Oniken: Unstoppable Edition Recensione | Gli anni passano inesorabili, e come la tecnologia si appresta a scalare il possente muro dell’evoluzione, veniamo accecati di continuo da nuovi prodotti, sempre più innovativi e all’avanguardia. Del resto i videogiochi fanno parte di questo progresso, trovandosi costretti a rispondere con voce alta e pronunciata ad un mercato che richiede sempre di più. I titoli Tripla A riescono a darci quell’effimera sensazione che un giorno l’industria videoludica e la vita reale si scontreranno, dando vita ad un modo inedito di interagire con i nostri eroi preferiti. Ma voi utenti, soprattutto quelli che appartengono ad una fascia più giovane, vi siete mai chiesti quale fosse il principio? Ebbene, oggi non vi racconteremo la storia del medium, ma vi parleremo di uno dei tanti titoli che ha fatto parte di un’epoca d’oro, tutt’ora aspramente rimpianta. Oniken è stato uno di quelli che ha dato vita maledetta a migliaia di persone, che a loro volta si sono giocati un posto in paradiso per il “solo” scopo di arrivare alla fine di quei dannati sei livelli. Ebbene, dopo molti anni di silenzio, finalmente è approdato anche su console, arrivando con una veste grafica migliorata e con il nome di Oniken: Unstoppable Edition.
Con un mondo in rovina, sotto il controllo di una potente organizzazione militare, l’unica speranza per la salvezza del genero umano è un mercenario senza grazia né scrupoli. Il suo nome è Zaku e niente potrà fermarlo. Infatti, chiunque proverà ad intralciare il suo cammino si ritroverà con ingenti ferite da taglio su più parti del corpo, o per lo meno con una nuova acconciatura alla barba. Con un trama che può essere definita come la più classica per gli anni ’80, il team di sviluppo Joymasher riuscì a creare un vero e proprio gioiellino dell’era 8bit. Infatti, lo stile è inconfondibile anche per chi i videogiochi non li ha mai sentiti nemmeno nominare. E con un protagonista uguale a Gatsu di Berserk e sprite che offrono violenza pixelata come se non ci fosse un domani, gli anni che furono si sentono tutti e perché no: magari qualche vero nostalgico potrebbe perfino commuoversi! Ebbene sì, gli amanti dei cabinati e di sfide hardcore all’ultima ingiuria apprezzeranno davvero questo prodotto, che garantisce una buona dose di sfida e potrebbe facilmente scoraggiare i più deboli di cuore. Ma a differenza di altri titoli del genere, questo non raggiunge difficoltà folli, rimanendo, in un certo senso, abbordabile da tutti. Ma analizziamo più approfonditamente questo platform action a scorrimento.
Il titolo rimane abbordabile da chiunque abbia voglia di mettere in gioco le proprie capacità.
Una volta superato un breve video introduttivo, dove ci viene raccontata la storia, sfoggiando tutta la “potenza grafica di un tempo”, ci ritroveremo catapultati all’interno del primo livello. Gli schemi da superare saranno sei in totale, caratterizzati da diversi tipi di nemici che variano da soldati fino ad arrivare alle classiche torrette di guardia fisse. Per riuscire a superare illesi o quasi le varie zone, sarà opportuno saltare, abbassarsi ed arrampicarsi qua e la per la mappa, con l’unico scopo di sopravvivere accumulando più vite possibili. Questo perché, se sarete tra gli sfortunati a perdere tutte le vite in dotazione, dovrete ricominciare il livello daccapo. Perciò fate molta attenzione: il gioco sa essere davvero punitivo e frustrante. Ma se riuscirete a mantenere la calma, nulla potrà ostacolarvi. Con rimandi al film Alien del 1979 e al sopracitato Berserk, gli sviluppatori dell’epoca riuscirono a centrare appieno il periodo d’oro dei diversi medium ed oggi, questo potrebbe essere decifrato come un vecchio testamento sopravvissuto alle intemperie del tempo. Ce ne sarà anche per tutti quelli che amano spulciare le aree di gioco. Non a caso, l’opera garantisce un’area segreta a livello. Quindi niente scuse, avrete molto a cui pensare e no, non vi annoierete affatto!
La coordinazione sarà fondamentale per avere la meglio su questi sgherri assetati di sangue. Sotto il punto di vista dei controlli, non si ha alcun tipo di problema. Il Pad della PlayStation 4 riesce a rispondere senza intoppi garantendovi, dopo del sano allenamento, delle belle sessioni di gameplay che saranno più o meno longeve, in base alle vostre intenzioni. Infatti, se avrete in programma di completare al 100% il titolo, preparatevi a dire addio alla vostra vita sociale. Con un totale di 11 boss e 10 miniboss, una volta arrivati al compimento di un singolo livello, un enorme senso di soddisfazione vi assalirà, facendovi gridare dalla gioia e non solo. Questo vi sarà possibile solamente se riuscirete a brandire come un vero guerriero lo spadone che avete in dotazione. C’è inoltre la possibilità di potenziarlo con alcuni Perk, che potranno essere trovati casualmente all’interno di casse distruttibili sparse in tutta l’area di gioco. E per i più guerrafondai, potrete sbizzarrirvi lanciando a destra e a manca bombe a mano. Un’ottima soluzione se non siete avvezzi all’uso delle armi bianche.
Oniken presenta un gameplay longevo e dinamico vecchio stile, un vero gioiellino per i più nostalgici.
Ma non c’è avventura che si rispetti senza un degno comparto audio. E qui signori, ne abbiamo uno tra i più iconici ed emozionanti di sempre. Le tracce musicali 8bit, con suoni annessi, non fanno altro che fomentare il giocatore, alle prese con le deliranti avventure che fanno del protagonista un eroe senza tempo. E insieme a lui, tutta la classicità e la semplicità dell’epoca risaltano alla perfezione grazie al porting effettuato su PlayStation 4 ma non solo, infatti il titolo è disponibile anche su Xbox One e Nintendo Switch. Tecnicamente parlando, quest’opera rispecchia tutti i pro e i contro degli anni passati, dimostrando però di essere invecchiata molto bene, tornando alla ribalta nonostante sia estremamente svantaggiata dal suo stesso stile. In conclusione, Oniken: Unstoppable Edition è la soluzione vincente per tutti coloro che vogliono intraprendere un viaggio all’insegna dei rage moment e dello sconforto totale, ma non siate troppo pigri. Rischiate e mettetevi di impegno e vedrete che riuscirete, senza troppi Pad distrutti, a raggiungere il fatidico sesto livello!
Clicca sulla copertina per leggere