Liege Dragon Recensione: Vecchio, non solo di stile

Recensione Liege Dragon| Liege Dragon è un RPG giapponese con un sistema di combattimento a turni sviluppato da KEMCO per tutti i dispositivi mobile (Android/iOS). La trama del titolo è alquanto basica e semplice da comprendere: il Drago Malvagio (sì, il suo nome è proprio questo) sta seminando scompiglio all’interno del regno di Blaze, il quale culmina con la morte del regnante. Sarà ora sua figlia a prendere le redini del defunto padre e a terminare la tirannia dell’antagonista ricercando gli equipaggiamenti degli eroi che mille anni prima riuscirono ad abbatterlo, accompagnata da un gruppo di amici in cui è presente un ragazzo che ha perso la memoria ed è interpretato da noi. Già qui è possibile osservare ed intuire i vari “colpi di scena” che saranno presenti all’interno dell’opera. Il prodotto è disponibile al prezzo di 8.99€.

Uno dei pochi punti di forza del JRPG sono i disegni: come è possibile vedere, questi ultimi sono di un’ottima fattura e rendono la visione dei nostri eroi piacevole e caratterizza ognuno di essi in base al comportamento. Infatti, è impossibile negare che un utente non possa capire chi è il più spericolato, per esempio. Sfortunatamente, non è possibile dire lo stesso per quanto riguarda il comparto sonoro: sono circa sette tra i suoni e OST (official soundtrack) che ascoltiamo, tra l’altro, anche regolati in maniera dubbia, visto che in alcune scene di dialogo vengono ascoltate circa tre track diverse che cambiano nell’arco di pochi secondi, destabilizzando l’utente. In questo ambito, la mia più grande nemesi è stato l’effetto acustico dell’apertura degli scrigni: ogni volta avviene uno stacco improvviso con un incremento di volume notevole che rendeva frustrante l’attività di completismo. Lo sogno ancora la notte…

 

I disegni sono uno dei (pochi) punti di forza del gioco, dato che riescono a rendere unici i personaggi a modo loro.

 

Per quanto concerne la struttura del mondo, il suddetto è stato sviluppato con RPG Maker – sì, avete capito bene – parliamo proprio del game engine in voga circa dieci anni fa. Le ambientazioni sono, di conseguenza, costituite da asset già visti diverse volte e che non portano nulla di innovativo nel corso delle nostre esplorazioni, ragion per cui i dungeon sono molto intuitivi e ripetitivi, nonostante i ragazzi di KEMCO provino a renderli diversi, ma non possono nulla a causa di un software del genere. Gli stessi nemici sono per la maggior parte re-skin di alcuni che i nostri viaggiatori hanno affrontato in passato, ciò accade anche in aree consecutive. Per concludere con la parte tecnica, il sistema di movimento è alquanto discutibile: ho provato con entrambe le modalità proposte, ossia quella tramite pad su schermo, che era impossibile da utilizzare, e l’altra basata sui tap, più godibile ma erano presenti diversi bug, infatti il nostro protagonista molto spesso non seguirà in maniera ottimale i nostri comandi e si ritroverà bloccato in muri e ostacoli. Tra le tante cose, proprio per la gestione degli spostamenti ho riscontrato un problema che causa un calo significativo di FPS nel caso in cui si voglia toccare più volte per aggiornare le direzioni.

Come già detto nell’introduzione, il titolo costa 8,99€, un prezzo non indifferente se pensiamo che è per mobile. Proprio per questo motivo è naturale pensare che il sopra citato non presenti alcun tipo di modalità premium, e invece. Dopo la mia prima morte ho scoperto l’esistenza dei LDP ( Liege Dragon Points) i quali permettono, tra le tante cose, di acquistare armi ed equipaggiamenti rari e molto forti rispetto al livello attuale e, più di tutte, la possibilità di poter rianimare tutti i componenti del gruppo nel bel mezzo della battaglia. Fin qui (quasi) tutto bene, ma poi ho subito notato che addirittura i primi avversari della zona subito dopo il tutorial avevano attacchi capaci di abbattere ogni singolo eroe con un colpo, massimo due. Per cui mi chiedo, era davvero necessario inserire l’opportunità di comprare punti per ottenere un vantaggio drastico in un gioco di ruolo dove il farming è un elemento portante? Chissà. Fatto sta che è possibile ricevere come ricompensa l’oggetto incriminato, ma il suo rateo è basso e ne servono molti per poterne fruire. Basta pensare che per ottenere un pezzo d’equipaggiamento abbiamo bisogno di cento di questi ultimi, mentre il drop ne garantisce massimo due, ottanta invece per la funzione implementata per ovviare alla sconfitta. Il pacchetto iniziale costa 1€ e permette di ottenere il numero a tre cifre, ciò significa che se si vuole possedere almeno un setup completo per ogni componente del party bisogna spendere 8€ se si è fortunati perché possono uscire doppioni o armamenti per colui che già ne possiede.

 

La componente “premium” è molto discutibile in un gioco che non viene dato gratis e dovrebbe avere come colonna portante il grinding.

 

Dulcis in fundo, la componente RPG è confusionaria: tutti i personaggi potranno apprendere le stesse abilità magiche e di buff/nerf ai mostri, rendendo così inutili i ruoli di due protagonisti che dovrebbero avere questo ruolo, anche perché non ci viene detto cosa ognuno di essi può sbloccare avanzando di livello a causa di un sistema a classi poco chiaro, finendo così nello sprecare magie inutili. Tutto sommato, però, devo ammettere che come passatempo non è male e a lungo andare diventa più o meno godibile. Pensavate avessi dimenticato la trama, vero? Il problema per cui non ho ancora affrontato l’aspetto narrativo è dato dal fatto che non c’è niente da dire su quest’ultimo, non perché sia bello o brutto, ma letteralmente non è possibile commentare nulla. La storia è piatta e non succede granché, dato che molti elementi vengono chiaramente esplicitati nella stessa premessa nel prologo. Le relazioni tra coloro che fanno parte del cast sono stereotipate e strane: come sempre, avremo il ragazzo intrepido che nasconde un segreto, la maga timida ma molto intelligente, la sovrana che vuole la pace a tutti i costi ed il protagonista che non ha idea di ciò che sta accadendo ma segue i suddetti perché gli sembra giusto.

Insomma, Liege Dragon è un JRPG mediocre che presenta diverse falle, ma è anche vero che per certi versi è piuttosto godibile, soprattutto se siete amanti dei giochi di ruolo “vecchio stile”. Nelle fasi iniziali mi ha ricordato, molto alla lontana, i vecchi Final Fantasy di Squaresoft, forse questo è uno dei motivi che, nonostante tutto me l’ha fatto apprezzare. L’acquisto dell’opera è consigliato nel caso in cui vorreste cimentarvi in un mondo di gioco semplice e che non ha bisogno di molto impegno per essere capito. Uno degli svantaggi di questo videogioco è quello di essere uscito troppo tardi per il tempo, ma dieci anni fa sarebbe stato ampiamente apprezzato.