Nella giornata di ieri si è concluso l’Esport Fest di Roma. Nel corso dell’evento abbiamo avuto modo di vedere numerosi tornei di titoli differenti, alcuni addirittura aperti a tutti i giocatori. La struttura scelta, il Palazzo dei Congressi, è stata, a nostro parere, una struttura azzeccata poiché, nonostante ci fossero molteplici gare a cui potersi iscrivere, l’area è stata circoscritta permettendo al giocatore di poter partecipare a più competizioni senza doversi preoccupare della distanza o semplicemente di perdersi.
All’interno della manifestazione è stata annunciata a sorpresa da Vodafone la sua nuova piattaforma di videogiochi in streaming, chiamata Game Now.
Fortunatamente, abbiamo avuto modo di provarla e, considerando il fatto che al momento è in fase di test, siamo rimasti abbastanza sorpresi e soddisfatti. Quando abbiamo giocato, sia con smartphone che con TV, al servizio ci è stato detto che al momento i server sono solo a Milano (in futuro in tutta Italia), ma nonostante ciò abbiamo sentito un input lag minimo con l’utilizzo di controller e adattatori per cellulare e, a gran sorpresa, un ritardo dei comandi pari a zero nel caso in cui si decida di utilizzare i comandi su schermo del telefono. Per ora il servizio è bloccato a 30 fps, ma abbiamo avuto la conferma che nelle ulteriori fasi di sviluppo verranno implementati anche i 60 fps. Al momento in cui abbiamo esaminato Game Now, esso era collegato tramite dati mobili in 5G, e siamo stati informati del fatto che la piattaforma streaming funziona, al momento, solo con dati mobili e linea internet appartenenti a Vodafone poiché i server sono della proprietà di quest’ultima, e ciò causerebbe una perdita di dati ed un input lag eccessivo nella fase di trasferimento di dati con un altro provider. Il catalogo di giochi per ora è ridotto all’osso, ma il servizio è ancora in fase di test, per cui ci aspettiamo che in futuro avremo modo di vedere più titoli.
Inoltre, all’interno della fiera erano presenti diversi stand di team professionistici e non del panorama italiano, così abbiamo deciso di chiedere loro quale fosse la propria opinione per sfornare talenti esports. La loro risposta è stata chiara: formare una community prima ancora di passare al competitivo vero e proprio. La motivazione di questa affermazione è basata sul fatto che, secondo i coach e manager delle squadre, al fine di creare una divisione competitiva, un’organizzazione in Italia ha bisogno prima di formare i giocatori, dato che molti di essi, pur avendo molto talento, non hanno alcuna conoscenza di come funzionano i tornei esports, quindi l’obiettivo dei team italiani è riuscire prima a dare una forma mentis al possibile prodigio e poi farlo competere. Nel corso dei due giorni della fiera, Esport Fest ha anche ospitato diverse personalità di spicco in Italia, tra cui i Mates, Pow3r, H82 Overwatch e Dragoneddy. Questi ultimi hanno dato le loro impressioni riguardo il panorama professionistico in Italia ed hanno dato consigli su come migliorare in ambito competitivo, dando spettacolo con diversi showmatch e interazioni col pubblico.
Ciò che ha lasciato di più il segno, però, sono stati i vari tornei nazionali, gestiti da ESL in maniera impeccabile, in cui abbiamo potuto osservare molti giocatori emergenti che si sono fatti valere ed hanno raggiunto fasi importanti delle competizioni, lasciando a bocca aperta tutti i presenti. I titoli in questione sono stati League of Legends, Crash Team Racing Nitro-Fueled, Rainbow 6 Siege e Clash Royale, mentre per quanto concerne le competizioni aperte a tutti erano disponibili diversi titoli, tra cui PES 2020 e Call of Duty: Modern Warfare.
La prima edizione del torneo si è conclusa con lo showmatch di Overwatch, in cui abbiamo visto dal vivo uno dei giocatori professionisti di spicco in Italia, Dragoneddy, il quale, insieme a diversi altri ospiti, tra cui Nisha e MarcusKron, ha disputato una serie di 3v3, mostrandoci come un pro player di esperienza riesce ad adattarsi a qualsiasi modalità di gioco.
Noi di VMAG siamo grati agli organizzatori di Esport Fest per averci invitato e non siamo per nulla delusi dalla gestione dell’evento, ci aspettiamo che le prossime edizioni siano ancora più ricche di eventi ed ospiti appartenenti alla scena esport, così che le prossime generazioni possano essere stimolate a partecipare a tornei ed eventi dell’ambito e portare l’Italia verso questo nuovo mondo. Crediamo negli sport elettronici e riteniamo che Esport Fest 2019 sia il primo grande passo verso la diffusione di questo mondo, spesso visto come mero intrattenimento fine a sé stesso. Ci auguriamo di vedere, anche grazie a questi eventi, sempre più campioni italiani nelle scene professionistiche europee ed internazionali.
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