Altered Carbon Stagione 2 Recensione | La morte può essere realmente sconfitta? Da secoli l’umanità cerca e brama una vita terrena eterna, che ci consentirebbe di vedere in prima persona epoche storiche diverse, persone, luoghi e sviluppi tecnologici sempre più incredibili. Purtroppo una risposta univoca nella realtà non è stata ancora trovata, mentre nel mondo della fantascienza, dove tutto è possibile, è stata già ampiamente sviluppata una possibilità del genere. Nell’universo di Altered Carbon, serie televisiva Netflix ispirata ai romanzi di Richard K. Morgan, ogni essere umano ha codificato, all’interno di una pila, il proprio DNA e può trasferirlo a piacimento su diversi corpi, noti come custodie. Di fatto, quindi, almeno nella finzione, la nostra razza ha trionfato contro la corruttibilità dell’esistenza, ma a quale prezzo? Nella realizzazione si affronta proprio questa problematica, andando a mostrare i pro ed i contro di un’evoluzione inarrestabile che permette agli uomini di paragonarsi a divinità , ma che al tempo stesso li fa ricadere rovinosamente in un sistema malato e bieco, schiavo delle macchine, della ricchezza e dei ricordi. Il protagonista della nostra storia, Takeshi Kovacs, è un ex-terrorista e rivoluzionario, che nella prima stagione è impegnato in una missione che lo vede servire un detestabile aristocratico, Laurens Bancfroft (un titanico James Purefoy), in cambio dell’immunità e della redenzione. Un eroe atipico che si fa strada tra ambientazioni cupe e suggestive, indagando con l’aiuto dei suoi alleati e combattendo brutalmente dall’inizio alla fine: una fantascienza con tratti hard boiled che incontra Tarantino, per riassumere tutto con un concetto.
Fermo restando che il primo blocco di 10 puntate poteva effettivamente concludersi degnamente senza il bisogno di proseguire, visto che il materiale originale è composto da altri due libri e l’opera ha avuto un discreto successo, si è optato per continuare, con una seconda stagione, le scorribande dell’eroe principale, che rappresenta l’ultimo esponente degli Spedi, fazione di ribelli che in passato si è opposta alla vita eterna data dalle pile. Grazie a Netflix abbiamo visto in anteprima tutti e 8 gli episodi, che saranno disponibili dal 27 febbraio e possiamo parlarvene, cercando di evitarvi spiacevoli spoiler che possano rovinarvi la visione non solo di queste inedite puntate, ma anche di tutto l’arco narrativo precedente. Cominciamo con il dire che le due stagioni (entrambe ideate da Laeta Kalogridis) possono essere benissimo viste in maniera indipendente, ma in questo, l’opera non può definirsi antologica: anche se le vicende presentate su schermo sono completamente differenti l’una dall’altra, si hanno forti richiami alla prima stagione, che deve essere assolutamente recuperata per avere un quadro il più completo possibile. Un discrimine che è evidente già nel cambio di volto di Kovacs, non più il talentuoso e nerboruto Joel Kinnaman, ma Anthony Mackie, che i più ricordano per la sua interpretazione di Falcon all’interno del Marvel Cinematic Universe.
Ancora una volta l’ambientazione è curata nei minimi dettagli, è ben integrata a livello di background narrativo e soprattutto è una gioia per gli occhi.
L’attore, nonostante risulti molto efficace ai sensi della storia e della sceneggiatura, per motivi legati allo sviluppo dello script e alla caratterizzazione del suo personaggio, non è memorabile su schermo come l’interprete precedente. Questo probabilmente è l’unico scoglio che il pubblico deve effettivamente superare e, una volta fatto ciò, è tutto in discesa, avendo ben in mente di trovarsi di fronte ad un prodotto che cambia notevolmente le carte in tavola, trasformandosi interamente. Dimenticatevi le buie e opprimenti ambientazioni di Bay City, per abbracciare Harlan’s World, pianeta d’origine del nostro protagonista, che è composto da un’alternanza di luoghi luminosi e lussureggianti come le foreste che circondano la città , e le zone cittadine, dagli oscuri vicoli guidati dai corpi celesti alle luminose stanze che compongono i palazzi del governo. Ancora una volta l’ambientazione è curata nei minimi dettagli, è ben integrata a livello di background narrativo e soprattutto è una gioia per gli occhi.
Sul fronte narrativo ci spostiamo invece da un racconto investigativo-noir, con cariche dosi di combattimenti che hanno caratterizzato la prima stagione, ad un action molto classico, il quale sfodera gli artigli già nelle prime scene del primo episodio che, aprendosi con una suggestiva esibizione canora e con un salto di macchina repentino, ci butta immediatamente nella mischia. Tra un colpo di pistola e un altro, avremo modo di conoscere nel dettaglio la situazione politica del pianeta natale di Takeshi, alcuni aspetti del suo passato e della relazione con la sua amata Quellcrist Falconer (Renee Elise Goldsberry) oltre che i nuovi personaggi. Tra questi spiccano la cacciatrice di taglie Trepp (una convincente Simone Missick) e i due villain, il colonnello Ivan Carrera (un implacabile Torben Liebrecht) che ha un segreto che condivide con il nostro protagonista e l’algida e spietata Danica Harlan (una crudele Lela Loren), governatrice di Harlan’s World. Farà inoltre capolino una vecchia conoscenza del nostro eroe, che anche in questi nuovi episodi continuerà a dargli man forte e supportarlo, anche se con qualche acciacco: l’IA Poe (il brillante Chris Conner), una figura decisamente di spicco della produzione che è anche ben sfruttata a livello di sceneggiatura.
Un amore che supera i confini del tempo, la caducità della nostra vita e l’invecchiamento della nostra anima: questi sono alcuni dei temi presentati dalla serie.
Di buon livello anche tutto il comparto sonoro, dalle musiche suggestive ai sound effects veri e propri che contribuiscono a completare degnamente ogni singola inquadratura con perizia e abilità . Abbiamo quindi tra le mani una seconda stagione di ottima qualità , che espande sicuramente la storia del nostro protagonista, rappresentando un aggiornamento stilistico totale della produzione. Una diversità che potrebbe non accontentare tutti coloro che preferivano un’impronta più dark e cupa della narrazione, che nonostante il cambio di figure su schermo e il nuovo corso dell’eroe, è priva di colpi di scena davvero ben congegnati, con una serie di situazioni piuttosto prevedibili inframezzate da momenti decisamente più suggestivi. Un amore che supera i confini del tempo, la caducità della nostra vita e l’invecchiamento della nostra anima: questi sono alcuni dei temi presentati dalla serie, strumenti davvero ben calibrati che non solo ci spingono alla riflessione, ma interrompono e stemperano anche le sequenze maggiormente improntate sull’azione. Nel complesso, un prodotto Netflix che continua ad avere molte cose da dire e che continua a portare su schermo duelli all’ultimo sangue, personaggi carismatici e location mozzafiato in un unico ed esplosivo cocktail.
Altered Carbon si spoglia di tutte le componenti viste nella prima stagione per partire da zero, nonostante l’aggancio narrativo con il finale. Preparatevi quindi ad un totale restyling della storia, dei personaggi, delle ambientazioni: quello che però rimane vivo e pulsante all’interno del prodotto è la sua filosofia. Una fantascienza che più che concentrarsi sugli aspetti più brillanti e positivi dello sviluppo tecnologico, ci mostra un’umanità sul punto di non ritorno, tra conflitti di classe, e un mondo virtuale e robotico che sta piano piano sostituendo una vita fatta di relazioni, conoscenze e rapporti. Un antieroe come Kovacs dal passato oscuro e ancora misterioso continua ad essere la perfetta rappresentazione del genere umano, che combatte fino alla fine per i propri ideali e continua a credere nell’amore e nel cambiamento, che può derivare solamente dalla nostra mente e non dai criptici valori di un codice binario. La seconda stagione, guidata dal protagonista Anthony Mackie, che è molto differente dallo Spedi che abbiamo precedentemente imparato a conoscere, ci traina nuovamente in una suggestiva narrazione, che nonostante qualche piccolo rallentamento, ci affascina e cattura, in un groviglio ben intelaiato di azione al cardiopalma e un pianeta totalmente nuovo da esplorare. Siete pronti a vivere un altro futuro?
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