Lupin III – The First Recensione

Lupin III – The First Recensione | Se c’è una serie animata che ha diffuso in Europa e nel mondo il fascino e la qualità dell’animazione nipponica, quella è sicuramente la saga di Lupin, che affonda le sue radici in una lunga rassegna di manga. Con una vasta gamma di prodotti d’intrattenimento dedicati, l’epopea del ladro gentiluomo ha toccato non solo le pagine stampate, ma anche il piccolo e grande schermo. L’ultima opera che vede protagonista il nostro eroe si chiama Lupin III – The First, è l’ennesima impresa di Takashi Yamazaki, in arrivo nelle sale d’Italia il 27 febbraio 2020, grazie a Koch Media. Si tratta di una pietra miliare importante per la saga, visto che è il primo film che vede il cast ripensato in grafica 3DCG. Che si sia trattata di una scelta giusta? Scopriamolo subito.

La trama di questa proiezione ci parla di un tesoro misterioso quanto rivoluzionario; stiamo parlando del Diario di Bresson.  Quest’ultimo non è altro che un grande studioso che negli anni quaranta è riuscito a dar vita ad un antico macchinario, in grado di dare al suo possessore un potere praticamente illimitato. Le sue ricerche hanno però attirato molta attenzione non solo da parte dei suoi competitor, ma anche dai temibili e malvagi nazisti capitanati da Adolf Hitler in persona. Il talentuoso scienziato è arrivato persino a perdere la vita piuttosto che rivelare ai nazionalsocialisti il suo segreto. Pare infatti che, all’interno del suo Diario, sia spiegato nel dettaglio come ottenere la rivoluzionaria tecnologia, destinata solamente agli eletti fra gli esseri umani. Ecco che il prezioso tomo attira l’attenzione di Lupin in persona, che è intenzionato ad impossessarsene.

“Nell’incontro di Laetitia e Lupin c’è non solo una istintiva affinità, ma anche un aggancio con il passato dei loro avi, che finirono per collaborare per il bene dell’umanità.”

Il nostro protagonista incontrerà, nella sua strada, nient’altro che la giovane quanto abile Laetitia, un’aspirante archeologa divenuta orfana ancora in fasce, e adottata dal malvagio Lambert, ricercatore al soldo di una misteriosa organizzazione scientifica. Lo stesso anziano ha incaricato Laetitia di rubare e studiare il misterioso testo, esposto in occasione dell’anniversario della morte di Bresson a Parigi. Dopo un inizio complicato, il ladro e la talentuosa giovane uniranno le forze per capire come aprire il Diario, e Laetitia comincerà a decifrare il contenuto dello stesso. La faccenda si complicherà con l’arrivo dell’Ispettore Zenigata prima e di Geralt dopo. Il primo tenterà come al solito di arrestare il famoso ladro, mentre il secondo costringerà col pugno di ferro Lambert ad azioni drastiche pur di piegare il potere del tesoro del grande studioso defunto alla sua vera causa, ovvero il ritorno del nazifascismo. Con l’aiuto degli amici di sempre, come Jigen e Goemon, ma anche della stessa Fujiko e persino dell’Ispettore, Lupin e Laetitia riusciranno a sgominare i piani di Lambert e Geralt, salvando il mondo dalla catastrofe. Una storia all’inizio lenta e cadenzata che diviene sempre più frenetica man mano che ci si avvicina al momento finale, in cui il talentuoso ladro sconfigge definitivamente il nemico servendosi della sua astuzia.

Lupin III - The First
Il team al completo è pronto per farla pagare ai cattivi… ma, dov’è Laetitia?

Dal punto di vista qualitativo, sia i personaggi che le ambientazioni sono state rese correttamente nella nuova veste grafica. Le animazioni sono fluide e la qualità visiva è gradevole, con effetti di luce e tessuti apprezzabili. Le ambientazioni sono ben caratterizzate, dal piccolo appartamento di Laetitia, ricolmo di libri allo spartano, ed il vasto aereo di Geralt e Lambert, arrivando fino alla cava segreta dove si trova il tesoro descritto dal Diario di Bresson. D’altronde la tecnologia 3DCG è oramai ben rodata, e sarebbe stata una mossa sbagliata curare con scarsa attenzione la transizione a questa tecnica da parte di un franchise così importante come quello di Lupin. Lo stesso Monkey Punch, il leggendario creatore del nostro ladro preferito, aveva espresso il desiderio di vedere un giorno la sua creatura ripensata in funzione alla computer grafica. Ecco che il suo desiderio, dopo molti anni, è finalmente avverato. Osservando la cura per i dettagli delle ambientazioni si può vedere come sia stata dedicata molta attenzione agli stessi, ma cosa possiamo dire invece dei personaggi? Saranno stati caratterizzati come ben meritavano? Sicuramente possiamo dire di sì; se parliamo di personaggi come Lupin, Laetitia o Lambert e Geralt. Tuttavia gli alleati di sempre del protagonista, come il buon Jigen, Goemon e Fujiko sembrano non aver ricevuto il giusto trattamento.

“Nonostante il loro intervento essenziale per la buona riuscita della vicenda, nessuno degli alleati storici di Lupin sembra aver ricevuto una caratterizzazione profonda all’interno dell’opera in esame.”

Sebbene sia solo grazie agli amici dei protagonisti che molte delle difficoltà della storia siano state superate, sembra quasi che questi siano stati messi in secondo piano in maniera decisamente netta rispetto al resto degli attori della vicenda. Elemento che va a cozzare con la tradizione passata del franchise che ha invece ben caratterizzato e definito l’ethos di tutti i personaggi legati a Lupin. Una piccola mancanza che può tuttavia essere perdonata mettendo in luce la responsabilità del team di produzione nella trasposizione al nuovo mezzo grafico. Dal punto di vista sonoro, sia la musica che gli effetti sono di buona qualità e accompagnano lo svolgimento della vicenda contribuendo a trasmettere le emozioni del momento, che si tratti di una rocambolesca fuga per i tetti di Parigi o di un momento di riflessione circa il fantomatico Diario di Bresson.

Lupin III - The First
Il malvagio e tormentato Geralt farà di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a Lupin e ai suoi amici.

In conclusione, si tratta di un pacato approccio del mondo di Lupin alla grafica 3D, che sicuramente è ben riuscito dal punto di vista tecnico, forse però un po’ meno dal punto di vista artistico. Nulla di nuovo sul fronte della trama o dei colpi di scena. La vicenda segue il modello classico delle avventure di questo genere. Insomma, un buon prodotto ma sicuramente non verrà ricordato come il miglior film della saga. Nonostante ciò, ci sentiamo di invitare i curiosi e gli appassionati ad andarlo a vedere, perché si tratta in ogni caso di un buon prodotto, e Koch Media merita di essere ringraziata per l’attenzione al mercato Italiano che vi ha dedicato con questa e altre proiezioni.

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