10 motivi per vedere: The End of the F***ing World

Se stavate cercando una nuova serie tv da vedere, non troppo impegnativa ma comunque divertente e soprattutto non banale, ce n’è una che fa al caso vostro! The End of the F***ing World è un grido adolescenziale che aspetta solo di essere ascoltato e compreso. Garantendo risate e spunti riflessivi davvero interessanti in cui, almeno una volta nella vita, chiunque si è imbattuto, non ci sarà mai un momento dove ci si potrà annoiare. Con una trama dinamica e frenetica, una compilation musicale davvero memorabile e due attori emergenti di talento, questa piccola perla di Netflix è nata nel 2017 e conta ben due stagioni, di cui l’ultima uscita proprio a novembre scorso. Pronti per scoprire i 10 motivi per cui dovreste partecipare al viaggio di James ed Alyssa?


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A differenza di altre serie tv che trattano temi cari agli adolescenti, The End of the F***ing World mostra una verità velata, mai certa e sempre soggetta a infinite varianti. Ci fa conoscere ogni personaggio senza criticarlo o impreziosirlo per le azioni che compie, garantendoci il verdetto finale che solo dopo un’intera visione potremo sentirci davvero in grado di fare.

“Allora, cosa vuoi fare? Perché possiamo letteralmente fare qualsiasi cosa.”

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The End of the F***ing World è un manifesto estremizzato contro una società che, sempre più velocemente, fa crescere i giovani, obbligandoli a compiere scelte da adulti per motivi ancora non compresi.

“Delle volte sento che potrei davvero innamorarmi di James. Ed altre lo sento come un perfetto sconosciuto.”

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Okay” è la parola d’ordine per poter entrare nel mood della serie e nasconde sempre un significato molteplice.

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La recitazione “difettosa” dei due protagonisti rispecchia la loro sensazione di non appartenenza ad un ruolo obbligatorio che ancora non vogliono ricoprire. Mentre tutti gli altri attori fingono facilmente credendo che quella sia la loro unica verità, James e soprattutto Alyssa non riusciranno a interpretare al meglio la loro parte all’interno della storia, sembrando sempre forzati a rientrare al loro posto, mai veramente accolto.

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Il dualismo caratteriale dei nostri eroi crea momenti esilaranti, ricchi di incomprensioni, vere trainanti della storia. L’affetto e la delicatezza di entrambi sboccerà in due differenti momenti critici, facendoli maturare e cambiare nel corso degli episodi.

“A volte penso di sentirmi più me stessa quando sono con James, rispetto a quando sono sola.”

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L’ironica drammaticità presente in ogni puntata riuscirà a strappare un amaro sorriso sul volto ed ogni frase ripetuta nella mente di Alyssa arriverà dritta al cuore, facendo riflettere su quello che tutti viviamo ogni giorno.

“È strano. Molte volte non registri i momenti importanti mentre accadono. Li riconosci come tali solo quando ci ripensi.”

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Ogni personaggio riuscirà a suscitare sensazioni contrastanti che obbligheranno a cliccare sull’icona de “Il prossimo episodio” per scoprire chi si cela davvero dietro quella maschera. Succubi di un mondo esterno crudele e vile, James ad Alyssa dovranno cambiare e compiere scelte davvero poco contestabili, data la loro situazione. Si dovranno trasformare negli stessi mostri che li attaccano e diventare a loro volta peggiori, creando così una specie di punizione che ognuno dovrà portarsi dietro, nata dalle conseguenze delle loro azioni.

“Non sono mai stato il protettore di Alyssa. Lei era la mia.”

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Presentati come antagonisti, i genitori saranno la causa principale del viaggio intrapreso dai nostri ragazzi. Una volta terminata la fuga comunque, non si riuscirà più a vederli come caratteri bidimensionali o semplicemente come nemici. Essendo maledettamente umani riusciranno a far dubitare dei pregiudizi iniziali che si avevano su di loro, sia positivi che negativi.

“Non puoi semplicemente far nascere qualcuno e poi abbandonarlo. Perché quella persona penserà di aver fatto qualcosa di sbagliato per tutta la vita.”

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Il comparto sonoro ripercorre 80 anni di storia musicale. Dagli anni ‘60 fino ai giorni nostri, non troveremo mai una canzone fuori tema, ognuna raccoglierà un vero e proprio significato. Ironico o drammatico che sia, farà sorridere ad ogni “attacco”, che inizierà sempre con una descrizione più o meno dettagliata della scena clou dell’episodio. Davvero importante è anche il lavoro di fotografia e di camera, i quali riescono a creare un’atmosfera unica e perfetta.

“Quello è stato il giorno in cui ho imparato che il silenzio è davvero assordante”

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E poi… sono solo 20 minuti per episodio!

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