Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered Recensione | Non sono di certo molti i videogiochi a poter vantare di avere nel reparto artistico/d’animazione un nome come quello dello Studio Ghibli, che assieme a Level-5 è riuscito a creare un RPG considerato come uno dei migliori dell’epoca della PlayStation 3. Con il passaggio di generazione ci si potrebbe aspettare che certe gemme perdano talvolta valore, scalfite dal passare del tempo. Ebbene, ciò non è sempre vero, come andremo a scoprire tuffandoci in questo action RPG preso e riportate in auge nella sua forma rivisitata su PlayStation 4. Trattandosi per l’appunto di una remastered del gioco base, andremo a trattare gli eventuali miglioramenti apportati e a dare una panoramica generale di questo piccolo gioiello lucidato e levigato con cura. Un progetto che, per quanto possa sembrare banale, nasconde in realtà le insidie di provare a riproporre una formula dal “passato” in un contesto ove i competitor sono ormai tanti e accaniti. Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered è la dimostrazione che non sempre è necessario cercare l’estrema novità per vivere una storia appassionante e ricca di contenuti. Prima di immergerci nelle fantastiche terre che ospitano numerose forme di vita colorate e variopinte, diamo uno sguardo al trailer dell’opera per capire con cosa si ha veramente a che fare.
Prima ancora di cominciare la partita, saremo chiamati a scegliere alcune opzioni che in un gioco di ruolo come questo risultano praticamente un must: la difficoltà , che varia tra facile e difficile, e il doppiaggio, dall’inglese al giapponese. Per quanto concerne il primo aspetto, viene data la possibilità agli utenti più curiosi di vivere una fiaba senza preoccuparsi eccessivamente di numeri, livelli, nemici e quant’altro che potrebbero altrimenti portar via del tempo, non rinunciando tuttavia al gameplay. Per coloro che invece preferiscono una via di mezzo tra fare e ascoltare, la modalità “normale” permette il giusto binomio di difficoltà e narrazione. Proprio perché si tratta di una storia, è molto importante scegliere anche con quale linguaggio ci verrà raccontate e come potremo viverla, e qui sta è compito del singolo decidere se preferire il doppiaggio originale nipponico o una localizzazione inglese comunque studiata e appagante, specie nella gamma di voci usate per diversificare i personaggi tra accenti, dizioni e quant’altro. Per noi italiani è doveroso però porre una piccola nota in merito alla resa scritta dei dialoghi di Lucciconio, al quale è stato donato una sfumatura romana per caratterizzarne la personalità rendendo però al contempo veramente caricaturali e a volte difficoltosi da interpretare i sottotitoli.
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 A discapito delle apparenze docili e leggiadre rappresentate in Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered non aspettatevi di trovare temi puerili o banali: i contenuti toccano argomenti anche abbastanza importanti.
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Ad ogni modo, è importante iniziare l’avventura con il setting che più ci permetterà di apprezzarla in toto. Subito si farà sentire la mano dello Studio Ghibli nel prologo con animazioni, character design e atmosfere tipiche di quei disegnatori e animatori famosi per averci regalato opere come Si alza il vento, Ponyo sulla scogliera o La città incantata. Un lavoro estetico veramente invidiabile, che farà da sfondo colorato al giovane protagonista Oliver di Motorville. La vita scorre spensierata e priva di pericoli in una città su carta perfetta, priva di crimini o di pericoli, in cui potersi divertire assieme agli amici. Una vita normale quella del nostro giovine e la sua madre Alicia, destinate a venir meno per colpa di una oscura presenza che da lontano sorveglia il ragazzo, additandolo come futuro salvatore del mondo. Il motore degli eventi inizierà a muoversi quando quest’entità malvagia decide di porre fine alla sua vita prima ancora che possa crescere, utilizzando una magia per sabotare un veicolo costruito a mano da un suo compagno facendo finire il povero bambino in un fiume col rischio di affogare. Fortunatamente però anche le forze del bene si sono messe in moto, e sono proprio queste a far si che la mamma possa svegliarsi in tempo per salvare il figlio dalle acque del fiume, finendo però per ammalarsi e morire al posto suo. Morte? Eh si, perché a discapito delle apparenze docili e leggiadre rappresentate in Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered non aspettatevi di trovare temi puerili o banali: i contenuti toccano argomenti anche abbastanza importanti.
Come ci si potrebbe aspettare da un qualunque minorenne legato alla famiglia, perdere una figura genitoriale è invero un colpo devastante per il nostro Oliver, il quale inizia a ritrarsi in se stesso rifiutandosi di uscire di casa, di mangiare e di fare altro, se non il ricordare i bei momenti passati tra lacrime amare. Una condizione pericolosa, un blocco che minaccia di precluderlo per sempre da una vita felice, senza che nessuno possa far nulla. Per fortuna, però, ricordiamoci di star vivendo un racconto fatato, una fiaba magica in cui il raziocinio a volte si mette da parte per motivi ben precisi. Sono proprio le gocce di pianto a portare in vita un pupazzo del giovane, il già citato Lucciconio, che liberato dalla propria prigionia spiegherà al protagonista e al giocatore il funzionamento di questo mondo. In pratica, due dimensioni parallele sussistono in questa realtà permettendo allo stesso individuo di vivere in due luoghi e modalità diverse. Il popolo del signorotto magico è attualmente in pericolo, e aiutandolo il ragazzo potrebbe avere occasione di trovare la controparte magica della madre in un disperato tentativo di riportare in vita l’altra metà . Ecco quindi il punto di svolta che ci permetterà di tuffarci in un reame veramente intrinseco di fantasia, mostri e incantesimi: una ricerca per salvare in primis la mamma, e in secondo luogo anche il mondo. Insomma, se conoscete lo studio Ghibli non dovreste sorprendervi nel trovarvi dinnanzi a temi non proprio leggeri, che sfruttano la grafica dolce e colorata per consegnare un messaggio in modo chiaro e unico. Da qui, la storia ci porterà a vivere avventure in lungo e in largo trovando diverse ambientazioni, località e ovviamente missioni secondarie.
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In Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered ci si potrà sbizzarrire in plurime combinazioni anche grazie ai 400+ famigli ottenibili durante il nostro viaggio, ognuno dotato -come i nemici- di punti di forza, debolezze e curiosità da sfruttare a nostro vantaggio.
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Passando quindi al gameplay dell’opera, siamo davanti a un action RPG, quindi c’è da aspettarsi equipaggiamento con numeri e abilità , personaggi muniti di barre di vita ed energia, strategia nel posizionarci sul campo di battagli a e altri elementi tipici del genere. La formula rimane alla base quella classica e canonica: spostarsi da un luogo all’altro combattendo contro mostri trovati casualmente lungo il percorso, oppure scontrandoci contro quelli legati alla storia per proseguire lungo la trama principale. Per un motivo o per un altro, saremo quindi obbligati a doverci confrontare contro entità ostili, ma fortunatamente Oliver non sarà solo: ci saranno compagni tra umani e mostri su cui avremo diretto controllo durante gli scontri. Questo lato potrebbe rappresentare veramente la gioia per gli amanti del genere, in quanto in Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered ci si potrà sbizzarrire in plurime combinazioni anche grazie ai 400+ famigli ottenibili durante il nostro viaggio, ognuno dotato -come i nemici- di punti di forza, debolezze e curiosità da sfruttare a nostro vantaggio. Ogni compagno umano ne potrà evocare tre a sua volta, dovendo però condividere gli HP e scegliere chi farà cosa e come intercettare i danni, anche tenendo in conto che ogni creaturina potrà durare solo per un certo periodo di tempo. Una mole simile di informazioni è difficile da tenere a mente: ecco però che arriva in soccorso l’Abbecedabra di Oliver, che contiene tutto quanto richiesto per diventare un guerriero provetto. Importante sarà sostituire con criterio i nostri compagni in base alla situazione, eseguendo comandi classici come attacchi, difese ed incantesimi che potranno essere ripetuti dopo un tempo base di cooldown in una sorta di variante al comune sistema di ATB (active-time-battle). Nel complesso, si tratta di un sistema che funziona, diverte e premia coloro che decideranno di spenderci un po di tempo per districarsi tra le tante opzioni proposte, senza punire chi vorrà dedicarsi ad altro.
Tocchiamo quindi un tasto dolente di questo splendido progetto: l’assenza di reali novità nel titolo, “diverso” unicamente per i setting grafici che potranno essere aumentati a 1080p e 60 frames per quanto concerne la PlayStation 4, e sino a 4K/30fsp o 1440p/60 ps per la versione pro. Certo, il fatto di avere tutti i DLC in automatico permette magari di trovare qualche contenuto precedentemente non esplorato, ma tutto sommato è un peccato non avere neanche una feature aggiunta per un’occasione cosi ghiotta. Sarebbe stato piacevole trovare un qualcosa capace di diversificare veramente quest’opera dal fratellone maggiore, come fece Dragon Quest VIII con il porting su 3DS apportando nuovi personaggi, nemici, chiarimenti di trama e addirittura un nuovo finale. Non che ci sia bisogno di tutto questo ovviamente, ma semplicemente si è persa l’occasione di mettere la ciliegina su una torta così squisita.
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