Come diventare un pro player – La guida di un professionista

Avete mai pensato di iniziare a giocare competitivamente o, addirittura, diventare voi stessi pro player che gareggiano in tornei? Se la risposta è sì, allora sappiate che questa sorta di guida può aiutarvi a migliorare il vostro approccio al titolo in cui vorreste cimentarvi. Innanzitutto, bisogna premettere che questo articolo potrà, in alcuni casi, contenere diverse informazioni che già conoscerete, visto che partiremo dalle basi al fine di rendere il tutto comprensibile anche per i neofiti. La seconda premessa è che, a differenza di stesure simili, questo è scritto da me, Luca Foderini, che oltre ad essere Editor nelle sezioni Esports e Tech di VMAG gioco anche nella squadra del famoso battle royale di Respawn Apex Legends per il Team Amelia. Per cui, ho avuto la fortuna di maturare una determinata esperienza sia come esterno, grazie alle mie interviste ai vari esponenti del mondo Esports, che come giocatore per un’organizzazione. Nel caso in cui avreste ulteriori domande, è possibile contattarmi tramite il mio canale Twitch. Ora, possiamo finalmente iniziare, nella speranza che possa essere utile a tutti i lettori.

La giusta mentalità

Prima di entrare nell’aspetto in gioco dobbiamo partire dalla nostra mentalità e comportamento. Molto spesso questi ultimi due sono sottovalutati e non hanno l’approfondimento che, invece, probabilmente hanno bisogno più di tutte le altre caratteristiche. Se le nostre prestazioni meccaniche hanno una curva d’apprendimento più o meno in costante salita, non possiamo dire lo stesso riguardo il mind set. Infatti, il suddetto è legato alle nostre esperienze e, soprattutto, a come ci interfacciamo con gli altri ogni giorno, ragion per cui è un campo molto difficile da migliorare e modificare poiché significherebbe dover cambiare il nostro modo di agire nella vita di sempre. Chiunque ha avuto esperienze professionali di tipo agonistico sa quanto sia importante saper interagire con gli altri e, in questo caso, con le nostre sessioni di gioco. Specialmente per i titoli dove il lavoro di squadra è fondamentale, avere relazioni sociali sane è un elemento inscindibile e obbligatorio: potrete essere imbattibili online, ma se avete una forma mentis tossica e aggressiva verso i vostri avversari e/o compagni non verrete mai scelti per nessun tipo di organizzazione seria. I team manager, ossia coloro che gestiscono il roster, basano il loro giudizio soprattutto in ambito umano e professionale. Inoltre, agire in maniera non consona riflette negativamente anche le vostre partite perché perderete la concentrazione e inizierete ad entrare nel fenomeno comunemente chiamato “under performing” , cioè inizierete a performare – per l’appunto – in maniera inferiore alle vostre reali abilità. L’autocritica e soprattutto la critica sono altre funzioni che dovrete accettare: non è possibile diventare dei pro players se non si accettano le critiche, costruttive, dei vostri amici e/o staff. Avere diversi punti di vista gioverà solamente alle vostre tattiche e solidificherà la vostra “game sense”, che riprenderemo in seguito. Tanto per fare un esempio, il campione della Overwatch League Sinatraa prima di divenire così forte ed il leader dei San Francisco Shock, ha dovuto affrontare un lungo percorso per ovviare ai suoi problemi comportamentali e, come potrete osservare dalle clip dei vari anni, non solo è diventato una persona più amichevole, ma le sue stesse giocate sono di tutt’altro livello. (crediti del video a theScore esports)

Le periferiche giuste

Ormai è un fatto appurato da diversi anni: avere delle periferiche di qualità ottimale vi garantisce di fruire al meglio ed essere il più competitivi possibile. Ciò non significa che spendere di più equivale ad avere un vantaggio sugli altri poiché è solo un falso mito. Ogni utente può tranquillamente reperire tutto ciò di cui ha bisogno, sicuramente avere una base economica favorevole aiuta nella tempistica, ma la perseveranza sarà comunque una caratteristica che dovrete sviluppare, per cui potrete prendere la palla al balzo per iniziare ad allenarla e risparmiate per acquistare tutto ciò che vi occorre. Un buon monitor da gaming deve essere almeno a 144Hz per PC, mentre per console a 60Hz. Le dimensioni devono essere tra i 24” e i 27”, andare oltre questo raggio può solo crearvi svantaggio: uno schermo troppo grande renderebbe la visuale troppo ampia e difficile da controllare visivamente, se è troppo piccolo allora semplicemente i vostri occhi faranno fatica a vedere le immagini. L’hardware necessario può anche essere di una fattura media poiché tutte le opere che puntano all’Esports non offrono una resa grafica alta appositamente.  Un’altra ragione è che anche con una 2080 SUPER giocherete con tutte le impostazioni al minimo dato che volete gareggiare e la qualità visiva non vi è di alcuna utilità, anzi, diminuirà solamente i vostri FPS, questo significa che non raggiungerete gli Hz che vi servono per avere una fluidità ottimale. Ricordo, per l’appunto, che non basta avere un prodotto che supporti un refresh rate per averlo automaticamente, ma dovete avere anche un computer che possa arrivare a quel numero, significa che se ho una periferica da 144Hz devo riuscire ad avere 144 FPS e così via. Alcuni di voi avranno sicuramente notato che sto dando meno attenzioni alle console, ma c’è una spiegazione: essendo macchine già complete, tutto ciò di cui avete bisogno sono 60Hz ed un controller con cui vi troviate bene, quindi anche con il Dualshock 4, oppure esistono varianti offerte da aziende come Nacon e Scuf, tanto per citarne alcune. Per l’altra tipologia di gamer, una tastiera meccanica, un mouse ed un tappetino da gaming sono necessari per avere sessioni di gioco ottimali. Le cuffie sono una scelta puramente personale, per esempio io gioco con degli earpods così come Aceu del team NRG di Apex Legends. La scelta di questi ultimi è anch’essa soggettiva, ma diffidate dai prodotti che vi sembrano “vantaggiosi”, in realtà non lo sono. Spendere un po’ di più ma affidarsi a brand consolidati e riconosciuti dalla community vi garantirà beni che rappresentano il top di gamma. Se proprio non riuscite a trovare nulla, perché magari non avete abbastanza conoscenza sull’argomento, potreste affidarvi a ciò che usano i giocatori più esperti, ma cercate sempre di affinare la vostra conoscenza così da acquistare ciò che credete possa essere il prodotto giusto per VOI.

Game sense e skill meccanica

Questa è la parte “in-game” della guida, ma prima di tutto bisogna spiegare cosa sono la “game sense” e “skill meccanica”. La prima riguarda la conoscenza che l’utente ha del gioco, per cui si parte dalle macro-aree come le meccaniche di base ed il funzionamento del titolo e cosa fa ogni personaggio, nel caso in cui fossero presenti. Successivamente si passa alle cosiddette micro-aree, le quali riguardano aspetti più specifici che verranno affinati una volta assimilate le conoscenze iniziali. Per “skill meccanica”, invece, s’intende l’abilità di un giocatore nel padroneggiare il sistema di comandi di gioco, nel caso di uno sparatutto, per esempio, la mira è una skill meccanica. Partendo dalla parte mentale, essa viene forgiata col tempo e l’esperienza maturata dalle partite disputate. Attenzione però, giocare e basta vi farà sviluppare le conoscenze di base, ma solamente con un’introspettiva critica e ponderata riuscirete a capire “cosa fare” in quella determinata situazione, detto semplicemente. Anche qui l’autocritica e la capacità di analisi dei propri errori sono fondamentali per migliorare, dato che senza di esse continuerete a compiere gli stessi sbagli all’infinito. Un altro consiglio è quello di provare strategie inusuali e non canoniche, è vero, ciò potrebbe comportare ad una vostra sconfitta, però nel caso in cui la vostra idea andasse a buon fine avrete scoperto un “trucchetto” che nessuno conosce. Addirittura, esiste la figura del coach che ha proprio il compito di studiare e sperimentare cose mai viste. Allenamento. È l’unico modo per incrementare le vostre capacità legate alla fruizione degli input di gioco. Nel caso degli FPS, esistono anche i cosiddetti aim trainer che – come dice il nome stesso – servono ad affinare le vostra precisione quando sparate tramite esercizi ad hoc.

Siamo arrivati alla conclusione dell’articolo. Ovviamente, ho inserito le parti fondamentali e ho volutamente omesso alcune poiché, essendo una guida generale per principianti, non era il caso di entrare troppo nello specifico di un genere di gioco dato che – appunto – avrebbe perso la sua funzione “generale”. Innanzitutto voglio ringraziare la redazione di VMAG per avermi concesso di produrre tutto ciò. Secondariamente il Team Amelia, poiché è anche merito loro se oggi ho potuto maturare queste esperienze. L’ultimo consiglio che mi sento di dare a voi che siete arrivati fin qui è quello di non smettere mai di migliorare ed imparare. Può sembrare banale, ma non è così: il mondo degli sport elettronici è in continuo cambiamento, ragion per cui non dovrete mai pensare di essere arrivati al punto massimo delle vostre possibilità perché ci sarà sempre qualcuno che può superarvi. Dovrete sempre avere in mente di dare il massimo e cercare di raggiungere il top, non accontentatevi, se lo fate, la vostra carriera terminerà inesorabilmente. Detto ciò, infine mi sento in dovere di ringraziare voi lettori e appassionati di Esports: è solo merito vostro se gente come me oggi può fare ciò che ama e sta vedendo una crescita esponenziale di questo ambiente anche in Italia, dopo tanti anni. Non smettete mai di credere di poter arrivare a livelli alti: a tutti noi è capitato di avere delle difficoltà e momenti in cui credevamo di non farcela, persino a coloro che giocano nelle leghe massime, ma alla fine, il vero perdente è colui che decide di non rialzarsi al primo KO, perciò fino a quando avrete la forza e la volontà di rialzarvi significa che siete già diventati dei professionisti.

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