt’altro peso, costringendoti a capire che solo il primo proiettile che spari va dritto dove hai mirato, mentre gli altri seguiranno uno schema prestabilito; che, se lo conosci, puoi prevedere. Muovendo quel poco che basta la mira mentre spari delle raffiche, quindi, riuscirai a seguire il disegno dello spray pattern con il mirino, e a colpire quello che vuoi colpire. Altrimenti, sei uno di quelli che scrive sui social “EH, MA VALORANT E’ BUGGATO, IO SPARO IN UN PUNTO E IL PROIETTILE VA DA UN’ALTRA PARTE“. E poi ti chiedi ancora perché il tuo amico ti ha tolto l’amicizia nel punto 2 della guida.
Gioco di squadra prima di tutto
1. Non avanzare mai da soli senza coordinarsi
Dovrebbe essere scontato, ma evidentemente non lo è. Ok che in Valorant è possibile anche fare quei meravigliosi 1 VS 5 (le partite normalmente sono 5 VS 5) perché se si è bravi, bravi davvero, si può carriare un team senza aiuti esterni. Ma perché complicarsi la vita? Pensate prima di tutto di squadra. Chi va avanti senza coordinarsi su quale punto attaccare o difendere (A, B o C, e a tal proposito imparare bene la geografia delle mappe non sarebbe male), chi si lancia senza riflettere fuori dagli angoli cercando il Clint Eastwood che è in lui, non lo troverà . E finirà , invece, crivellato di colpi. Tra 1 VS 5, 5 VS 5 e 4 VS 6, ce ne corre. Non mi state per chiedere chi sia il sesto della squadra avversario vero? Siete voi. A meno che non vi raggruppiate con il vostro team!
2. Usare sempre il microfono
Questo punto è figlio del precedente, dato che non potete coordinarvi in altro modo che parlando. Va bene anche usare un inglese imperfetto, non ci sono professori su Valorant. Non di inglese almeno. Comunque, accendete il microfono, ma settatelo come si deve per favore. Non urlateci dentro, adoperatelo con le cuffie e non con le casse, affinché non si senta il riverbero eterno di quello che dite, e delle risposte degli altri. Una buona comunicazione inizia con un microfono ben settato.
3. Coordinarsi sugli acquisti
In ultimo, per chiudere la triade della comunicazione, c’è un’altro dettaglio che è bene coordiniate sempre con i vostri compagni di squadra: gli acquisti a inizio round. Come su CSGO, infatti, la vostra dotazione a ogni round dipenderà dagli acquisti che farete, e dalle armi, abilità e scudi di cui vi equipaggerete. Sapete dal primo paragrafo di consigli che imparare lo spray pattern delle armi è fondamentale. Il che implica che sapere quali sono le armi migliori è ancor più importante, ovviamente. Ma spesso, queste armi sono le più costose. Cosa fare? I soldi che avrete a disposizione non sono sempre tanti a ogni round, e andare “disequipaggiati” significa morire ancora più in fretta, che siate bravi oppure no. Ma essere gli unici della squadra ad avere equipaggiamenti costosi, è altrettanto deleterio. Perché se morite, perdete tutti gli equipaggiamenti (e magari li regalate ai nemici, che possono raccoglierli da terra), e dovrete comprarne di nuovi. Pensateci: chi è poco equipaggiato, muore. Se i vostri compagni sono poco equipaggiati, e voi molto, che accadrà ? Loro moriranno, e voi di conseguenza, anche se siete super equipaggiati, perché siete i soli ad esserlo. Al round successivo, voi non avrete soldi, perché li avrete spesi tutti, e i vostri alleati sì. Loro si equipaggeranno, compatti nella strategia comune che avreste dovuto seguire anche voi. E voi, sarete un peso morto. Bello vero? No. Ricordate: eco round significa “round economico”. Quindi, spendete poco, cercate di uccidere più che potete, e se vincete bravi! Avete tutto di guadagnato. Ma se perdete, almeno avrete limitato il peso di quella specifica sconfitta, e sarete pronti a riprendervi nel round successivo!
Cose che farete mille volte prima di capire che non dovete farle
1. Non prendere il detonatore a inizio match
La modalità di gioco attuale è la stessa che trovereste su CSGO: dovete portare, in fase di attacco, un detonatore in una fra tre zone (A, B o C) e farlo esplodere. Se siete difensori, invece, dovrete evitare che ciò accada. Semplice. In virtù dei consigli che vi ho già dato, però, dovreste aver compreso che prima di attaccare, nello specifico, c’è bisogno di pianificare i movimenti, di capire dove sono i nemici, e quindi di muoversi compatti portando il detonatore là dove deve stare. Sappiate, inoltre, che quando prendete il detonatore, il nemico sa che lo avete raccolto e dove lo avete preso. Perciò, non è una buona idea raccoglierlo a inizio match, quando vi state organizzando, e rivelare i vostri piani agli avversari. Così come non è una buona idea prenderlo, fare gli highlander, e lasciarlo in uno spot presidiato da giocatori con fucili da cecchino irraggiungibile per i vostri alleati. Lasciatelo a terra, da bravi, coordinatevi. E poi, raccoglietelo solo quando siete pronti ad attaccare!
2. NON MUOVETEVI MENTRE SPARATE
ANCORA? Ma ve lo avevo detto a inizio guida mi sembra, dove avete la testa? Calma, non importa, del resto il titolo recita “cose che farete mille volte prima di capire che non dovete farle”, ed è giusto che ci voglia un po’ a ricordarselo. Ma è fondamentale. Ripetiamolo: non si spara in movimento, il fucile deve essere tenuto alto, per non sparare al corpo o ai piedi dei nemici. E non si mira, o si mira poco, meno possibile. O se fra gli avversari c’è chi non ha bisogno di mirare, la partita sarà persa in partenza.
2,5. Non affidatevi troppo alle abilitÃ
Siccome il punto 2 era una ripetizione, facciamo che mi invento un punto 2,5 per ovviare. E vi dico e vi ripeto che non state giocando a Overwatch. Le abilità in vostro possesso non saranno fondamentali come nel prodotto Blizzard. Utili, sì, ma non indispensabili. Le abilità di Valorant sono, per lo più, utilities mascherate graficamente per risultare più appaganti. Bombe fumogene che diventano “palle di vento ruggente” o Air strikes che si trasformano in “LA MORTE PIOVE DAL CIELOOO” e cose così (quanto è bello oltretutto il doppiaggio Italiano?). Non hanno la benché minima familiarità con le controparti Overwatch-esche, più spostate verso il fronte MOBA che su quello FPS. Prima viene la mira, il fucile, e i proiettili. E dopo le abilità . Piccoli aiuti semplifica vita, scudi momentanei che vi permettono di riprendere fiato, danni ad area in stile molotov. Fanno eccezione un paio di Ultimate più sgargiule e OP, come quella di Sage che vi farà resuscitare un compagno caduto. Ma, appunto, sono Ultimate, e non normali abilità !
3. Non camminare al centro degli spazi
Infine, il consiglio più importante di tutti. Quello che vi terrà in vita abbastanza da poter affermare che avete effettivamente giocato a Valorant, per dirne una: non camminate al centro degli spazi. Che siano corridoi, o peggio spiazzi, camminare nel mezzo del cammin di vostra vita vi porterà verso una selva oscura, che la diritta via era smarrita. Ovvero alla morte. Molto meglio avanzare quatti quatti lungo i muri. Magari, se serve, tenendo premuto shift per non fare rumore con i passi. Guardare sempre all’angolo opposto rispetto a quello dove vi trovate, lungo la diagonale dello spazio che si frappone fra l’angolo dove siete, e quello verso cui volete dirigervi. Così, sarete sempre coperti su almeno un lato o più.
In conclusione: se giocherete a Valorant tenendo bene a mente questi consigli, validi qualunque PG decidiate di impersonare, non crediate che sarà tutto rose e fiori. Perchè Valorant non è un gioco. Cioè, sì, teoricamente lo è, e anche praticamente. Non fatemi sprecare tempo a spiegare cosa intendessi, avete capito perfettamente: Valorant è un Esport. Un bell’esport se volete la mia opinione, ma pur sempre un Esport. E come tale, richiede allenamento, coscienza e voglia di mettersi in gioco. In definitiva, spero che questa guida vi abbia fatto capire almeno una cosa su tutte: probabilmente non siete pronti. Ma, se lo vorrete, potrete diventarlo. E non ci sarà soddisfazione più grande. GGWP!
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