Kunai Recensione | Il metroidvania è ormai divenuto uno dei generi più preponderanti nella scena dei videogiochi indipendenti. Da Hollow Knight a Guacamelee!, da Axiom Verge a Ori and the Blind Forest, per non parlare di esperimenti ibridi e particolari come lo sono stati The Messenger o il tanto apprezzato Dead Cells. Tralasciando però i nomi più importanti e famosi, ci sono tanti esponenti del genere che non sono riusciti ad emergere. Realizzare metroidvania è ora infatti quasi diventato un rischio, dato che è alto il pericolo di cadere in scelte di game design già viste e riviste e di non riuscire quindi a distinguersi dalla massa. È necessario quindi inserire, all’interno della classica formula di questa tipologia di giochi, quel tocco in più di originalità che ti fa salire di livello e ti permette di essere gradito da un maggior numero di utenti. Dead Cells lo ha fatto grazie a delle meccaniche roguelike, Hollow Knight con una spruzzatina di dinamiche souls-like, The Messenger con la sua genialità e ironia. Kunai, nuovo titolo sviluppato da TurtleBlaze e pubblicato da The Arcade Crew, cerca di farlo con la sua rapidità e il suo soddisfacente sistema di movimento. Andiamo a vedere come.
Disponibile su PC e Nintendo Switch, l’opera fonda il suo gameplay principalmente sull’utilizzo di due kunai, i quali permettono al protagonista Tabby di spostarsi velocemente nell’ambiente di gioco, arpionando sia mura che nemici. Ogni kunai è collegato ad un tasto differente, sistema di controllo che abbiamo trovato intelligente ma sicuramente meno adatto alla tastiera, motivo per cui consigliamo vivamente l’utilizzo di un controller anche su PC. Tali accessori rendono il movimento fluido, dinamico e divertente, soprattutto considerando l’armonia con la quale si legano alle altre armi. La katana che il nostro piccolo tablet ninja porta con sé fin dall’inizio è dotata di fendenti rapidi e maneggevoli, che ben si mescolano alla vivacità del gameplay. Da buon metroidvania, il gioco possiede poi un’evoluzione continua che darà accesso a sempre più armi, utili sia nei combattimenti che per superare ostacoli altrimenti inaccessibili e scoprire così nuovi percorsi.
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Nonostante una gestione del backtracking non perfetta, Kunai non risulta mai ripetitivo grazie ad una buona varietà di situazioni.
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Il level design, da questo punto di vista, è sempre ragionato e preciso, alimentato da segreti e scrigni nascosti che aumentano il desiderio di esplorare. Tuttavia, nel corso dell’avventura capita di avvertire leggermente il peso di un backtracking non strettamente necessario, evitabile con l’aggiunta di più percorsi alternativi o con un viaggio veloce la cui mancanza, in certi frangenti, si può far sentire. Questo succede, in particolar modo, se si è alla ricerca di collezionabili e si desidera tornare in luoghi già incontrati in seguito all’ottenimento di nuovi poteri. Tralasciando però questa gestione del genere non perfetta, Kunai per fortuna non risulta noioso o troppo ripetitivo, essendo in grado di regalare una buona varietà di situazioni sia in termini di puzzle ambientali che di puro platforming. Anche i nemici sono abbastanza diversificati, se rapportiamo il loro numero alla lunghezza generale della storia. È da segnalare però qualche incertezza della telecamera, che non sempre consente di visualizzare al meglio la schermata di gioco, dando vita quindi ad un lieve sentore di trial and error. Fortunatamente si tratta di un difetto secondario, presente in poche occasioni.
Nel corso del gioco si incontrano svariate location, ognuna delle quali è ottimamente caratterizzata, nonostante lo stile prettamente minimale che presentano. Alcune in particolare riescono a farsi ricordare per alcune loro particolarità, nonché delle chiare citazioni sia ad altri titoli che a luoghi esistenti in grado di strappare un sorriso al giocatore. In generale, inoltre, l’atmosfera di Kunai è sempre piacevole e spassosa, grazie a personaggi buffi e dialoghi divertenti. Non rinuncia però a qualche momento più solenne, soprattutto nei casi in cui diventano protagoniste le cutscene. Si tratta in questo caso di scene animate semplici ma d’effetto, brevi ma intense, e riescono bene a dividere le parti più importanti della trama tra loro.
Sia dal punto di vista musicale che grafico, Kunai si rifà al mondo della tecnologia, con sonorità adatte all’ambiente e un’interfaccia grafica altrettanto azzeccata. Il menu principale, infatti, non è altro che lo schermo di un tablet (ovvero del protagonista) tramite cui è possibile accedere, tra le altre cose, alla mappa e ai potenziamenti. Questi ultimi, una volta ottenuta la quantità di valuta richiesta, possono essere installati in modo da ottenere abilità aggiuntive per le proprie armi, rendendo il gameplay ancora più interessante. Al raggiungimento di questo obiettivo contribuisce pure una meccanica di base che consente di recuperare vita sconfiggendo i nemici, in modo simile a quanto accade in Hollow Knight. Sfiziose sono infine le animazioni facciali di Tabby, che variano anche in modo comico a seconda del contesto.