Element Space Recensione | Dopo il suo debutto su PC nel febbraio del 2019, Element Space è pronto ad approdare su PlayStation 4 e Xbox One il 24 marzo; l’obiettivo del team indipendente Blowfish Studios è quello di ravvivare il parco titoli degli strategici a turni, un genere che sta venendo sempre più a mancare nel mondo videoludico odierno. Riuscirà dunque a convincere i più arditi strateghi su console?
Centocinquanta anni prima delle vicende narrate, la Terra divenne un posto inospitale sull’orlo della distruzione, costringendo l’umanità a sviluppare repentinamente delle tecnologie in grado di viaggiare nello spazio. Tuttavia, la vita tra le stelle non arrivò senza complicazioni, ma con la frammentazione dei popoli e una serie di guerre decennali che stanno portando la razza umana all’estinzione. Nel 2199 una flebile pace sostiene la galassia, ma i tumulti tra le varie fazioni sono presagio dell’inizio di un nuovo feroce conflitto. Qui cominciano le peripezie del nostro protagonista Cristopher Pietham, capitano della navicella Inspiration, nel suo obiettivo di raggiungere la città di Truce e tenere il primo Congresso Galattico, per riunificare e preservare l’umanità . Naturalmente il viaggio sarà sparpagliato di persone che, in modo più o meno pacato, ci faranno capire di essere in disaccordo con Pietham e i suoi aiutanti, con della sana diplomazia spaziale faremo dunque valere le nostre ragioni!
Blowfish Studios ha saputo eccellentemente dimostrare come, anche con un budget limitato, si può creare un comparto grafico degno di nota.
Ebbene sì, nonostante Element Space sia un GDR strategico a turni, non manca di spettacolari esecuzioni che aggiungono quel pizzico di dinamicità in più in un gameplay che, altrimenti, può risultare monotono. Dopo una rapidissima premessa sulla trama, il titolo ci butterà subito nel mezzo dell’azione, lasciandoci la scoperta del background narrativo attraverso delle letture durante i caricamenti. Il gioco propone tre livelli di sfida: la modalità facile, la modalità storia e la modalità difficile. Le prime due non differiscono in nessun aspetto, eccetto un lieve output di danni maggiore nella modalità storia; la modalità difficile invece è davvero a prova di qualsiasi giocatore accanito, con avversari molto più coriacei e l’obbligo di dover ripetere un’intera missione se si fallisce un solo combattimento. Le componenti ruolistiche di Element Space risiedono sia nei dialoghi a scelta multipla con ben quattro opzioni sia nella possibilità di personalizzare l’assetto da battaglia dei propri personaggi, potendo collezionare in ogni missione nuove armi e altri utili oggetti.
Prima di partire in missione, possiamo selezionare due personaggi che accompagnano il protagonista nelle sue battaglie, e man mano che si prosegue nella storia sempre più comprimari, con le proprie uniche abilità , si uniranno alla nostra causa. Ogni combattimento è strutturato in questo modo: abbiamo a disposizioni una azione “principale”, che corrisponde a un attacco o a un movimento in zone particolarmente lontane, e un’azione di movimento secondaria per ogni personaggio. In caso non si voglia modificare la propria posizione strategica, è possibile terminare il proprio turno, lasciando però completo spazio all’IA avversaria. Il campo di battaglia è colmo di strutture che permettono di ripararci e al tempo stesso colpire i nemici a debita distanza: questa sarà la chiave del successo negli scontri, soprattutto nei non sporadici casi di superiorità numerica, che renderanno l’approccio corpo a corpo paragonabile a un suicidio. Grazie a delle abilità speciali, usate già da subito dagli antagonisti, potremmo infliggere degli status in grado di ridurre mobilità , campo visivo e molto altro, ricordando tuttavia che i boss sono immuni alla quasi totalità di questi ultimi.
Un mondo fantascientifico che, sebbene abbia una premessa non troppo originale, è comunque in grado di regalare soddisfazioni.
Blowfish Studios ha saputo eccellentemente dimostrare come, anche con un budget limitato, si può creare un comparto grafico degno di nota. Ogni luogo in Element Space è ben distinto e ogni pianeta ha un proprio stile, dando sempre quella sensazione di scoperta sia nei nuovi scontri che nei nuovi scenari. Le animazioni, invece, eccetto durante le scenografiche esecuzioni, risultano piuttosto legnose e poco convincenti. Il comparto tecnico risulta soffrire leggermente di una quasi perfetta amalgamazione tra dettagli grafici e framerate, portando talvolta a qualche bug visivo o completo crash del gioco. L’audio di gioco può essere suddiviso in tre categorie: doppiaggio, colonna sonora e effetti. Sebbene in un prodotto così incentrato sul gameplay il sonoro passi in secondo piano, esso nondimeno può giovare al coinvolgimento del giocatore nel combattimento o in dialoghi chiave della narrazione. La colonna sonora è l’elemento più distinto di questa triade, creando la giusta pathos nei combattimenti con i boss o anche dopo i piccoli colpi di scena; gli effetti e il doppiaggio risultano invece essere piuttosto sotto tono, soprattutto a causa di protagonisti che mantengono una voce apatica anche mentre il mondo crolla intorno a loro.
Dopo delle prime battaglie piuttosto morbide, la curva di difficoltà , soprattutto se non si è avvezzi al genere, si innalza vertiginosamente, incentivando un modo di giocare meno aggressivo e molto più conservatorio, poiché il rischio molto difficilmente sarà premiato. Sebbene il titolo proponga un approccio sia con armi da fuoco che corpo a corpo, le circostanze favoriranno sempre l’ingaggio a distanza, poiché esporvi agli avversari vi farà arrecare più danni in un primo momento ma subirne molti di più nell’intera battaglia. Il sistema di dialoghi a scelta multipla è un’altra meccanica che non convince a pieno, non mostrando un palpabile impatto sul grande schema delle cose. Element Space può dunque offrire tantissime ore di gioco grazie alla sua estrema longevità a chi davvero è pronto a dedicarsi, a impararne le meccaniche e i segreti, a infatuarsi di questo mondo fantascientifico che, sebbene abbia una premessa non troppo originale, è comunque in grado di regalare soddisfazioni. Anche i neofiti possono non vedersi esclusi da questo titolo, dovendo però imparare sulla propria pelle il modo sapiente per affrontare ogni situazione.