The Witcher: comparare libro e videogioco è come paragonare “la carbonara ad una bicicletta”

La saga di The Witcher sta diventando sempre più popolare negli ultimi tempi. Sebbene, i libri originali fossero classici di culto nel mondo della letteratura fantasy, questi hanno solo gettato le basi ad un brand nato grazie a CD Projekt RED, commercializzato ancora di più grazie alla serie tv di Netflix. Infatti, grazie a questo show le vendite di The Witcher 3: Wild Hunt sono aumentate, cinque anni dopo il lancio iniziale. Si potrebbe pensare dunque che l’autore polacco Andrzej Sapkowski, vera mente dietro questo mito, possa essere felice di questo successo, ma in realtà non vede di buon grado gli adattamenti volti al puro intrattenimento. In una recente intervista con io9, lo scrittore afferma le proprie convinzioni dicendo:

“Non posso paragonare nulla ai videogiochi, perché non ne ho mai giocato uno. I videogiochi semplicemente non fanno per me, preferisco i libri come intrattenimento. Ad ogni modo, a mio avviso, le serie TV e i videogiochi non possono essere confrontati. Sono troppo diversi nell’approccio, nello sviluppo e nell’obiettivo. Non puoi confrontare gli spaghetti alla carbonara con una bicicletta. Anche se entrambi hanno vantaggi e svantaggi.”

Quando gli viene chiesta un’opinione sulla serie Netflix, svia il discorso con: “Il mio nome appare nei titoli di coda. Non posso elogiare lo spettacolo. Non sarebbe decente.” In passato, il povero Sapkowski, aveva anche parlato della sua paura di essere dimenticato. Timore concretizzato quando si è cominciato a pensare che stesse solo scrivendo un libro sul videogioco e non viceversa. Come biasimarlo… e voi cosa ne pensate?

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