Nintendo salva da una causa da 10 milioni di dollari legata alla Wii

Nintendo Wii è stata una vera e propria rivoluzione delle console casalinghe, che è riuscita persino ad avvicinare al mondo videoludico delle generazioni meno avvezze alla tecnologia grazie al suo schema di controlli istintivo ed innovativo. Nel corso degli anni, tante aziende hanno provato a far causa alla compagnia nipponica proprio per questa tecnologia basata su sensori di movimento. Adesso arriva la notizia che iLife, una delle compagnie che era riuscita ad impensierire Nintendo con una causa da 10 milioni di dollari, abbia visto la sua ennesima mozione rigettata. L’azienda con sede a Tokyo può ora tirare un sospiro di sollievo, a quanto sembra; ma andiamo indietro al lontano 1999 per scoprire le basi di questa milionaria causa legale. Nel 1999 iLife, compagnia con sede a Dallas, ha depositato un brevetto circa un sensore corporeo di caduta, inteso inizialmente come dispositivo di sicurezza. La disputa legale ha preso piede per molti anni, e nel 2018 iLife è riuscita ad intentare una causa da 10 milioni contro Nintendo. Adesso, dopo due anni di lotta, pare che quest’ultima abbia trionfato, riuscendo a far valere la sua ragione. Il brevetto di iLife infatti “raccoglie, processa e trasmette informazioni”. Una descrizione troppo breve per intentare un contenzioso con Nintendo, già proveniente da battaglie legali con altri cinque brevetti simili. L’azienda ha dichiarato che continuerà a difendere la sua proprietà industriale da ogni tentativo di violazione.

 

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