Molto spesso si associa ai videogiocatori il luogo comune di essere schivi ed imbranati. Diversamente dall’immeritata fama, un videogiocatore britannico ha salvato la vita di un suo “collega” americano mentre giocavano assieme. E’ la storia a lieto fine che ha coinvolto Aidan Jackson, diciassettenne residente nel nord-ovest dell’Inghilterra e il suo amico Dia Lathora, ventenne del Texas. I due ragazzi stavano giocando in compagnia online, chiacchierando in chat vocale come tanti altri giocatori. Ad un tratto, Aidan ha avuto un malore. Dia ha riferito come abbia immediatamente identificato quella di Aidan come una crisi, e si sia tempestivamente preoccupato per l’incolumità del compagno. Impensierito dal fatto che l’amico non rispondesse, ha subito cercato su internet i numeri d’emergenza europei, riuscendo alla fine a mettersi in contatto con i soccorsi. Il giovane era in possesso dell’indirizzo di Aidan, così è riuscito a far arrivare sul posto un’ambulanza. All’arrivo a casa, i soccorritori si sono ritrovati di fronte ai genitori del ragazzo, che non sapevano nemmeno cosa stesse succedendo al loro figlio. Giunti nella cameretta, si sono confrontati con l’immagine del figlio in evidente difficoltà. La tragedia sventata ci racconta di come il videogioco non sia un mero passatempo o addirittura, come alcuni ritengono, un’alienazione. Bensì, un aggregatore sociale che riesce ad unire in modi unici le persone, arrivando a creare connessioni che come nel caso di Aidan e Dia arrivano persino al di là dell’oceano. E voi cosa ne pensate della storia? Continuate a seguire VMAG.
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