La GameRome 2019 ci ha dato l’opportunità di provare molti giochi interessanti e di vario genere, di cui una buona parte nati proprio in Italia. Uno di questi è sicuramente Still There, titolo ormai in dirittura d’arrivo su PC e Nintendo Switch. Pubblicata da Iceberg Interactive, l’opera è stata realizzata da GhostShark Games, talentuoso team romano fondato nel 2011, già impegnato in passato nello sviluppo di altri prodotti, come l’FPS multiplayer Blockstorm. Andiamo però subito a parlare del loro progetto inedito che, da quello che abbiamo potuto provare, promette di possedere una grande profondità, sia a livello di gameplay che di narrazione.
Still There è un’avventura grafica psicologica ambientata nello spazio, che fa della narrazione e dell’interazione i suoi punti di forza. È possibile infatti notare fin da subito una grande attenzione ai dialoghi, i quali sanno essere forti, riflessivi, ma anche ironici e piacevoli nelle situazioni che lo richiedono. Non manca la possibilità di scegliere la risposta che più ci aggrada e dar vita così a differenti conversazioni. Il risultato è una maggiore introspezione psicologica, un’empatia che si crea con il protagonista e le vicende lo riguardano e che lo hanno interessato in passato. Sono qui affrontati temi importanti come la separazione e la solitudine, il tutto immerso in un gameplay complesso e intelligente che richiede ai giocatori l’utilizzo di logica per risolvere svariati enigmi, aiutati dall’eccentrica intelligenza artificiale chiamata Gorky e da un’interfaccia ben realizzata. È fondamentale, insomma, analizzare attentamente le varie schermate, ciò che contengono, e giungere così alla corretta soluzione.
Non si può dunque non sottolineare un altro ingrediente di qualità del titolo: l’interazione ambientale. Tramite l’utilizzo dell’apposito cursore si è in grado infatti di interfacciarsi con pressoché ogni elemento presente a schermo, cosa che permette una impressionante quantità di possibilità. Tante sono le azioni disponibili, tra accendere o spegnere interruttori, analizzare congegni, raccogliere oggetti utili per attivare dispositivi e molto altro. Tutto ciò è ovviamente guidato dal gioco attraverso dei task visibili su uno schermo, oltre che dall’IA citata poc’anzi. Gli scenari sono comunque ben fatti e contribuiscono a suggerire al giocatore gli indizi necessari per proseguire negli incarichi. Il titolo sembra insomma complesso al punto giusto, e dotato di un’ambientazione e una varietà di tipologie di approccio che possono certamente riuscire a far immergere il fruitore al suo interno.
Come accennato ad inizio articolo, non manca molto all’uscita di Still There: il gioco sarà infatti disponibile a partire dal prossimo 20 novembre. Ciò che traspare dalla nostra prova e che più ci ha colpito è sicuramente la profondità e complessità dello scenario di gioco, il quale possiede anche dei grandi meriti dal punto di vista artistico, con una vasta gamma di oggetti, tasti e altri elementi dettagliati nei minimi particolari. Viste le premesse, a dare una marcia in più al tutto ci penserà anche la trama, sulla quale gli sviluppatori hanno puntato al massimo cercando di trattare questioni delicate e concentrandosi sulla caratterizzazione psicologica del protagonista. Per saperne di più non resta insomma che attendere l’uscita dell’opera, che ricordiamo approderà su PC e Nintendo Switch.
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