Necronator: Dead Wrong Recensione | Avete sempre voluto essere un signore oscuro fautore di distruzione, ma non ne avete mai avuto l’occasione? No? Non ha importanza perché adesso potrete farlo. Necronator: Dead Wrong è un piccolo RTS comico con elementi di deck-building, sviluppato dallo studio indipendente indonesiano Toge Productions, autori di Coffee Talk. Il gioco è pubblicato dal publisher progressista Modern Wolf, secondo il quale i videogames possono essere sviluppati anche senza pratiche come il crunch, atte ad appesantire lo stato mentale degli sviluppatori. Il titolo è disponibile in Early Access a partire dal 13 febbraio su Steam e Humble. Ci viene ricordato più volte di essere in Early Access con una roadmap molto “rilassata” illustrante i futuri aggiornamenti per i prossimi mesi. Una patch applicata al lancio dell’opera a seguito di vari feedback, ha bilanciato o modificato notevolmente alcuni elementi di gioco rispetto alla beta precedente. Senza ulteriori indugi, incamminiamoci quindi nel mondo di Necronator. Se pensate che sia una passeggiata, avete completamente sbagliato.
Iniziamo il nostro viaggio come super-cattivi laureati all’Undead Academy. Dei tre comandanti disponibili solo uno può essere attualmente selezionato, il cavaliere della morte Number 7: in cerca del Sacro Graal quando era in vita, attualmente alla ricerca del “Maledetto Graal” dopo la morte. Sulla falsariga di comicità alla Disgaea, prima di intraprendere il percorso della distruzione, troviamo in una lettera dall’accademia una Soulspawn Crystal. Questa gemma ci permette di controllare orde di non-morti al costo della nostra energia vitale, senza rimborsi o sostituzioni. Nella lettera ci viene suggerito di provarla su un villaggio indifeso nelle vicinanze, decisamente un’ottima idea. Andando avanti incontriamo un Chubat che ci mette a conoscenza del potere perduto del signore oscuro Necronator. Conoscendo come trovarlo, il pipistrello si offre di aiutarci nell’ottenerlo in quanto in cerca di lavoro come Consulente per Aspiranti Tiranni.
Chubat per dimostrare le sue buone intenzioni ci offre un regalo a nostra scelta e qui veniamo introdotti ad una meccanica che sarà al centro delle future campagne. Ogni mondo è generato in base ad un numero Seed, che possiamo impostare a nostra scelta. Il layout della mappa, loot, difficoltà dei nemici e dialoghi introduttivi alle battaglie dipendono unicamente da questa cifra, dando la possibilità di ripetere partite già affrontate, eliminando ogni elemento di casualità pur essendo casuale. In questa versione è disponibile una sola avventura chiamata Chubat’s Conquest dove affronteremo gli insofferenti santarellini della Livmore Alliance per ristorare il perduto potere di Necronator. In questo caso specifico il nostro avversario principale è Lord Balderdash, amante del freddo e vestito in maniera improponibile. La progressione è strutturata in stages, con differenti bivi a senso unico priva di una vera e propria storia. Parti di lore e dialoghi ci vengono proposti in formato di testo prima di ogni interazione con gli elementi presenti sulla mappa. Nel tragitto verso il boss finale si possono trovare quindi quattro tipi di ostacoli. I villaggi con un cartello rosso indicano la presenza di una battaglia. Il cartello viola indica la possibilità di recuperare punti vita o di potenziare un’unità . Verde è il negozio di Grimbone the swindler, dove si possono trovare unità e magie in vendita per Souls, la moneta di gioco. Infine i cartelli con il punto indicativo rappresentano la vera malvagità di Necronator: Dead Wrong. Qui troveremo eventi di varia natura che potrebbero sia regalarci preziose risorse, sia farcele perdere. Prima della recente patch le mappe erano molto ristrette ed a volte brutalmente sbilanciate. Alcuni mondi precedentemente impossibili come quello generato dal Seed 177013, presentano adesso un giusto livello di sfida con un layout della mappa più user-friendly.
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“Non preoccuparti, quelli non sono nemici” dice il chubat.
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Il fulcro dell’esperienza sono le battaglie in stile lane defense. All’inizio di ogni partita potremo scegliere un comandante, un mazzo iniziale ed una reliquia. In caso di sconfitta o di successo alla fine dell’avventura, riceveremo punti esperienza. Al momento sono disponibili solo il comandante Number 7 con due mazzi e due reliquie, sbloccabili rispettivamente al livello 2 e 5. In combattimento avremo a disposizione 4 carte per “turno”, che per essere utilizzate hanno bisogno di mana. Le unità attaccheranno automaticamente e seguiranno un percorso segnato in rosso, modificabile con eventuali cartelli direzionali. Lo scopo è distruggere la base nemica prima che il nostro Soulspawn Crystal subisca la stessa sorte. A nostra disposizione abbiamo tre tipoloie di strumenti: Carte Unità , Carte Magia e Carte di Supporto. Ognuna di queste può essere potenziata tramite la scelta di due varianti nelle aree dedicate, una sola volta. Esistono più di due prefissi per ogni singola carta e non è possibile tornare indietro nel caso in cui non troviamo il cambiamento desiderato. Sono presenti, inoltre, reliquie capaci di alterare completamente l’esperienza di gioco, come se i potenziamenti non fossero abbastanza. Non potendo pianificare tutto a monte, ogni campagna risulterà imprevedibile e relativamente differente. Le tattiche a disposizione dei fruitori sono varie. Dall’avere un mazzo basato su poche ma forti unità , fino ad avere centinaia di mostri su schermo. Quest’ultima in particolare, nonostante il nerf della reliquia Mana Drive Engine, è potenzialmente la più letale. È stato possibile finire una campagna in meno di 10 minuti con l’ausilio della sbilanciata unità Unstable Demon Fiend e della carta di supporto Triple Cast. Indipendentemente dal fatto che Triple Cast possa essere utilizzata una sola volta durante la battaglia, questi mostriciattoli mangiano tutto ciò che trovano sul loro cammino. Soprattutto se nel malcapitato villaggio ce ne sono 18 contemporaneamente al prezzo di 12, dopo pochi secondi dall’inizio della battaglia.
La conoscenza e l’apprezzamento di Necronator: Dead Wrong aumentano con ogni partita. Inizialmente ci si può trovare ad utilizzare solamente unità per poi passare a varie magie e finire con l’eccessivo uso di Quick Cast e Double Cast. L’atmosfera creata dalla musica e dalla comicità della narrazione dell’opera si combina perfettamente con il gameplay. L’esperienza risulta piacevole e divertente, capace di accompagnare gli utenti per qualche ora, nonostante la scarsità contenutistica. Come illustra la roadmap, citata in precedenza, al momento non ci sono molte cose da fare, oltre che provare diverse strategie e diffondere terrore sul territorio di Lord Balderdash. Che dire? Si torna a portar distruzione!
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