Region Lock per la Cina?

Il mercato Cinese ha riaperto i suoi cancelli e i suoi portoni al mercato delle console lo scorso ottobre, dopo aver bandito per oltre 14 anni la commercializzazione dei prodotti Nintendo, Sony e Microsoft. L’Xbox One è già sbarcata sul mercato e la prossima a vestire il tutù rosso a stelle sarà la PlayStation 4 con l’arrivo dell’anno nuovo. Tutto bene, quindi? Non proprio, dato che come molti (malelingue) sospettavano, sull’ammiraglia della grande M si staglia l’ombra oscura del Region Lock.

Succede però che a distanza di qualche mese un informatore di Sina Games, che affermerebbe di lavorare all’interno del Governo Cinese e nello specifico sul mercato delle console, sostenga che il Region Lock non è stato imposto da questioni politiche o statali. Anzi, la restrizione sarebbe stata imposta da Microsoft in persona e BesTV, che hanno gettato la colpa direttamente sulla Cina.

Parole forti, insomma. E infatti l’articolo in questione è magicamente sparito dalla grande rete.

china

 

Ma, trame da Tom Clancy e talpe governative a parte, dovrebbe davvero meravigliarci il Region Lock in territorio Cinese? O scandalizzarci? Si, le frontiere del videogioco sono aperte nella terra del riso però attenzione… perché sono molte le condizioni poste che in troppi hanno omesso nel comunicare la lieta novella.

Punto primo: tutti i produttori hardware (Sony, Microsoft e Nintendo) sono stati costretti a edificare fabbriche e uffici in Cina con una percentuale di dipendenti cinesi che sfiora il 100%. Comprese le sfere alte delle aziende, ovviamente.

Punto secondo: l’unica città “abilitata” a centro nevralgico del mercato cinese del videogioco (perché è di questo che stiamo parlando) è quella di Shangai. Parliamo della capitale economica della Cina, con un municipio autonomo che gode dello status di provincia (sono solo quattro città con gli occhi a mandorla ad avere eguali privilegi).

Di sicuro lo Stato Cinese (primo nell’educazione nel mondo e che ha strappato il primato di prima forza economica agli Stati Uniti) ha aperto le sue frontiere al videogioco per un solo ed unico motivo. Un mercato da 70 miliardi di dollari nel 2013. E no, non è certo l’importazione (che andava già avanti dal 2000 in forma illegale) che farà brillare gli occhi dei colletti bianchi cinesi.

Nel frattempo, sempre su Sina Games possiamo consultare la scheda prodotto PlayStation 4 e sorpresa-sopresa… nessuna traccia del Region Lock. Ma alla richiesta di ulteriori dettagli inoltrata da Kotaku, dall’altro capo del telefono Sony China non proferisce parola.

Mentre il curioso buzz politico va avanti, tra forum e social network disponibili unicamente nel paese dalla crescita economica più esplosiva degli ultimi cinquant’anni, sarebbe quasi lecito farsi venire il dubbio che abbiamo ancora da imparare molto, dalla lingua del mandarino.

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