Two Point Hospital Recensione | In questi giorni fatti di quarantene, epidemie e virus pericolosi, le nostre vite vengono decisamente influenzate da ciò che succede in ambito sanitario. Sicuramente nel mondo occidentale la sanità ha fatto passi da gigante rispetto al passato: abbiamo a disposizione cure efficienti e personale istruito in grado di prendersi cura di noi. Anche i nostri ospedali non sono da meno, difatti il tasso demografico della nostra società è decisamente fra i più alti al mondo. In questo senso, non è solo un corretto stile di vita a permettere tutto ciò, ma anche l’avanzare della tecnologia e la presenza di dottori e ospedali all’avanguardia che ci rendono uno dei luoghi migliori al mondo per la cura sanitaria. Avete mai pensato come sarebbe essere alla guida di un vero e proprio ospedale? Allora preparatevi ad indossare il completo da direttore sanitario e salite a bordo: stiamo entrando nel mondo di Two Point Hospital, gestionale di Two Point Studios che è recentemente sbarcato su Nintendo Switch.
In Two Point Hospital ci toccherà gestire in toto una struttura sanitaria: all’inizio, si tratterà di una dismessa e piccola clinica privata di provincia, ma man mano che l’esperienza progredirà, ci troveremo a controllare strutture sempre più centrali e più vaste. Freschi di incarico dal Ministero della Salute immaginario del gioco, ci troveremo quindi ad Hogsport, piccola contea famosa per i suoi mimi e per la produzione di lampadine. Qui affronteremo una prova sul campo e dovremo impegnarci per mettere in piedi un piccolo presidio sanitario. All’inizio ci toccherà disporre la reception e assumere qualcuno per gestirla; poi toccherà agli studi dei medici generali ed alla farmacia… alla fine arriveremo ai reparti ed ai centri di trattamento avanzati come le sale operatorie e… la “svitatrice”? Ogni mese infatti ci verrà inviato un comunicato dagli enti sanitari che ci avvertiranno di eventi del mondo di gioco; come le epidemie di lampadite, ad esempio. Infatti all’interno del titolo sono presenti malattie piuttosto bislacche, che toccherà a noi, attraverso il nostro ospedale, curare e gestire. Infatti, dopo aver messo in piedi le strutture, ci toccherà assumere il personale. Dovremo dare il nostro meglio per trovare i migliori professionisti del settore… o quanto meno, qualcuno con una vera licenza medica in grado di osservare le norme igieniche di base.
Man mano che i giorni procederanno, i pazienti aumenteranno, così come i loro bisogni e il necessario per soddisfarli. Sarà quindi fondamentale pianificare attentamente ogni dettaglio del nostro piano sanitario. Dovremo assumere personale a sufficienza, ampliare i locali, equipaggiarli e tenerli puliti e funzionali. In Two Point Hospital infatti ogni equipaggiamento è soggetto a deterioramento, quindi dovremo assicurare che tutto funzioni assumendo degli addetti appositi che si assicureranno che il nostro ospedale resti abbastanza sicuro da non farci finire tutti quanti in prigione. Ci toccherà poi decidere il prezzo di ciascuna cura; ovviamente l’unica opzione accettabile per un Direttore Sanitario che si rispetti è quella di settare tutti i prezzi con un rincaro del 200%.
Ciascun ospedale sarà uno scenario ben distinto dagli altri con delle condizioni di vittoria dettate dalle caratteristiche locali e da una serie di obbiettivi da raggiungere prima di spostarsi alla prossima area.
Con delle gag comiche ed un mood scanzonato, il titolo non si prende decisamente sul serio, ma si offre di garantire al giocatore un’esperienza gestionale decisamente pacata e rilassata, senza troppe difficoltà organizzative; anche impostando i prezzi al massimo e assumendo i peggiori professionisti del settore sanitario sulla piazza, non dovremmo avere problemi. Infatti è proprio il caso della mia direzione della clinica di Hogsport: con tempi di attesa decisamente lunghi e una spesa di quasi 15mila dollari in media, nessuno dei miei pazienti ha protestato. Tutti hanno atteso il loro turno seduti sulle panchine, si sono fatti visitare e hanno lasciato il mio presidio sanitario con il borsello più leggero di prima. Un vero e proprio successo per la medicina e il marketing moderno. Alla fine dell’anno di gioco il mio ospedale ha anche vinto dei premi prestigiosi! Come… “L’infermiera più sexy” e il premio “Nessuna morte”. Pare infatti che nessun paziente sia morto; ma credo che nessuno ci abbia lasciato le penne perché i miei dottori erano troppo incompetenti per curarli, così si sono limitati a dimetterli con delle cure palliative.
Dal punto di vista grafico, possiamo godere di un look decisamente cartoonesco e disinvolto. I colori sono tutti vivi e tendenti al pastello, elemento che contribuisce a distaccare il titolo dall’associazione con i gestionali realistici. I personaggi sono tutti plasticosi e distinguibili facilmente l’uno dall’altro, così come ciascuna stanza del nostro ospedale. Il comparto musicale è variegato, pacifico e piacevole, e funge da ottimo sottofondo alla nostra attività di pianificazione sanitaria professionistica. Così, tra un incendio e un terremoto, un’epidemia o un paziente deceduto, noi potremmo continuare serenamente a fare la cosa più importante: espandere il nostro ospedale e contare i soldi degli incassi. Le animazioni sono fluide e mai ripetitive: infatti se avremo il piacere di farlo, potremo accompagnare i nostri clienti-pazienti alle loro visite e assistere – in barba alla riservatezza – ai loro trattamenti. I personaggi possono interagire in modi diversi con ciascun ambiente, e se pianificheremo correttamente le stanze, aggiungendo i giusti elementi, queste interazioni aumenteranno ulteriormente.
Dietro ad un loop di gioco apparentemente semplice e facile da padroneggiare si cela uno schema di difficoltà crescente e una velata critica alla sanità privata. Sebbene il gioco non ci punisca o ci penalizzi quando decideremo di gestire in modo negativo la nostra clinica, potremo però assistere a delle gag satiriche piuttosto illuminanti e acuminate.
Tecnicamente, il porting su Nintendo Switch è ineccepibile: nessun bug o errore di gioco è stato riscontrato nel titolo. Certamente il modo più intelligente per consumare questo titolo con la console è servirsi della modalità dock per giocarlo con uno schermo televisivo. Anche in mobilità il prodotto rimane fattibile, sebbene lo schema dei controlli sia leggermente più macchinoso. Le opzioni non sono numerose, tuttavia è possibile personalizzare in modo limitato le nostre preferenze circa il titolo, cambiando dettagli come la valuta e il sistema del calendario di gioco, se lo desideriamo.
In conclusione, Two Point Hospital è un titolo valido e sorprendentemente profondo. L’apparenza inganna, ed è il caso di quest’opera che dietro ad una iniziale maschera giocosa e umorosa, svela in un secondo momento un prodotto profondo e ricolmo di opzioni di gioco. Ciascuna partita non è mai uguale alla precedente e al giocatore viene data la totale libertà di agire come gli aggrada e di costruire il suo ospedale ideale. Naturalmente il titolo non ha le pretese di porsi come una simulazione accurata dell’esperienza sanitaria, e se il giocatore stesse cercando tale prodotto, forse dovrebbe cercarlo altrove.
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