Il fine settimana scorso nella città eterna si è consumato uno degli eventi più importanti per quanto riguarda la game industry. Stiamo parlando del GameRome 2019, in cui tantissime personalità legati a questo settore si sono presentate per discutere dei loro progetti. Parliamo di personaggi del calibro di Hidetaka “Swery65” Suehiro, autore di Deadly Premonition, o di Ikumi Nakamura, al momento impegnata nello sviluppo di GhostWire: Tokyo. Ovviamente in tale periodo hanno trovato un proprio posto anche tutte quelle piccole società indipendenti che non aspettano altro che un’occasione per emergere dall’ombra e mostrare i frutti del loro duro lavoro. Durante il nostro “viaggio” tra una postazione e l’altra di console, un gioco ha attirato la nostra l’attenzione sia per i colori molto accessi che per le eroine sullo schermo. Abbiamo fatto così la conoscenza di Wave Z Infinity, titolo particolare che ci ha subito catapultato nel vivo dell’azione di un mondo fatto di astronavi e classifiche.
Waze Z Inifinity non presenta una modalità Storia, ma bensì tre funzioni ben specifiche: Survival, Normal, e Wave Mode. Dal nome facilmente intuibile, la prima ci metterà contro schiere e schiere di nemici ai quali dovremmo resistere senza alcun tipo di bonus; la seconda è una classica partita contro il computer nella quale ogni nostra azione determinerà un punteggio; la terza ci permetterà di affrontare una specifica minaccia a più ondate. L’opera è stata pensata per l’online, ma per evidenti limiti tecnici dovuti al suo essere una demo non abbiamo potuto sperimentare questa sua particolarità. Comunque sia abbiamo avuto la fortuna di provarlo sia in singolo che in doppio, così da approfondirne le meccaniche in game.
Scelto il sistema di gioco, verremmo gettati dentro la nostra navicella in un’ambiente chiuso e circolare, a scorrimento laterale sia verso sinistra che destra. Il nostro veicolo ha una barra della vita, uno scudo, e 3 mosse speciali di partenza, con la possibilità di poter schivare alcuni tipi di attacchi sacrificando una piccola parte della protezione. Disseminate per la mappa appariranno casualmente navi ostili dalle forme più disparate, inseme ad asteroidi che se colpiti si divideranno in comete più piccole. Oltre a tutto quello che può danneggiarci, compariranno anche diversi potenziamenti con portentosi effetti extra. In aggiunta alle tipiche “pozioni curative”, alcuni di essi ci permetteranno di lanciare missili a tutto ciò che si muove o di ampliare il nostro raggio d’attacco diventando così delle vere macchine mortali. Dovremmo a ogni modo fare attenzione, poiché questi bonus hanno un numero di proiettili limitato e andranno usati quindi con la giusta cautela. Inoltre per appropriarcene gli dovremo prima liberarli dai loro gusci tecnologici, e solo allora diventeranno disponibili. Una volta distrutti una certa quantità di oggetti sul campo di battaglia, il livello di difficoltà salirà facendo spawnare sempre più pericoli fino al boss finale.
Interessante è stata anche la modalità cooperativa che abbiamo potuto testare in Wave Z Infinity. Collaudandolo in doppio difatti ci siamo resi conto come alcune delle regole cambiano in maniera abbastanza radicale. Se prima potevamo decidere in quale direzione dirigerci per raggiungere un determinato obbiettivo, ora la scelta è determinata da pannelli che indicano il senso di rotazione. Passare sopra uno di questi invertirà il senso di marcia, quindi bisogna stare attenti a non intralciare il proprio compagno. Per di più, se uno dei due preme il pulsante per eludere degli urti, anche il veicolo amico farà la stessa cosa senza dover sprecare alcun tipo di energia. Nelle battute conclusive poi le due astronavi si fondono, lasciando il controllo di movimento a un giocatore mentre l’altro dovrà concentrarsi a fare fuoco.
L’impressione finale che abbiamo avuto su Wave Z Infinity è stata molto buona a conti fatti. Probabilmente non si piazzerà come killer application del momento, eppure lo abbiamo trovato un ottimo passatempo con cui svagarsi qualche ora. Una dinamica che abbiamo trovato leggermente legnosa è stata quella che si dedica allo sparo: i proiettili verranno lanciati sempre in maniera rigida, non andando a creare quella sorta di ventaglio che si produce dal cambio di puntamento. Ciò ci costringe a modificare continuamente la traiettoria di tiro, ma dove noi vediamo una sorta di imperfezione altri potrebbero intenderla come una sfida aggiuntiva. Non resta che aspettare e vedere come si evolverà fino al suo arrivo effettivo sul mercato.