[GameRome 2019] Raji: An Ancient Epic Provato

Poco tempo fa si è svolto a Roma il GameRome 2019, evento dedicato al mondo videoludico in cui varie personalità di spicco hanno presenziato per mostrare al mondo i frutti del loro lavoro. Un esempio è la console presentata da Intellivision pensata per le famiglie, oppure la conferenza tenuta da Hidetaka “Swery65” Suehiro, autore di Deadly Premonition. Questa manifestazione è stata anche un’ottima opportunità per tutti gli sviluppatori indipendenti di rivelare i loro titoli e uscire così dall’anonimato. Testando i vari prodotti presenti e conoscendone pian piano la struttura, ci siamo imbattuti in un’opera dal sapore decisamente diverso, che ci ha attratto sia per la cura per i dettagli che per le dinamiche di gameplay. Stiamo parlando di Raji: An Ancient Epic, titolo sviluppato dalla compagnia indiana Nodding Heads Games e che incarna la mitologia del suo luogo d’origine.

La storia ha inizio con il risveglio di una ragazzina di cui non sappiamo né il nome né l’età, in un posto che ha quasi dell’onirico. Di base non sappiamo come siamo arrivati fin li, ma siamo consci dell’obbiettivo da raggiungere: salvare nostro fratello catturato da dei demoni maligni e intenzionati a dominare il mondo. Mentre muoviamo i nostri primi passi, delle entità ultraterrene iniziano a parlare di lei, una dandole fiducia e credendo nelle sue azioni, l’altra rimanendo perennemente in dubbio sulle sue capacità. A ogni modo, la giovane non sembra poterle sentire e continua il suo pellegrinaggio sicura delle proprie abilità. La protagonista dimostra infatti fin da subito un’eccezionale destrezza, riuscendo facilmente a superare precipizi, scalate e ostacoli – introducendo anche un pizzico di parkour. Il suo viaggio la porta ad appropriarsi di un’asta con le proprietà del fulmine appartenente in origine ad una divinità. Tale oggetto le sarà molto utile, dato che mostri e incubi di vario genere cercheranno in tutti i modi di sbarrarle la strada, così da bloccarla e continuare senza fatica i loro piani di conquista.

Raji: An Ancient Epic

Le meccaniche di gioco sono molte ma non necessariamente complicate. Nel nostro ventaglio di mosse disponibili possiamo contare su diversi tipi d’attacchi come quelli leggeri, pesanti, a distanza e infine quelli speciali. Non mancano le manovre acrobatiche, da utilizzare quando si è in prossimità di pareti o colonne che fungeranno come una sorta di trampolino. Quest’ultime avranno inoltre un effetto secondario, come lo stordimento, che si applicherà direttamente anche solo sfiorando chi ci è ostile. Ogni atto può essere concatenato con qualsiasi altro gesto, creando così una serie di combo che risultano parecchio efficaci. La barra della vita a forma di fiore di loto sarà sempre visibile sotto i piedi della fanciulla, e potrà essere ricaricata grazie ai vari drop che lasceranno i nemici una volta sconfitti. Questo tecnicismo viene accelerato dal fatto che una volta inflitti una cospicua quantità di danni, sarà possibile effettuare un colpo di grazia sul malcapitato. 

Raji: An Ancient Epic

Il sistema di movimento è molto dinamico, con animazioni fluide sia sul campo di battaglia che durante le varie sessioni di platform. Disseminati in giro per il territorio ci sono anche vari puzzle, tra i quali qualcuno svela il passato dell’adolescente. I restanti serviranno per proseguire nella trama ed essere testimoni dell’evolversi degli eventi. Interessante è stato notare come alcuni di essi si armonizzino perfettamente con l’ambiente circostante e come il panorama aiuti il giocatore a risolvere certi enigmi. La telecamera rimarrà sempre bloccata in alto in posizione diagonale rispetto all’eroina, seguendola per tutto il suo tragitto e lasciandola continuamente in mezzo allo schermo.

La nostra impressione finale su Raji: An Ancient Epic è estremamente positiva. Abbiamo davanti un’opera completa, dove si evince immediatamente la passione che il team di sviluppo ci ha messo per realizzarla. La scenografia, i templi e le creature mitiche costruite su misura riprendono le leggende e i folklori dell’Asia Meridionale, introducendo così elementi che toccano la nostra realtà. Non manca certo di qualche pecca, come ad esempio il precipitare in un burrone mentre è in corso l’animazione del colpo finale su di un qualsiasi avversario, quindi fuori dal nostro controllo. Rimane comunque un titolo magnetico di cui aspetteremo con ansia l’arrivo sul mercato, previsto per il prossimo anno.

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