The Last Dance – Anteprima episodi 3 e 4 | Se avete apprezzato le prime due puntate di The Last Dance e volete conoscere le nostre impressioni sugli episodi futuri, siete capitati nel posto giusto. Il prodotto originale Netflix, basato sulla stella del basket Michael Jordan, ha molto da raccontare. Riuscendo ad accaparrarsi le attenzioni del pubblico sin dalla prima puntata, cerchiamo di entrare più a fondo in una delle personalità più sconvolgenti del mondo. Insieme a lui, un team che ha fatto la storia della pallacanestro. Non a caso, il terzo e il quarto episodio sono dedicati a due compagni di Mike “Air” Jordan: Dennis Rodman e Phil Jackson. Tra flashback, ricordi sfocati ed interviste inedite, The Last Dance è lo show definitivo per tutti gli amanti dell’NBA. Pronti a sviscerare i segreti più occulti dei Chicago Bulls?
Partiamo con Dennis Rodman, all’epoca cestista dei Chicago Bulls. Conosciuto come un grande professionista della pallacanestro e uno dei cestisti più forti della storia, Rodman ha dovuto combattere a lungo contro pregiudizi e critiche da parte del pubblico, e non solo. Tutto questo a causa del suo essere stravagante e anticonformista. Infatti, a differenza del suo compagno Michael Jordan, lui aveva bisogno di svolgere uno stile di vita piuttosto ostile alla sua carriera. Uscite notturne, alcol e leggi sportive infrante, fanno di lui una spina nel fianco, ma non per i Bulls. Nonostante il suo comportamento scorretto e libertino, Rodman è uno dei giocatori più amati dell’intero team e la sua presenza fa la differenza. In campo è un incubo per gli avversari, grazie alla sua prestanza fisica e la sua mentalità d’acciaio. È uno stratega, che è riuscito a studiare ogni minimo rimbalzo che prende la palla e il modo in cui va marcato un avversario. Insomma, un vero asso della pallacanestro.
Senza Dennis Rodman, i Bulls non sarebbero gli stessi.
Per la squadra, Rodman non è un ostacolo, anzi, è visto come il ragazzo “che cammina all’indietro“, secondo Phil Jackson, all’epoca allenatore dei Bulls. Ed è proprio grazie a lui (e Jordan), che il cestista ha saputo mantenere un certo rigore dentro e fuori dal campo. Tra lui e il coach c’è sempre stato un grande rapporto di amicizia, fino ad arrivare a stringere un legame ancora più profondo, grazie ad una loro passione in comune. Seguendo gli aneddoti di vita di Rodman, l’episodio tre continua mostrando al pubblico l’enorme fatica fatta dalla squadra per imporsi sugli avversari Pistons, ai tempi una delle migliori rose del panorama americano. Grandi sfide stanno per arrivare e solo un leader come Michael Jordan può gestire i dubbi, le tensioni e gli sconforti dei suoi compagni. Riuscirà a farcela da solo? Fino a che punto si spingerà il giocatore più forte della storia del basket per vincere?
E come Rodman, così Phil Jackson merita di essere analizzato attentamente. Classe 1945, anche lui famoso cestista dei New York Knicks, che negli anni ha ottenuto un posto da allenatore per i Chicago Bulls. Grazie alla sua filosofia e il modo di vedere le cose, riesce a portare una delle squadre più denigrate della pallacanestro tra le grandi. Battendo finalmente Detroit, il team ha l’occasione di ottenere il primo titolo NBA. Gli appassionati già sapranno i risultati finali, ma prima della partita, la serie apre un’importante parentesi che racconta la vita di uno degli allenatori più audaci di sempre. Non bisogna saper conoscere solamente la materia, ma occorre avere un gran cuore. E Jackson aveva tutte le carte in regola per gestire i Bulls. Insieme a lui, il dream team per eccellenza, formato da Dennis Rodman, Scottie Pippen e Michael Jordan (Triangolo offensivo).
La perfezione non esiste? Chiedetelo a Phil Jackson.
I Bulls riuscirono a raggiungere la perfezione in pochi anni, abbattendo qualsiasi barriera gli si ponesse davanti. Ci sono stati periodi bui, certo, momenti in cui l’intera squadra ha avuto bisogno di rimescolare le carte e rivedere le priorità, ma non si è mai arresa. Con un allenatore visionario, un leader eccellente e due degli uomini più forti del panorama sportivo, i ragazzi di Chicago hanno ottenuto molto, aggiudicandosi titoli, riconoscimenti e diverse soddisfazioni personali. Ma non è tutto oro quello che luccica. Dietro ogni partita o uscita in pubblico, c’è una squadra che ha lavorato sodo e, talvolta, anche sofferto per raggiungere il proprio traguardo. Alla base troviamo un grande spirito sportivo ed autentiche amicizie che vanno aldilà di ogni sconfitta o incidente di percorso. E, in fin dei conti, è stata questa la chiave per il successo.
The Last Dance è la serie definitiva per tutti coloro che hanno vissuto l’epoca d’oro del basket e vogliono conoscere, fino in fondo, i propri idoli. Ma anche per tutti quelli che si sono avvicinati da poco alla disciplina, e vogliono farsi una cultura a riguardo. Oggi vi abbiamo anticipato ciò che vedrete negli episodi 3 e 4 del nuovo prodotto originale Netflix. Vi ricordiamo che saranno disponibili dal 27 aprile 2020. Riusciranno i Bulls ad aggiudicarsi il primo titolo NBA? Funzionerà ancora il triangolo offensivo ideato da Phil Jackson? Presto, scoprirete questo e molto altro.