Mega Man Zero/ZX Legacy Collection Recensione

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection | Una delle lamentele più utilizzate dai veterani nei confronti dei giocatori più giovani è l’incapacità di apprezzare un buon livello di difficoltà. Non è novità che i titoli più recenti cerchino di ampliare il proprio bacino di utenza abbassando i requisiti di abilità, oppure introducendo meccaniche fin troppo permissive. Così, quasi per sport, gli appassionati scolpiti dai GameBoy e dai cabinati criticano le nuove generazioni con lo stesso tono di un anziano che desidera la reintroduzione della leva militare per “educare questi ragazzacci incivili”. Per quanto possa sembrare un atteggiamento fondamentalmente elitario, ci si accorge velocemente della verità nascosta dietro questi commenti quando ci si approccia a giochi più datati, riscoprendo un design “perduto” basato sulla padronanza e sulla sfida. Mega Man Zero/ZX Legacy Collection è una vera e propria lettera d’amore di Capcom agli appassionati della serie, un pacchetto di ben sei titoli duri come il cemento e dall’intramontabile valore. Questa preziosa raccolta chiude il progetto di recupero e salvataggio della saga del Blue Bomber, cominciata nel lontano 2015 e ora giunta a compimento. Prepariamoci ad un violento tuffo nel passato mentre ripercorriamo alcuni dei capitoli meno iconici del franchise, ma pregni di idee interessanti e originali.

La storia è ambientata 100 anni dopo gli eventi della serie “X”. Un gruppo di Reploid in fuga riesce a localizzare Zero, la spalla di Mega Man, ormai privo di energia e consumato dal tempo. L’eroe viene riportato in vita e condotto nella base della scienziata Ciel, che gli racconta una triste verità: i robot stanno venendo cacciati e decimati dagli umani di Neo Arcadia, sotto accusa di consumare troppa energia. Vestendo i panni del leggendario guerriero, il nostro compito è affrontare e completare una serie di missioni per salvare i Reploid e porre fine alle minacce che li perseguitano. Al primo impatto, il mondo di gioco appare colorato e giocoso, dandoci l’impressione di essere di fronte ad un cabinato arcade da sala. Ci si accorge in fretta, però, che l’ambientazione è carica di elementi cupi e drammatici: i nemici giocano con le vite degli innocenti, i poteri sono racchiusi dentro piccoli Elf che sacrificheranno la loro esistenza per aiutarci, e si fanno numerosi riferimenti a temi come la guerra e la rivolta. Tutto risulta comunque molto intrigante, anche se cade velocemente in secondo piano rispetto alla controparte action.

 

La saga di Zero tiene testa agli altri capitoli per quantità di idee originali, intensità dell’azione ed evoluzione del gameplay.

 

In termini di gameplay, Mega Man Zero/ZX Legacy Collection racchiude sei perle del ramo metroidvania, caratterizzate dallo scorrimento orizzontale e dall’enfasi posta su salti e movimento. Le azioni che possiamo compiere sono poche e minimali, un aspetto che potrebbe dare fastidio a chi è abituato a controlli complessi. Si capisce velocemente però che il design ci porta a sfruttare le nostre esigue abilità in modi sempre nuovi e originali, sfruttandone appieno il potenziale ed evolvendone l’uso attraverso potenziamenti ed evoluzioni. Sparare con la pistola e fendere l’aria con la Z-Saber è tanto semplice quanto complesso, nella pura filosofia del “facile da apprendere, difficile da padroneggiare” che caratterizza molti dei colossi di questo genere. Rispetto ad altri capitoli della serie, Zero è anche in grado di eseguire veloci scatti senza frame di invincibilità, utili per manovrare il protagonista ma senza la possibilità di abusarne per evitare le trappole. Trattandosi di un’originale per GameBoy, va da sé che il primo approccio al gameplay risulterà legnoso e pieno di scelte discutibili, come la limitazione al numero di Retry prima del game over o la presenza di tranelli mortali che ci faranno ricominciare il livello da capo. Le scelte sono due: farsi una scorpacciata di santa pazienza, oppure attivare le due squisite aggiunte della Collection, il Salvataggio Assistito e la Modalità Principiante, che abbasseranno (o elimineranno del tutto) lo scoglio di difficoltà. Conclusa la storia di Zero, ci gettiamo poi nel mondo di ZX: qui abbiamo un’enfasi più orientata verso l’esplorazione oltre al combattimento, grazie alla presenza di aree vaste e abilità uniche. Nel corso di sei solidi titoli, si ha quindi una varietà di idee e di trovate uniche, un amore per l’opera e un livello di sfida esaltante tanto quanto frustrante che ci spingono a cercare sempre di migliorare le nostre performance, premesso l’essere in grado di digerire le batoste ricevute.

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection

Staccandoci ora dal comparto ludico, passiamo ad esplorare le novità della Mega Man Zero/ZX Legacy Collection. Ovviamente sono state apportate diverse migliorie alla grafica, sotto forma di filtri applicati alle texture. Non si va comunque a perdere il sapore originale dei pixel, regalato dalla cura che Capcom riserva all’emulazione dei suoi titoli. I nuovi arrivati verranno dunque accolti da tinte deliziose e dettagli che saltano immediatamente all’occhio, mentre i veterani ritroveranno una direzione artistica rimasta intoccata e preservata in modo impeccabile. Per quanto riguarda la colonna sonora, è stato incluso nel pacchetto un lettore musicale che permette di ascoltare l’intera soundtrack, sopravvissuta allo scorrere del tempo e ancora ricca di tracce elettroniche orecchiabili e memorabili. L’ultima ma non meno importante aggiunta è la modalità Z-Chasers, una sfida a due giocatori estremamente divertente. I due partecipanti devono cercare di raggiungere per primi la fine del livello in una competizione dettata dalla velocità e dalla pura abilità di gioco, edulcorata da una classifica online che permette di confrontare i propri record con quelli della comunità mondiale. Non si tratta di nulla di eccezionale alla fine dei conti, dato che non introduce alcuna novità rispetto ad una speedrun dei titoli base, ma regala in ogni caso qualche ora in più di divertimento.

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