Il sommelier Recensione

Il sommelier Recensione | Rincorrere i propri sogni, spesso, vuol dire fare degli importanti sacrifici. Che si tratti di una carriera lavorativa o di studio, le prove da affrontare non saranno di certo semplici, pronte a presentasi nei momenti meno indicati. Ebbene, oggi vi porteremo l’esempio perfetto di impegno e dedizione. Elijah (Mamoudou Athie) è il nome del nostro protagonista, una giovane promessa dell’affascinante settore vinicolo, che è ostacolato dalle tradizioni di famiglia. Ciò non impedirà al nostro aspirante sommelier di credere in quello che ama davvero e di sfondare qualsiasi barriera gli si ponga davanti. Dunque, se siete pronti ad analizzare quest’ “opera d’annata”, afferrate delicatamente il calice di vetro e sentite insieme a noi, le delicate quanto eccentriche sfumature de Il sommelier.

Cosa succede se mischiamo la cultura pop afroamericana con la classicità e l’eleganza di un buon vino? Beh, la risposta ci arriva direttamente da Netflix, che ancora una volta ha dimostrato di saper creare contrasti vincenti e storie originali. In un mondo in cui la sicurezza economica è diventata un’incognita, disporre di un’attività di famiglia, che negli anni continua a portare risultati, è una vera fortuna. Ma tante volte, rischiare per i propri sogni, è il carburante che ci serve per non abbandonarci alla monotonia della vita e di distinguerci dagli altri. Anche se si tratta dei nostri cari e sì, anche se questi non accetteranno le nostre scelte. Ed ecco perché, di primo impatto, ci siamo sentiti molto colpiti da questa pellicola. Il sommelier ribadisce ancora una volta, che la chiave per essere noi stessi, possiamo trovarla solamente all’interno di noi, provando e riprovando ogni tipo di soluzione, a patto che ci faccia sentire realizzati. E se è vero che il vino è la bevanda degli dei, Elijah potrebbe aver trovato davvero la sua dimensione o meglio, il suo culto.

 

Trovare la propria dimensione nella vita non è facile, soprattutto se si viene ostacolati di continuo.

 

Tra una bottiglia di Chianti e Chardonnay, possiamo ammirare dall’esterno una storia originale per quanto semplice. Infatti, durante la visione della pellicola, si ha l’impressione di un’idea di base vincente, ma che non riesce ad affermarsi per tutta la sua durata. Attraverso la quotidianità del protagonista, che si spazia tra lavoro, studio e rapporti sentimentali, la sensazione che si prova è quella di star assistendo ad un racconto della tipica famigliola americana. Ciò porta a mettere subito a proprio agio lo spettatore, facendolo rilassare a tal punto, da voler desiderare davvero un buon calice di vino rosso e di godersi il film in pace. Ma non sempre ci verrà data la possibilità di abbassare la guardia, infatti saranno numerosi i plot twist che si presenteranno come mine vaganti, durante il corso dell’intera storia. Ciò assicura quindi una visione abbastanza movimentata, anche se tutti questi colpi di scena non riescono comunque ad aggiungere quel pepe di cui avrebbe bisogno l’opera.

Elijah è molto determinato, nonostante presenti alcune insicurezze.

A riempire le faticose giornate de Il sommelier, ci penserà un comparto sonoro moderno… estremamente moderno. Pezzi musicali che variano dal genere Rap, Trap e Pop rendono dinamiche quanto fastidiose in alcuni punti, intere sequenze, facendo storcere il naso a chi non apprezza appieno questo stile. Questo è uno dei punti di domanda più grandi di questa pellicola. Il vino è sinonimo di eleganza, rigore ed arte, mentre qui si è cercato di renderlo più malleabile, accostandolo a realtà ben più diverse rispetto a quelle che si è abituati ad attribuire alla bevanda. A sedare la situazione, ci penserà lo stile registico e il tipo di fotografia utilizzato. Con riprese basate su tecniche semplici, ma vincenti, le ambientazioni vissute da Elijah rimandano ai più caldi e intimi salotti dove degustare dell’ottimo vino d’annata in compagnia. Con scenari caldi e accoglienti, vecchie enoteche, seguiti da pittoreschi salotti americani, arricchiscono l’identità del film.

 

Qualitativamente parlando, il film non eccelle, ma rimane comunque piacevole da guardare.

 

Scritto e diretto da Prentice Penny, quest’opera riesce a fare una certa figura, dimostrandosi di qualità e senza troppe pretese. Ottimo da osservare in compagnia, mette difronte a molti temi importanti, quali la fiducia e la determinazione. Ci viene insegnato che nella vita non basta solamente essere talentuosi o fortunati, ma bisogna disporre di più strumenti per riuscire a trovare un proprio posto nella società. Il tutto risulta più facile se abbiamo una spalla su cui contare, a maggior ragione se si è giovani e con ancora molta esperienza da fare. La famiglia, l’amore e l’amicizia non sono mai stati così importanti ed Elijah lo sa bene. Ed è proprio di loro che ha bisogno, continuando a rispettarli ed apprezzarli amabilmente, come poche donne e uomini usano fare, soprattutto in quest’epoca. In definitiva, Il sommelier è consigliato a tutti quelli che hanno deciso di tirare i propri sogni fuori dal cassetto e che, una volta per tutte, vogliono mettersi in gioco. Attenti però: la posta in gioco è alta!

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