Sony, Microsoft e Nintendo: alleanze, amicizie e nuovi amori

Sin dagli albori, i videogiocatori di tutto il mondo sono sempre stati abituati ad un clima ostile, basato su tensioni e competizione. Sebbene questi fattori siano stati fondamentali e favorevoli al progresso dell’industria videoludica, siamo arrivati ad un punto dove il medium trae più sofferenze che giovamenti da questa condizione. Infatti, sviluppatori, designer e artisti, da anni tentano disperatamente di far seppellire l’ascia di guerra a tutti quelli che di Console War ci vivono. Non che sia sbagliato ovviamente, della sana competizione ci dovrà essere sempre. Ma questo non dovrebbe mai sfociare nell’estremismo puro, come purtroppo accade ancora oggi, sebbene la situazione si sia addolcita di molto. Ebbene, oggi vi citeremo alcuni degli esempi più significativi che hanno dato prova, ancora una volta, che il videogioco può essere sinonimo di maturità ed unione.

 

 

I tre dell’Ave Maria

 

Uno degli esempi più forti e significativi degli ultimi tempi, è senza alcun dubbio quello avvenuto durante i The Game Awards nel 2018. I boss dei tre colossi videoludici, Sony, Microsoft e Nintendo, salirono insieme sul palco del Microsoft Theater a Los Angeles, per lanciare un forte messaggio: Diciamo addio alla Console War, siamo tutti sulla stessa barca! Le tre personalità (da sx: Shawn Layden, Phil Spencer e Reggie Fils-Aime) hanno deciso di scendere in campo per promuovere un’alleanza, che col tempo, porterebbe a risultati mai visti. Del resto però, l’ultima parola spetta sempre alle diverse community, spaccate sostanzialmente in due grandi schieramenti: i favorevoli e i contrari ad una probabile coalizione. Ciò porta ad un’ulteriore guerra interna, che suddivide ancora in più frammenti una fan-base che dovrebbe rimanere unita, ora più che mai. Da quel fatidico 7 dicembre 2018, le compagnie hanno fatto i primi passi verso quello che in futuro, molto probabilmente, diventerà lo standard per molti titoli: il cross-platform. Ebbene, cari guerrafondai, sembra proprio che si stia raggiungendo un compromesso dal trio delle meraviglie. Anche se, a dirla tutta, Sony ci ha messo un po’ più tempo del previsto…

 

Loving Developers: l’industria che ci fa bene

 

E come le geniali menti sono riuscite a riappacificarsi tra loro, anche le software house sotto il loro potere, dimostrano volontà e dedizione nel cambiare le cose, cercando di puntare ad un unico pubblico, piuttosto che a frastagliati schieramenti sparsi qua e là per il globo. Qui sotto, vi riporteremo dei casi dove alcuni designer, tra i più illustri e famosi, si sono confrontati per dar vita ad opere interattive di notevole spessore. Ma prima di iniziare, ci teniamo a farvi un piccolo appunto: senza queste forti amicizie extra-lavorative, molti titoli non avrebbero mai visto la luce, forse. Perciò fate tesoro dei vostri alleati e ancora di più dei vostri nemici. Perché la sana concorrenza, e sottolineiamo sana, può fare solo che bene.

 

Horizon Zero Dawn: Neil Druckmann intervista Hermen Hulst

 

Ecco a voi due delle personalità più influenti del mondo videoludico moderno, sedute a tavolo insieme. Se qualcuno di voi non ricordasse i loro nomi, ecco le presentazioni: l’uomo barbuto è Neil Druckmann, vicedirettore di Naughty Dog, creatore del franchise di The Last of Us e autore di Uncharted 4: A Thief’s End. Di fronte a lui abbiamo Hermen Hulst, direttore manageriale di Guerrilla Games. Entrambe le aziende vantano con fierezza titoli basati interamente sulla narrativa, uno stile di gioco che non cesserà mai di esistere, sebbene sia bersagliato continuamente dall’universo multiplayer e dai suoi sostenitori. Durante questa intervista, il direttore di Horizon Zero Dawn racconta i vari aneddoti che ci sono stati dietro lo sviluppo del titolo, facendo chiarezza su Aloy la protagonista e di come l’opera abbia visto la luce. Nel mentre, Druckmann esprimerà il suo giudizio in merito al gioco, facendo un’importante quanto sentito commento: Noi di Naughty Dog vogliamo raggiungere il vostro livello. Questa affermazione dovrebbe essere d’esempio a tutti quelli che si reputano dei veri videogiocatori. Perché? La risposta è molto semplice, più di quanto pensiate. In un mondo dove vige una società sempre più separatista, dovremmo cercare di utilizzare questo medium per combatterla, traendo ispirazione dalla concorrenza e di prenderla come esempio e non come una minaccia.

 

Naughty Dog e Santa Monica Studio: un’idilliaca storia d’amore

 

Ancora una volta ci ritroviamo a portare l’esempio del sopracitato Neil Druckmann, ma con una differenza: al suo fianco troviamo Cory Barlog, leggendario creatore di God of War. La loro amicizia non è un mistero per tutti i fan dei designer. Tra i due c’è una certa affinità, che gli ha permesso negli anni di collaborare e crescere insieme (lavorativamente parlando). Questo rapporto li ha spinti così oltre, da far arrivare Barlog al punto di chiedere consigli a Naughty Dog, per la creazione di Atreus, figlio di Kratos nell’ultimo God of War. Senza di loro non ce l’avremmo mai fatta. Sono queste le sentite parole di ringraziamento nei confronti del team losangelino, che da sempre dimostra rispetto e grande ammirazione per il team concorrente. Emozionante, non c’è che dire. Vi suggeriamo di seguire i due artisti su Twitter, per assistere a simpatici siparietti e ad aggiornamenti tempestivi sui loro progetti.

 

Hideo Kojima il Jolly

 

Infine, vi riportiamo la mina vagante dell’industria videoludica. Colui che può essere definito il Jolly. Signore e Signori, ecco a voi Hideo Kojima. Affascinante visionario, ha semplicemente stravolto il mondo debuttando ai tempi con Metal Gear Solid. Definendolo uno stratega raffinato e grande conoscitore del genere, è l’emblema per eccellenza del medium, risultando come massimo esempio per ogni personalità del settore. Appassionato di cinema e letteratura, nonché di arte e musica, la sua caratteristica è quella di rapportarsi con ogni realtà esistente, senza fare distinzioni di categorie o genere. Passando di software house in software house, è riuscito negli anni a diventare l’amico del popolo, risultando un po’ come il Keanu Reeves dei videogiochi. Il buon Hideo, proprio come gli altri personaggi già citati, è chiaramente l’esempio opposto della famigerata Console War. Da Naughty Dog a Guerrilla Games, fino ad arrivare a Cd Projekt Red, ne ha viste davvero di ogni, ottenendo consigli, scoprendo segreti e alimentando la sua creatività.

In conclusione, ci auguriamo che questo articolo possa servirvi per prendere come esempio le menti più illustri del settore, in modo che capiate che la Console War è solamente una strategia di marketing nuda e cruda. Non solo dovremmo mostrare rispetto alla community concorrente, ma ci farebbe ulteriormente bene informarci sull’intera industria, che di carte coperte ne ha ancora tante. Detto ciò, non fossilizzatevi unicamente sulla vostra periferica preferita, ma cercate di allargare i vostri orizzonti, così da poter continuare a sognare con altre nuove avventure. A presto!