Dai comunicati più recenti del China’s State Administration of Press and Publications, l’organismo di controllo della PRC, sembra che siano in arrivo nuove restrizioni all’industria videoludica. Infatti, l’ente di stato ha annunciato un vero e proprio stop agli harem games. Già in passato, l’organismo di controllo si era rivelato spietato verso gli sviluppatori interessati al mercato del colosso di giada: interi giochi erano stati proibiti solo per contenere parole in lingua inglese al posto del cinese semplificato. Inoltre, sembra che anche i videogiochi del tutto innocenti come Stardew Valley o totalmente fuori dalla dimensione reale, ma più concentrati su universi narrativi propri, come The Elder Scrolls V: Skyrim non siano al sicuro dalla censura di Pechino. Gli sviluppatori di questi e di tutti i titoli dovranno infatti implementare all’interno del loro software dei meccanismi per impedire ai minori di accedere a meccaniche di matrimonio tra personaggi di gioco. Proibiti i cosiddetti harem games, quei titoli in cui bisogna corteggiare e sposare un numero sempre crescente di personaggi femminili, al fine, per l’appunto, di creare un harem. Infine, arriva una forte risoluzione anche contro i meccanismi delle loot box: il numero massimo di questi box consumabili giornalmente da ciascun giocatore sarà impostato a cinquanta, con la riserba del governo cinese di ridurre ulteriormente questo valore in base ad osservazioni successive.
China tightens game regulations – no more English words or 'imperial harem games' #Topbuzz https://t.co/Yepnq6u4KD
— Mark F Potter (@mforpower52) February 4, 2020
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