Bloodroots Recensione

Bloodroots Recensione | Il genere western si è configurato come una tappa fondamentale non solo della cinematografia, ma anche dell’immaginario collettivo. Quest’idea di una terra vergine e selvaggia da conquistare, secoli fa ha spinto migliaia di uomini liberi o aspiranti tali ad intraprendere un viaggio epocale ai confini della civiltà. Fu questo itinerario e il contatto con le popolazioni dei nativi americani che pose il contesto per le tematiche western. Nel mondo videoludico questo genere è tornato in auge con il recente Red Dead Redemption 2 che ci ha catapultati alle origini di quelli che sarebbero diventati gli Stati Uniti d’America. Ma prima della fondazione, che ne è stato dei nativi? Conosciamo bene le grandi storie e le imprese dei condottieri indiani, passati alla storia come pellerossa. Bloodroots prende ispirazione da questo calderone narrativo per proporci una visione distorta e distintiva del Far West, che diviene ora il Weird West. Senza ulteriori indugi andiamo quindi a dare uno sguardo a questo action game, che uscirà il 28 febbraio su Nintendo Switch, PlayStation 4 ed Epic Games Store.


La storia di Bloodroots è quella di Mr. Wolf, un pellerossa come tanti che abbandona il suo villaggio per la caccia stagionale, contando di farvi ritorno al più presto con del cibo per tutta la sua tribù. Al suo ritorno, il nostro eroe trova ben altro: sono i coloni europei che hanno sterminato tutto il villaggio. Il sangue è ancora caldo sulla gelida neve invernale; il massacro è avvenuto da poco, e così il nostro protagonista decide di investigare. Giunto alla sommità del suo paese, non trova altro che un’ascia, oltre a delle tombe. Ora tutto è chiaro: tocca a lui vendicarsi contro i coloni e il loro tradimento verso i vincoli sacri della sua terra. Così, armato di ascia e tante cattive intenzioni, Mr. Wolf intraprende una vera e propria guerra contro gli invasori. Da solo e male armato, decide così di adottare uno stile di combattimento basato sull’improvvisazione e la guerriglia, contro un nemico largamente superiore per numero e potenza tecnologica. Così, insediamento per insediamento, avvia la sua campagna di sterminio contro i suoi avversari. Ma chi c’è veramente dietro all’attacco? Quali i motivi dietro ad un gesto così grave ed efferato? La missione di scoprire la verità toccherà ai giocatori, in modo da estirpare le radici insanguinate di questa storia caratteristica.

Bloodroots
Il progresso ed il cambiamento contro la tradizione e le origini, ecco la lotta rappresentata in Bloodroots.

Dal punto di vista del gameplay, il titolo rende proprie le forme tipiche dei giochi d’azione arcade, fatte di combattimenti frenetici e tempismo adeguato a mettere in atto le giuste combo di attacchi che permettano di neutralizzare nel minor tempo possibile i nemici. Un livello tipico di Bloodroots è composto da un insediamento ostile e dai suoi abitanti da uccidere. Gli ostacoli sono principalmente di natura ambientale; si tratta di carretti, balle di fieno, elevazioni o depressioni del terreno, che ci costringono a trovare un modo alternativo per navigare nello scenario di gioco. In nostro aiuto ricorrono i numerosi oggetti scenici del livello, dalle scale ai barili, fino ai remi e alle… carote? Ciascun prop può essere utilizzato sia per fini offensivi che alternativi: una scala ci permette di salire, oppure possiamo usarla per brutalizzare un colono inglese. Per superare i livelli è necessario uccidere tutti gli occupanti; preferibilmente in modi rapidi e creativi, così da incrementare un punteggio di chiara ispirazione arcade. Ecco che la padronanza dei controlli e delle meccaniche pratiche del titolo si rivela fondamentale per ottenere un punteggio alto assieme alla vittoria. I nemici sono potenti al nostro pari, benché con dei riflessi meno rapidi: è necessario anticiparli con le nostre mosse per impedirgli di ucciderci con un sol colpo, costringendoci al riavvio del livello. Sterminati gli sgherri di bassa lega, ci toccherà poi affrontare mini boss e boss veri e propri, ciascuno con un proprio set di mosse e punto debole da scoprire.

 

“Con un inizio in medias res, la trama viene offerta al giocatore in piccoli archi narrativi di intermezzo fra un combattimento e l’altro.”

 

Per quanto concerne l’aspetto visuale e creativo dell’opera, possiamo chiaramente vedere che lo stile adottato da Paper Cult è decisamente cartoonesco e stilizzato. I colori sono tendenti al pastello, le figure e le sagome tendenti all’irregolare. Una scelta artistica distintiva decisamente in linea con il mood del titolo. Molta attenzione viene dedicata principalmente al particellare del sangue, con alcuni dei nemici di gioco che vanno in contro ad un vero e proprio smembramento, che porta alla loro dissoluzione in vere e proprie pozzanghere di sangue. La violenza, sebbene estrema, rimane in ogni caso idealizzata: non sono visibili elementi anatomici che possano classificare il titolo come vietato ai minori. D’altro canto, è chiaro che il prodotto non vuole affrontare queste tematiche in modo realistico. Il mondo di Bloodroots fa della stranezza e delle gag il suo tratto distintivo. Assieme ad elementi tipici del mondo western ci capiterà infatti di imbatterci in edifici decisamente moderni oltre ad elementi comici o demenziali come l’uso di cibarie ed ortaggi come armi improprie. Le animazioni sono fluide benché spesso ripetitive, specialmente quelle legate alle esecuzioni. Il comparto sonoro si basa sui riff classici del genere cinematografico in esame, con delle tracce sonore facilmente associabili al contesto videoludico sopracitato. Nulla di caratteristico, ma sicuramente un impianto musicale che contribuisce a dar valore artistico al loop di gioco, che preso in se stesso risulterebbe ripetitivo e sempre uguale.

Quando gli avversari si annidano ad ogni angolo, le capacità di improvvisare e di fare di necessità virtù divengono le armi principali contro i nostri nemici.

In conclusione, questo titolo si adatta a chi preferisce una sfida basata sulla rapidità e l’improvvisazione. Bloodroots è un titolo con una caratterizzazione peculiare incentrata sulla rapidità delle decisioni del giocatore. Un movimento errato in un momento particolarmente concitato potrebbe condannarci a ripetere l’intera sequenza del combattimento che abbiamo affrontato precedentemente. Gli errori si pagano cari, costringendoci ad adattare il nostro stile di gioco alla situazione che ci viene presentata. Inoltre, ci sono alcuni bug che potrebbero ostacolare l’esperienza ludica, che verranno rimediati a detta degli sviluppatori, con un aggiornamento al primo giorno utile di rilascio del titolo.

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