How I Met Your Mother: la serie di cui abbiamo bisogno

Nell’ultimo periodo le serie televisive stanno colonizzando il mondo. Alcuni le definiscono un’ottima soluzione al cinema o addirittura migliori, mentre una buona fetta di pubblico ancora non si è approcciata a queste, rimanendo totalmente ignaro del loro potenziale. Con l’avvento di piattaforme come Netflix e Amazon Prime, registi e sceneggiatori hanno avuto modo di concentrarsi al meglio, dedicandosi interamente a questa “nuova” forma di intrattenimento in continua crescita. Il risultato è stato senza alcun dubbio di proporzioni bibliche. Negli anni ci siamo scontrati non con semplici storie suddivise in episodi, ma con piccole opere d’arte. Ci riferiamo a produzioni internazionali come Breaking Bad, Peaky Blinders o Stranger Things (qui trovate la recensione della terza stagione). Come succede spesso però, più un progetto è grande e più è probabile che le persone si dimentichino di ciò che ci è stato prima. Ebbene, oggi non analizzeremo qualcosa che sta cavalcando l’onda dei media, ma una storia d’amore che si è evoluta nel tempo, lasciando un ricordo di lei che rimarrà in eterno. Stiamo parlando di How i Met Your Mother.

Nata da un’idea di Carter Bays e Craig Thomas, la realizzazione è andata in onda sulla CBS dal 19 settembre 2005 al 31 marzo 2014. Conosciuta in Italia come “E alla fine arriva mamma”, ha collezionato negli anni 208 episodi, dalla durata media di 20 minuti circa. La serie vede come protagonista Ted Mosby (Josh Radnor), frequentatore assiduo del McLaren’s Pub (un locale irlandese che ospiterà gran parte delle avventure principali) e un inguaribile romanticone, che racconta ai propri figli come ha conosciuto la loro madre. Segue Barney Stinson (Neil Patrick Harris), uno scaltro Don Giovanni che basa la sua intera esistenza sul vestirsi bene e raccontare bugie. Proprio con lui, Ted incontrerà per la prima volta l’amore della sua vita, Robin Scherbatsky (Cobie Smulders), personaggio chiave dello show, causa di ogni sua scelta. Infine ci sono loro, Marshall Eriksen e Lily Aldrin (Jason Segel e Alyson Hannigan), che possono essere definiti a mani basse, la coppia più bella e forte di sempre. Questo gruppo giovane e spensierato dovrà affrontare molte vicissitudini, mascherate però da una comicità coinvolgente e mai banale. Questo è il primo dei tanti segreti che hanno portato al successo la trasmissione. Tra una risata e l’altra c’è sempre una perla di saggezza, un consiglio o una morale che lasciano allo spettatore la possibilità di interrogarsi, ponendosi domande esistenziali, ragionando sull’amore, l’amicizia e sulle varie sfide che incontra l’uomo. Altro punto cardine è lo stesso cast. I membri sono cresciuti e maturati insieme, sviluppando una vera e propria fratellanza che gli ha permesso di lavorare in sintonia per quasi un decennio. Ad accompagnare gli attori troviamo una sceneggiatura grandiosa, scritta durante il corso delle puntate da diverse figure professionali, capaci di mantenere sempre lo stesso ritmo senza stravolgere la natura dell’opera.

How I Met Your Mother

How I Met Your Mother è stata sempre bersagliata da numerose critiche. A detta di molti sopravvalutata, per non dire scadente e senza personalità, vista la somiglianza con la storica serie Friends. Ebbene, per rispondere a queste accuse basta far presente che lo show non può essere classificato come tutte i suoi rivali. Questo perché il progetto punta a stimolare i sentimenti degli spettatori più di ogni altra realizzazione. Tutte persone che hanno scelto di seguire le avventure del giovane Ted proprio per un desiderio di immedesimarsi in qualcosa che assomiglia più ad una favola che ad una storia da bar. Perché è di questo che si parla. Ma i problemi non finiscono qui. Infatti, dopo nove stagioni perfettamente costruite, il finale è stato causa di un ampio dibattito tutt’ora aperto. Due grandi schieramenti si sono creati all’interno della community, presentando un lato totalmente indignato e deluso dalla conclusione, mentre l’altro che si è dimostrato favorevole e d’accordo con le decisioni prese dagli sceneggiatori. Che i finali di stagione non accontentino tutti, si sa, è un dato di fatto. Un fatto simile si è verificato recentemente con Game of Thrones. Nel caso di HIMYM, che ha segnato il cuore e la mente del pubblico, sarebbe più opportuno concentrarsi su quello che è stato e non su quello che sarebbe potuto essere. Ci ha presi accompagnandoci in un viaggio che è durato il giusto, garantendoci gioie, dolori e tanti momenti indimenticabili.

How I Met Your Mother

Perché è la sitcom di cui abbiamo bisogno? Semplicemente perché riesce a raccontarci un qualcosa che, probabilmente, non riusciremo più a trovare. Il modo di amare incondizionatamente una persona come è solito fare Ted, che nonostante tutte le sfortune riservategli dalla vita non smette mai di sognare e di credere in sé stesso. Un chiaro esempio che il desiderio rende immortali e che la determinazione porta lontani. Non è da sottovalutare la rilevante importanza che si da all’amicizia e alla forza che potrebbe darci una spalla o un fratello. Recuperare questa pietra miliare potrebbe voler dire molto e siamo sicuri che avrà, per sempre, qualcosa da insegnare.

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