Il mondo del gaming è in continua evoluzione. Xbox Game Pass e Google Stadia sono esempi perfetti per evidenziare un cambiamento ormai in atto, prossimo a un punto di svolta con l’arrivo della prossima generazione di console. Ma proprio quando videogiocare diventa un servizio, un colosso dell’intrattenimento, e dell’informatica in generale, decide di fare un passo in avanti in un settore che non gli è mai appartenuto indirettamente. Apple Arcade è l’abbraccio della casa di Cupertino alla nostra industria, ma non come tentativo di proporre un suo device, e quindi provando a competere con la triade di Sony, Microsoft e Nintendo. Tutt’altra cosa: la mela ha deciso di avvicinarsi ancor di più al mobile gaming, diffusissimo in tutto il globo. L’ecosistema Apple diventa così un mezzo inedito per giocare. Tuttavia, le differenze con servizi simili ad Apple Arcade, come Xbox Game Pass o PlayStation Now, sono davvero poche se ci pensiamo. Allora diventa più che lecito che utenti come noi si pongano domande come “per chi è diretto questo abbonamento?” o “sarà un flop o un successo commerciale?”.
Apple Arcade è il servizio creato dall’azienda di Tim Cook che permetterà ai suoi abbonati di scaricare gratuitamente un ingente parco di titoli, che potranno poi essere giocati su iPhone, iPad, Mac e Apple TV, anche utilizzando un controller per Xbox One o un Dualshock 4. Tutto ciò, per solamente 4,99 euro al mese, il cui primo sarà gratuito, e condivisibile con tutta la famiglia. Le potenzialità, quindi, sono davvero tante. O forse no? Il mercato mobile è florido di opere free-to-play, che guadagnano principalmente con microtransazioni. Giochi più “hardcore”, se vogliamo dire, sono spesso a pagamento, o prevedono comunque una formula vicina al concetto dei “free-to-start”, che è ben diverso. Per questo motivo, inserire questi ultimi in un unico, grande catalogo sulla falsariga del servizio di Microsoft, risulterà essere non un punto di evoluzione per il gaming su mobile, bensì di rivoluzione.
Provando con mano titoli come Hot Lava, Skate City, Shinsekai Into the Depths, Oceanhorn 2 e il meraviglioso Sayonara Wild Hearts, di cui siamo ormai innamorati, abbiamo capito che quello che avevamo tra le mani non era più una piccola console portatile che funzionava solo da “passatempo occasionale”. Dimenticate le partite a Clash Royale o ad Angry Birds, e preparatevi ad accogliere un’esperienza più riconducibile a quella di un dispositivo vero e proprio. Tuttavia, il confronto con il gaming su Xbox One e PlayStation 4 non può essere fatto, sia ben chiaro, ma è proprio questo il punto: non ce ne sarà bisogno. I giochi presenti su Apple Arcade sono pensati esclusivamente per l’uso su dispositivi mobile, e quindi anche il gameplay, le meccaniche, i suoni e il comparto visivo. Quelli che abbiamo provato sono titoli interessantissimi che sulle piattaforme fisse semplicemente non avrebbero mai funzionato e che, quindi, sfruttano nel migliore dei modi quelle che prima erano delle semplici limitazioni. La rivoluzione di Apple Arcade non risiede tanto nella possibilità di abbonarsi a un servizio del genere su smartphone quanto sul drastico cambio che comporterà il dover sviluppare un’opera da rilasciare sullo stesso. Aspettiamoci quindi esperienze uniche, adattate magistralmente per essere vissute come mai prima d’ora. Il mobile gaming sta cambiando, e ora più che mai è un punto di non ritorno. Ma a conti fatti, a chi è indirizzato davvero il device?
Un semplice giocatore che passa il tempo a platinare giochi su PlayStation 4 o a scoprire qualunque tipologia di titolo sul dispositivo di Microsoft grazie a Xbox Game Pass cosa può trovare di interessante in un servizio per smartphone? Ripetiamo: un’esperienza diversa. Tuttavia, dubitiamo che quella fascia d’utenza abituata a videogiocare possa rimanere tanto attratta da Apple Arcade da restare abbonata al lungo termine. Verrebbe quindi da pensare che la casa di Cupertino si stia concentrando su coloro che già passano dei minuti sui loro cellulari, magari giocando a titoli come Pokémon Masters, PUBG Mobile o qualche altro piccolo free-to-play. Parliamo dei “casual gamer”, giocatori occasionali, che neanche hanno una console ma che potrebbero rintracciare in questo servizio un motivo per passare più ore con le dita sullo schermo, per un’opera minimale come Spek o per un più complesso Shantae and the Seven Sirens, che peraltro è disponibile in anteprima proprio su Apple Arcade.
Ma è su quest’ultimo discorso che vogliamo soffermarci. La storia ci insegna che non sono (quasi) mai i numeri a fare la differenza in questo settore, bensì i giochi. Finora sono presenti nel catalogo circa 54 titoli, ognuno diverso dall’altro, il che è un punto di partenza decisamente ottimo. Rispondono all’appello publisher dal calibro di WayForward, Konami, Capcom, Devolver Digital e tanti, moltissimi indie più che interessanti. Sayonara Wild Hearts, Hot Lava, la nuova avventura di Shantae, Spek, Frogger in Toy Town e Oceanhorn 2 sono indubbiamente le produzioni di spicco nella lista, ma sono in arrivo anche opere promettenti come Sonic Racing di SEGA, Pac-Man Party Royale di Bandai Namco o Beyond a Steel Sky. La vera incognita di Apple Arcade è quello che sarà il supporto post-lancio e nello specifico i prodotti che saranno introdotti nei mesi a venire. Eravamo scettici riguardo questo servizio, non lo possiamo negare, complice della nostra vicinanza a un gaming più “classico”. Ma un’ondata di novità è ormai prossima a giungere e non vediamo l’ora di scoprire come il pubblico lo accoglierà quando Apple Arcade sarà disponibile assieme iOS 13, il 19 settembre 2019. Restate connessi su VMAG per non perdere ulteriori aggiornamenti sul grande azzardo della casa di Cupertino, e se volete saperne di più potete visitare il sito ufficiale.
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