Kirk Krak, fondatore di Performance Freediving International, ha raccontato ai microfoni di DeeperBlue.com la sua esperienza vissuta sul set di Avatar 2. Durata due anni passati a cavallo tra Los Angeles e la Nuova Zelanda, l’uomo ha parlato delle lunghe sessioni sottomarine, capaci di durare fino a cinque ore. Questo perché le riprese sott’acqua sono state effettuate con una tecnica denominata “wet-for-wet” che ha spinto l’intera squadra di produzione a compiere più di 200.000 immersioni. Perciò quando vedremo gli attori nuotare nell’oceano di Pandora, è perché lo hanno fatto veramente. Continua citando il film Acquaman, e di come sia stato girato in modo estremamente diverso. Infatti il regista si è servito di un’altra soluzione, la”dry-for-wet”, dando un effetto bagnato all’attore mentre veniva legato davanti ad un ventilatore gigante. Chiude dicendo che tale lavorazione renderà Avatar il più grande lungometraggio mai diretto sott’acqua. Ricordiamo che l’uscita è prevista per il 17 dicembre 2021.
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