Yakuza 5 Remastered Recensione: il ritorno del Drago di Dojima

Yakuza 5 Remastered Recensione | Yakuza 5 Remastered è l’ultimo capitolo presente all’interno della Yakuza Collection, la quale contiene anche Yakuza 3 Remastered e Yakuza 4 Remastered. La versione speciale della serie offre un’esperienza in alta definizione, in esclusiva per PlayStation 4. Passando il focus sul quinto atto, quest’ultimo narra la storia di cinque personaggi situati in città differenti nell’anno 2012. La trama si concentra principalmente su un’incombente crisi che sta per ascendere nel mondo della malavita giapponese, dato che l’accordo tra le due famiglie più influenti, il Tojo Clan e la Omi Alliance, sta per venire meno a causa dell’instabilità di potere di queste ultime. La narrativa si incentra, per tutti i protagonisti, sulla tematica del “sogno”, visto che ognuno ha intenzione di svoltare la propria vita realizzando degli obiettivi. L’intero sviluppo dell’opera è stato fatto da Ryu Ga Gotoku Studio, famoso proprio grazie a questo girone di videogiochi.

L’aspetto principale e su cui non c’è assolutamente nulla da discutere è la trama: ormai stiamo assistendo alla fase culmine dello sviluppo delle nostre figure di spicco, infatti, il Drago di Dojima ha oramai guadagnato il rispetto di tutti i membri della yakuza, tanto da esser divenuto il quarto presidente del gruppo del Kanto, composto da circa 30.000 persone. Nonostante le sue imprese ed il prestigio raggiunto, decide di cambiare vita divenendo un tassista in un’altra città, Fukuoka, da cui avranno inizio gli eventi della storia. Ricca di colpi di scena e dettagli, è innegabile constatare come questo sia l’elemento di spicco sul quale i creatori hanno sempre puntato, garantendo vicende alla pari dei migliori film che riguardano il mondo della criminalità. L’esperienza è ricca di dialoghi che approfondiscono il modo di vivere di chi ha scelto questa strada, preannunciando un’amara verità: una volta che si entra in questo mondo è impossibile uscirne, dato che ormai diventa parte fondante dell’esistenza del malcapitato.

[su_quote]

La narrativa eguaglia quella dei film gangsta, riuscendo ad interessare costantemente il giocatore grazie alla moltitudine di colpi di scena

[/su_quote]

Un altro componente di punta dell’opera è il comparto sonoro e la sua capacità di fondersi con il gameplay. Il fruitore avrà modo di immergersi nei combattimenti più sfrenati ed intensi grazie ad una colonna sonora di alta qualità e che l’ha fatta sempre da padrona, ragion per cui molti dei combattimenti con i boss sono ancora ricordati e venerati dalla community. Tornando al sistema di gioco, non è stata apportata alcuna modifica, infatti avremo sempre lo stesso stile di sfida classico della serie. Ovviamente, sono presenti numerosi potenziamenti e side quest che avranno come finalità quella di concedere nuove mosse, aumentando la dinamicità e gli approcci con cui potremmo battere i nostri nemici. Inoltre, le missioni e attività secondarie sono un ottimo modo per sbollire la serietà delle sequenze primarie, oltre che ad essere estremamente divertenti ed uniche nel loro genere: immaginate uno dei vertici della malavita nipponica, capace di sconfiggere un intero clan, passare le sue serate all’interno di bar, cantando a squarciagola canzoni di dubbio gusto al karaoke. Ecco.

Per concludere, dato che questa è un’edizione riprogettata in alta definizione per soddisfare i requisiti grafici a cui siamo ormai abituati, bisogna analizzare l’aspetto tecnico. Una sola parola: impeccabile. A differenza di molti videogiochi che vengono rimasterizzati ottenendo miglioramenti minimi, Yakuza 5 Remastered offre una fruizione visiva alla pari dei suoi ultimi capitoli, addirittura le stesse cutscenes e animazioni in CGI sono state scalate in full hd. Unico appunto negativo è la mancanza di un doppiaggio italiano, dato che i nostri eroi interagiranno con personalità che parlano utilizzando dialetti, per cui diventa ancora più difficile comprendere i discorsi se non si possiede un’avanzata conoscenza dell’inglese (o giapponese).

[su_quote]

La qualità grafica della remastered è impeccabile, ma una localizzazione italiana avrebbe favorito la comprensione di diversi dialoghi, inoltre, la traduzione inglese presenta alcune differenze significative in questi ultimi.

[/su_quote]

Insomma, anche questa volta gli sviluppatori di Ryu Ga Gotoku hanno mantenuto le aspettative dei fan, realizzando una versione in alta definizione impeccabile di uno dei capitoli migliori della saga. Grazie alle numerose interazioni e minigiochi divertenti, alternati ad una narrativa adulta e seria, l’utente non avrà mai modo di annoiarsi nel corso delle sessioni di gioco. Gli unici appunti negativi riguardano l’eccessiva durata delle comunicazioni tra i personaggi principali, spesso superando i venti minuti e, seppur di poco conto, l’inesistente traduzione, relegando una fruizione di altissima fattura a pochi conoscitori della lingua anglosassone o nipponica.