Hollywood Recensione | Se siete capitati all’interno di questa recensione è perché, quasi sicuramente, siete stati attirati dall’ammaliante quanto meschino nome di uno dei quartieri più celebri e famosi del mondo: Hollywood. Situato nella magica Los Angeles, è una tappa obbligatoria per tutti quelli che hanno intenzione di passare il resto della loro vita sotto i riflettori. La città californiana, affascinante quanto dannata, ha da sempre rispecchiato una società apparentemente felice e appagata, con fondamenta rigide e ben consolidate grazie al cinema. Ma se vi dicessimo che non è così e che tutto quello a cui ci sottopongono i mass media sia solamente una falsa, ci credereste? Ebbene, il nuovo prodotto originale Netflix ci racconta alcuni dei retroscena più insidiosi e subdoli dell’intero panorama cinematografico. Signore e Signori, benvenuti ad Hollywood! L’America ha appena superato il secondo dopo guerra e un gruppo di ambiziosi ragazzi vuole lanciarsi in uno dei settori più proliferi di sempre. Riusciranno a raggiungere i loro obiettivi?
Abituandoci a vedere un contesto perennemente gioioso e privo di imperfezioni, l’uomo ha da sempre aspirato a raggiungere le cime più alte del successo, anche attraverso metodi poco ortodossi. Ma essendo un argomento scomodo e poco sano per l’angelica nomina che difende a spada tratta il vero volto di Hollywood, si è sempre provato a nascondere la dura realtà. Ma stavolta Netflix ha deciso di uscire con un prodotto originale davvero interessante, con lo scopo di gridare ad una società che, più che al successo, porta le persone alla rovina. Attraverso un mondo altamente dettagliato e citazionistico, la serie fa capire sin da subito di che pasta è fatta. Nata dalle menti di Ryan Murphy e Ian Brennan, i più nostalgici riusciranno a (ri)trovare la propria dimensione attraverso piccole chicche sparse per le diverse sequenze, come un distributore vintage della Coca Cola o la maestosa scritta che veglia sulla città degli angeli: Hollywoodland. Qualora non dovesse essere abbastanza, potrete contare sui protagonisti e i personaggi secondari che compongono lo show, per un semplice motivo: sono tutte persone davvero esistite. Da Rock Hudson, fino ad arrivare alla Signora Roosevelt, sarà un vero spasso entrare nelle vite di alcune delle personalità più influenti del secolo scorso.
Sarà un vero piacere cercare i vari riferimenti alla Hollywood degli anni ’40, sparsi per la serie.
A rendere il tutto più realistico sarà l’ambientazione perfettamente ricostruita, con auto d’epoca che sfrecciano per le vie di Beverly Hills ed elegantissimi uomini d’affari intenti a sbrigare faccende extraconiugali. Perché è proprio da qui che Hollywood comincia: dal tradimento. Ahimè, se avete intenzione di “sfondare” in questo mondo, non pensate di rimanere fedeli al vostro partner o, peggio, a voi stessi. Sarete obbligati dall’agente di turno a compiere spregevoli atti, che vi faranno pentire di aver comprato un biglietto aereo senza ritorno per Los Angeles, e di aver scelto questa vita. Una vita che ben presto sarà affossata da un nome, un aspetto e una notorietà che non vi appartengono. Tutto è finto. Ma non come un sogno che svanisce poco dopo il risveglio. Questa è la realtà dei fatti, come ci viene dimostrato da uno dei personaggi più forti, potenti e carismatici della serie, Henry Wilson, interpretato da Jim Parsons (Sheldon Cooper in The Big Bang Theory). Al diavolo la dignità e la voglia di cambiare il mondo! Se si vuole far carriera a Los Angeles, bisogna sottostare a compromessi e schemi di vita troppo difficili da sopportare. E infatti, i protagonisti dello show andranno incontro a diversi crolli psicologici, che li metteranno difronte a dubbi morali ed esistenziali.
Nel frattempo che vi decidete a plasmare la vostra esistenza per un briciolo di fama, una villa con piscina e la possibilità di fare compere a Rodeo Drive, il mondo di Hollywood continua con la sua routine. L’ambiente circostante è vivo e ci viene dimostrato con una delicatezza degna di un romantico alle prese con la sua musa. Del resto, è stato lo stesso sceneggiatore a definire quest’opera come “una lettera d’amore all’epoca d’oro di Tinseltown“. E mentre osiamo fare riferimenti ad un altro inguaribile romanticone, come Quentin Tarantino ed il suo C’era una volta a… Hollywood, confermiamo con certezza il clima aulico e pittoresco che è stato dato alla serie. Colori caldi, che si mischiano ad una luce quasi mai eccessiva o fastidiosa, fanno sì che le vicende scivolino senza ostacoli registici o tecnici, sulle affascinanti note delle musiche degli anni ’40. Non a caso, chiunque di voi apprezzi la complicità delle parole di Billie Holiday, allora rimarrà estasiato dalle incredibili canzoni scelte per lo show. Nulla è stato lasciato al caso, e si vede. E, tra un sigaro, un buon bicchiere di scotch e molte sceneggiature da dover leggere, passerete degli splendidi momenti basati su una raffinata sensualità dei personaggi ed emozionanti monologhi fatti sulla filosofia e la storia dell’umanità.
Hollywood riesce a stregare gli animi più sensibili, trasformando in paradiso un girone dantesco.
Nella megalomania generale di attori in procinto di una crisi di nervi e viscidi agenti che chiedono in cambio di una parte un pagamento più “creativo”, troviamo alcuni modelli di persone estranei al mondo finora descritto. Questi ragazzi vogliono cambiare la loro vita, ma anche quella dei futuri spettatori che pagheranno per vederli. Vogliono rendere il cinema un posto sano dove chiunque possa esprimere la propria arte, anche se di colore o con diverse preferenze sessuali. Ma anche qui, Hollywood riesce a battere ogni stereotipo. Capace di analizzare importanti temi contemporanei senza sprofondare nel banale o in un moralismo di cui non abbiamo bisogno. Come nel secolo scorso così adesso, il moralismo non esiste. Questo perché potrebbe associarsi più ad una pratica difensiva di chi non vuole smascherarsi, piuttosto che ad una definizione filosofica. E mentre potrebbe risultare pungente e fastidiosa per alcuni, per altri la serie è un vero grido di libertà che si disperde per le infinite spiagge dell’ovest. Popolate da sogni e fantasie di ogni genere, che preparano il terreno per le future stelle del cinema; stelle che però non brilleranno di luce propria.
Siete ancora convinti di voler raggiungere Dreamland? Ora Los Angeles non apparirà più ai vostri occhi come la meta inarrivabile ricca e prosperosa, ma sarà più una catena di montaggio spietata e senza scrupoli. Per chi vede il medium come un mezzo per esprimere le proprie idee filosofiche e genuine, ci saranno essenzialmente due vie possibili: il declino verso il baratro dell’insuccesso oppure l’apice della popolarità, creando una vera e propria rivoluzione copernicana all’interno di uno dei settori più selettivi e ostici di sempre. Dovrete essere pronti ad affrontare i vostri sentimenti, chi vi ama e, se capiterà, la morte. Siete davvero pronti per questo? Allora iniziate la faticosa scalata sull’imponente scritta Hollywood, come ci viene mostrato nella sigla d’apertura. Sono davvero poche le intro che si ricordano. Spesso sono marginali e di brevissima durata, ma questa riesce a rispecchiare perfettamente l’intera serie, lanciando un messaggio iniziale allo spettatore: “da soli non ce la farete in questo mondo”. Del resto, non tutti possono pretendere di diventare i nuovi Sharon Tate e Roman Polański…
Eleganza, sensualità e poesia: Hollywood non è mai stata così bella.
Tuttavia, lo stravagante e bizzarro stile che ci viene mostrato durante i primi episodi, va pian piano svanendo verso il finale. Il tutto diventa più discorsivo e maturo, dimostrando da un lato, la crescita dei protagonisti e le loro evoluzioni; mentre dall’altro, una spumeggiante Los Angeles ormai sull’orlo della rivoluzione. Tutto è sottotono, come se la città avesse deciso di battere in ritirata agognando stili di vita esasperati per concentrarsi sul futuro. Per quanto possa essere dannata, la Hollywood di Netflix non può non incantare. La piattaforma ha davvero fatto centro con questo nuovo show, mettendo l’intera utenza difronte ad una realtà che quasi sempre viene ignorata. Che sia per un tornaconto o per difendere l’avido sistema cinematografico, gli scandali rimangono e chiunque si professi come conoscitore e fan del cinema, dovrebbe conoscere questo lato. Los Angeles rimarrà per sempre la città delle stelle e noi non potremmo esserne più entusiasti. Perché se da un lato manifesti alcuni dei lati più bassi dell’essere umano, dall’altro riesce a far emozionare milioni di persone. Che siano blockbuster, film d’autore o commedie improvvisate, noi amiamo il cinema e lo ameremo per sempre.