Greedfall Recensione

Greedfall Recensione | Ve li ricordate Of Orcs and Men, Bound by Flame e The Technomancer? Il primo punto in comune con Greedfall è la regia: tutti e quattro sono targati Spiders, Software House francese con dieci anni di esperienza alle spalle e otto giochi all’attivo. E questo ci porta al secondo punto in comune: il senso di progressione costante. Quartier generale Parigi, gli Spiders hanno ben chiara una cosa: un videogioco è composto da tre parti: Cuore, Pancia e Testa. Coinvolgimento, Divertimento e Tecnica. E sulla Grande Bilancia della Recensione tutti i loro giochi, ma proprio tutti, hanno quantità perfette del primo ingrediente, abbondanti del secondo… e un po’ scarse dell’ultimo. Ma se c’è una cosa sotto gli occhi di tutti, è che piano piano la casa parigina sta raggiungendo l’equilibrio ottimale, con “l’impatto indie” – tra modelli opinabili, legnosità varie e texture a 1280×720 – sempre più lontano. Quei ragazzi ci sanno fare e ce lo dimostrano gioco dopo gioco: con questa visione d’insieme bene chiara in testa, ecco la nostra recensione di Greedfall!

 

C’era una frase stampata su dei libri che ci fecero studiare a scuola, nelle ore di storia, inizio anni ’10. La pronunciò uno storiografo al seguito di Cortés, durante la conquista delle Americhe: “Siamo venuti per servire Dio, il Re e anche per diventare ricchi”. La vedete l’ipocrisia, l’avarizia, quel qualsiasi cosa possa essere sbagliato in un essere umano mentre uccide suo fratello per rubargli gli orecchini d’oro? Ecco: XVIII secolo alternativo, al centro di tutto il conflitto tra la fame di progresso nord americana e la spiritualità naïf dei nativi indiani… ma aggiungiamoci anche l’Inquisizione spagnola e I’espansionismo europeo di tre secoli prima. Greedfall parte con il migliore dei setting, proprio mentre gli autoctoni di Teer Fradee, l’isola protagonista della storia, si trovano a dover fare i conti con il mondo oltre il mare… quel mondo a cui apparteniamo anche noi, il protagonista, rampollo – o rampolla, la scelta del sesso spetta a noi – dell’antica famiglia De Sardet. In tutto questo, una misteriosa piaga sta mietendo migliaia di vittime nel continente: trovare una cura per salvare il mondo tra un demone cervo e l’altro non sarebbe una brutta idea. Andiamo?

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Il sistema di Pausa Tattica di Greedfall vi permetterà di sospendere il gioco per dare ordini ai vostri compagni e architettare strategie

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Le scazzottate. Che, attenzione: sono scazzottate magiche! Il sistema di combattimento di Greedfall, puramente action, alterna due armi da mischia alla volta, armi a distanza e poteri magici: la schivata che ci garantisce quel mezzo secondo di invulnerabilità – ma neanche tanto – e nemici con precisi moveset da imparare a memoria. E qui, i primi problemi: la legnosità generale è davvero tanta, con colpi che si bloccano su texture invisibili, animazioni che laggano, colpi che trapassano modelli di rocce o il terreno. A questo proposito: aveva ragione Obi-Wan. Se sei sopra, hai vinto: le pendenze saranno la vostra nemesi o il vostro miglior alleato, ma non crediamo sia cosa voluta: i combattimenti impazziranno ad ogni dislivello, rendendo invincibile voi o l’orso con cui vi state picchiando. Incrociate forte le dita e via. Per ogni gusto amaro, però, una dolcezza: il sistema di Pausa Tattica vi permetterà di sospendere il gioco per dare ordini ai vostri compagni e architettare strategie, riuscendo a presentare il gioco in una chiave molto più mentale di quanto un qualsiasi action con combat system zoppicante potrebbe avere. A corollario di tutto, un sistema RPG suddiviso in attributi, talenti e skill vere e proprie. Agli attributi il compito di farvi sentire in una campagna di D&D, con valori come Forza o Carisma, a sottolineare come il mondo di gioco sia molto più ricco di quanto si possa avvertire di primo acchito, con la risoluzione dei problemi affidata al vostro temperamento, che sia discuterne civilmente, saccagnare chiunque di botte o agire di nascosto col favore delle tenebre. Troviamo poi i talenti ad occuparsi delle vostre capacità più pratiche, tra crafting e magie, mentre le skill vi consentiranno di interagire in maniera più o meno funzionale con le vostre armi e armature. Non sottovalutate l’elemento “serata Pathfinder con gli amici”: l’intera campagna si baserà sul vostro modo di fare, con risvolti di singole quest e sviluppo generale della trama che dipenderanno proprio dal vostro approccio, se alla DOOM o come in una Pacific Run di Undertale. Fiore all’occhiello anche il rapporto tra voi e le varie fazioni in gioco: potrete collaborare con le varie scuole di pensiero e gilde o dichiarargli guerra, in una scala di reputazione ben definita già dalle prime battute.

Passiamo al mondo di gioco vero e proprio: visioni opposte in termini di sociologia, politica, filosofia e religione si scontrano in Greedfall lasciando al fruitore il ruolo di bussola della propria stessa etica, buttandoci più di una volta in situazioni parecchio spinose, dove bianco e nero lasciano spazio a un grigio dalle più svariate sfumature. Foreste, città e villaggi rispecchiano questa atmosfera generale, anche se a vitalità e animazioni, la sensazione di assistere a un mondo un po’ spento e dall’intelligenza artificiale rudimentale ci colpisce forte nello stomaco. Red Dead Redemption 2 ce lo ricordiamo ancora tutti: l’asticella in questi anni si è alzata parecchio. Ma anche qui: se non vi ci soffermerete troppo e vi concentrerete invece sui vostri compagni di squadra, personalizzabili e con la capacità di interagire con voi partendo dallo status di “semplici” amici fino a diventare vostri amanti, il sorriso torna al suo posto. Grandi gioie anche dal punto di vista di equip e crafting: ogni singolo elemento di un’arma altererà il suo impatto nel combattimento. Per dire, in redazione abbiamo passato un quarto d’ora a discutere su quale pomello di una spada fornisse la combo migliore in una build che scalasse in agilità. E lo stesso discorso può essere applicato sui fucili, sui vestiti: cambiate il materiale di una pettorina, che a sua volta verrà modificata quindi anche nell’estetica, per poi aggiungerci una corazza rinforzata. Mancano i dadi e un master, ma davvero: che passo in avanti dalle limitazioni di Bound by Flame! E senza perdere l’animo riflessivo di Of Orcs and Men, assolutamente

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Greedfall è così: Fenomenali poteri cosmici… in un minuscolo spazio vitale

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Una cinquantina di ore di gioco, con una sottile sensazione di rush narrativo verso le ultime dieci, ma che soddisfa i palati del videogiocatore più open-mind. Problemi qua e là certo, ma che tristezza il giudizio più comune che sentiamo questi giorni, un inquisitorio, come inquisitori sono gli antagonisti del gioco, “Troppa ambizione”. Che frase stupida, come se l’ambizione possa essere mai troppa: che vita piccola sarebbe la Vita così. Piuttosto, citiamo un nostro caro amico: Fenomenali poteri cosmici… in un minuscolo spazio vitale. La genialità degli Spiders e le loro indubbie capacità si svelano ex novo con Greedfall ma non compiono il definitivo salto di qualità neanche questa volta, con un livello tecnico che zavorra nuovamente il loro lavoro al grado di “Ottimo Gioco”, senza però portarlo nell’Olimpo dei capolavori. Ma ce la faranno, noi ci crediamo. Voi?

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