Preorder? No, grazie!

Smettetela di preordinare i videogiochi. Seriamente. L’ industria del gaming è giovane, spesso immatura e ingenua, ma in questo caso ha tratto il massimo profitto con il minimo sforzo. Come? Porge la mano al consumatore, cercando di portarlo dalla sua con promesse, finti regali e bonus che ti fanno sentire un figo in mezzo ad un gruppo di mediocri. Questo è il significato di preordinare un videogioco, adesso. Se qualche anno fa il preorder garantiva al 100% il possesso di un titolo poichè circolavano meno copie nei negozi, oggi è un mero mezzuccio che i publisher stanno sfruttando alle spalle del consumatore medio e disinformato. Preordinare oggi significa dare simbolicamente denaro che oscilla tra i 50 e i 70 euro ad un perfetto sconosciuto che incontrate per strada quando state tornando da fare la spesa.

L’ultimo emblematico caso che avvalora la mia tesi è costituito dalla versione PC di Batman Arkham Knight, che ha costretto Warner a ritirarla dal mercato. Un caso su un milione, direte. Al momento, cosi grave, fortunatamente si; tuttavia non crediate che non possa riaccadere in futuro vista la piega che ha preso il mercato della più grossa industria di intrattenimento. Poi però non andate a lamentarvi sui social dicendo che escono prodotti incompleti, con DLC programmati da tempo e inseriti già nel gioco 1.0, o ancor peggio giochi non funzionanti al day-one che necessitano di correzioni su correzioni per essere sistemati in modo appropriato. La decisione spetta solo a voi.

Signor Wayne, io glielo avevo detto.