La settimana scorsa, come un fulmine a ciel sereno, Valve ha annunciato Half-Life: Alyx, con grande sorpresa sia dei fan che delle altre aziende videoludiche. L’inizio del 2020 sarà un periodo ricco di nuovi titoli che competeranno l’un l’altro per il maggior successo e Cyberpunk 2077, la prossima fatica di CD Projekt RED, arriverà ad aprile poche settimane dopo l’uscita dell’opera di Valve. Entrambi i prodotti saranno FPS con un forte comparto narrativo, ed è per questo che è stato chiesto all’azienda polacca se fosse preoccupata da un possibile conflitto fra le due uscite; il senior VP Andrzej Nowakowski ha prontamente risposto:
Ovviamente abbiamo visto l’annuncio di Half-Life: Alyx. Credo sia stata una sorpresa per chiunque, ma forse non nel modo in cui pensate voi. Il VR rimane un mercato estremamente circoscritto, è davvero piccolo. L’unica ragione che mi viene in mente per cui Valve abbia deciso di creare questo titolo è perché hanno a propria disposizione il supporto dell’hardware e immagino, anche se richiederà un grosso sforzo, abbiano in progetto di espandere quella nicchia di giocatori che per ora è davvero minimale. Quindi, da un punto di vista del mercato, siamo preoccupati? No, perché ha un target piuttosto diverso.
Il rappresentante di CD Projekt RED ha successivamente aggiunto che non è nei piani della casa di sviluppo alcun gioco VR, sottolineando quanto non sembrino puntare su questa nuova tecnologia. Nonostante ciò noi ci auguriamo che Half-Life: Alyx riuscirà nell’intento di allargare il bacino di utenza della realtà virtuale.