Dreams Recensione: là dove il sogno diventa gioco

Dreams | Dopo molti anni di sviluppo, test, feedback, versioni ad accesso anticipato e annunci ufficiali, Dreams è approdato su PlayStation 4 il 14 febbraio, confermandosi fin dai primi giorni un esperimento, anzi un mondo, unico nel suo genere e dall’infinito potenziale. Questa recensione arriva dunque con leggero ritardo, dieci giorni di scarto in cui abbiamo riflettuto molto su come trattare questo grande gioiello, esplorato i suoi meandri e osservato la sua breve diffusione nel tempo. E non c’è dubbio: ciò che abbiamo visto non può essere facilmente inquadrato nel solito sistema della critica videoludica. Siamo di fronte ad uno strumento che ha permesso a migliaia di appassionati di dare forma alle proprie idee, di coltivare i propri desideri e di collaborare con gli altri per modellare esperienze che sfondano le barriere imposte dalla realtà. Un universo onirico e meraviglioso, senza luogo e senza tempo, dominato da tre puri e semplici elementi: community, creatività e libertà. Eccoci qui, dunque, a recensire un prodotto che speriamo segnerà la storia del suo settore, eliminando i concetti di “giocatore” e “sviluppatore” e lasciando spazio solo ai veri protagonisti, i sogni e le idee.

Iniziamo con un importante dato di fatto: Media Molecule non è certo la prima azienda a mettere il potere nelle mani degli utenti. Abbiamo già visto in passato numerosi esperimenti di questo tipo, dagli editor di livelli come la serie di Super Mario Maker ai software come Game Maker, passando per elementi più variegati come le intramontabili mod. Ma qual è la differenza tra tutti questi e l’opera di cui stiamo parlando? La risposta risiede nel potenziale che quest’ultima possiede. Molti strumenti, tra cui quelli citati, sono infatti troppo complicati o costosi per il giocatore medio, oppure limitati ad un certo ambito o genere. Dreams trascende queste limitazioni e dona una libertà di espressione e realizzazione elevatissima, fornendo tuttavia una base e degli attrezzi estremamente intuitivi e protetti. Dare vita alla nostra prima e rudimentale demo interattiva sarà questione di pochi minuti, e da lì si giungerà poi, con pazienza e inventiva, a pubblicare dei veri e propri capolavori in miniatura. Tuttavia, non bisogna per forza cominciare da zero: se trovate una creazione che vi piace e volete sfruttarla come fondamenta per la vostra, è possibile prenderla in prestito come modello – ricordatevi però di ricambiare il favore con un like o un commento carino!

 

Il mondo ha bisogno di opere come Dreams per ricordare a tutti che, in fondo, non è mai troppo tardi per sognare.

 

Il mondo onirico del titolo va quindi a popolarsi ed espandersi poggiandosi sulla mente e sulle idee dei suoi giocatori, arricchendosi di esperienze quanto più variegate e originali si possa pensare. Abbiamo combattuto robot ed esplorato rovine in una fedelissima riproduzione dell’universo di Fallout; siamo poi rimasti pietrificati dal terrore in una copia indistinguibile di P.T.; ed infine, abbiamo impersonato Wallace e lottato contro Mr. Krab per salvare il formaggio, sulle note di Le Bizzarre Avventure di Jojo. L’intera struttura di gioco si basa quindi sull’esplorare le trovate degli altri, condividere i frutti del proprio lavoro, prendere parte agli eventi a tema che si tengono periodicamente e, soprattutto, confrontarsi e divertirsi assieme alla comunità. E quest’ultima parola è dove si concentra il cuore di Dreams: attraverso la dolcezza e la spensieratezza dei sogni, Media Molecule è riuscita a costruire un ambiente molto sociale e gradevole, in cui le persone si aiutano e interagiscono attraverso i commenti, i feedback e i suggerimenti, senza competitività agguerrita o discriminazioni. Se la creazione di un utente ottiene molti riconoscimenti e scala le classifiche, a giovarne sono tutti quanti, e questo incentiva ulteriormente la collaborazione. La diversità viene premiata e con ogni piccola opera che si aggiunge al totale, la qualità delle prossime sarà inevitabilmente superiore. Non si può negare che il team britannico sia così riuscito a realizzare un’utopia fantasiosa che molti non si aspettavano mai di vedere, una conquista che sentiamo doveroso lodare.

Dreams
Con la quantità di opere già create dagli utenti, è già possibile sperimentare tantissimi tipi di esperienze e di gameplay

Parlando ora dei contenuti in modo più approfondito, un altro riconoscimento va all’introduzione nel titolo del Sogno di Art, una storia di circa tre ore che funge da “campagna” principale. In questo racconto sono concentrati tutto il potenziale e tutta la varietà che il motore può offrire, sia in termini di gameplay che a livello artistico ed estetico. Veniamo infatti calati nel tormentato turbine di emozioni di un’artista maledetto, che a causa della propria incertezza e incapacità di concretizzare i propri sogni si ritrova perduto. E così il giocatore si trova di fronte al muro che molti di noi hanno dovuto affrontare una volta o l’altra nella propria vita: il dubbio, la mancanza di idee, l’impossibilità di dare forma al nostro pensiero. La rappresentazione di questo blocco da parte dello sviluppatore è quanto di più vicino alla realtà si possa concepire, trasmettendo appieno le sensazioni che ne derivano. Ed è così che, attraverso il nostro viaggio per eliminare questi brutti demonietti della mente, viviamo un’avventura composta da numerosi generi videoludici diversi, dal platform all’action passando per dialoghi, cutscene e corse. Questa vuole essere una sorta di galleria, una mostra per farci capire fin dove ci possiamo spingere con l’eccezionale tool di Dreams, e fornirci la giusta ispirazione per iniziare a creare. La sua breve durata, purtroppo, fa sì che questo grande parco giochi non sia adatto a lunghe ed intense sessioni di immersione, quanto più all’esplorazione di temi ed esperimenti – o alla fabbricazione di essi. Se siete quindi alla ricerca di esperienze più mirate e durature, questo universo potrebbe risultare troppo frammentato ed essenziale.