Final Fantasy VIII Remastered Recensione

Final Fantasy VIII Remastered Recensione | Avete mai sognato di padroneggiare una spada capace al contempo di sparare proiettili come una pistola? Chi nel 1999 comprò l’ottava fantasia di Square Enix realizzò tale desidero, eppure la voglia di tornare a impugnare il Gunblade è ancora fresca, specialmente ora che è uscito Final Fantasy VIII Remastered. Per molti è stato un colpo al cuore sapere del suo arrivo, anche perché fu il capitolo della saga che li introdusse in questa serie. Può sembrare strano magari per chi si affaccia solo adesso a questo universo o non ne ha seguito le vicende fin’ora, ma se pensate che questo fu il primo gioco del suo genere a ricevere una traduzione completa in italiano non pare più tanto insolito. Per un bambino/ragazzo che non parlava o capiva l’inglese fu come una manna dal cielo. Detto ciò, inoltriamoci dunque in un’analisi per scoprire del dettaglio cosa hanno cambiato in questa storia, che ha segnato l’infanzia di parecchi.

Come per i suoi predecessori la trama di Final Fantasy VIII Remastered è fine a se stessa, con nessun collegamento alle altre (eccetto in pochi casi), presentando sempre nuovi personaggi e fatti. In questo caso ci troviamo nel Garden di Balamb, rinomata accademia militare famosa per la crescita e l’addestramento di SeeD, mercenari altamente qualificati e sempre pronti all’azione. Qui impersoniamo Squall Leonhart, abile combattente ed esperto nell’uso della spada-pistola, intento a superare un certo esame per salire di grado e così partecipare a delle vere battaglie. Suo malgrado, al raggiungimento di questo obbiettivo si ritroverà a vivere insieme ai compagni un’avventura piena di pericoli. La strega Edea minaccia infatti di causare un grande scompiglio nelle loro terre, e toccherà a noi sventare il piano di distruzione per far regnare nuovamente la pace nel continente.

Fin dal suo precursore si era deciso di creare un titolo dai toni più realistici e con meccaniche mai viste prima. 

Quella di Final Fantasy, oltre a essere una delle saghe più longeve sul mercato, è anche quella che più si è evoluta sia in termini tecnici che di gameplay. Fin dal suo precursore si era deciso di creare, per l’appunto, un titolo dai toni più realistici e con meccaniche mai viste prima. Oltre alla classica barra ATB (Active Time Battle) e al sistema di livellamento che caratterizza un po’ tutti gli RPG, i giocatori devono far conto anche al potenziamento dei GF (Guardian Force), ovvero le classiche evocazioni di mostri come Bahamut e Ifrid. Questi si uniscono agli scontri grazie al comando junction, donando al personaggio al quale sono equipaggiati abilità uniche e valorizzandone le statistiche di base. Non nascondiamo che tale meccanica in passato è stata la gioia ma soprattutto l’odio di un buon numero di utenti, poiché rischiava di portare alti sbilanciamenti in game. Sparisce anche il classico utilizzo delle magie, non essendoci i PM (Punti Magia) ma più un consumo basato sulla quantità. Un concetto molto simile al quindicesimo episodio numerato, dove vanno acquisite durante fasi d’investigazione o combattimenti.

Final Fantasy VIII Remastered
I modelli del gioco sono stati rivisti e migliorati.

In Final Fantasy VIII Remastered l’esplorazione si comporta esattamente come nei precedenti titoli, dividendosi in città e dungeon dettagliati fino alla cosiddetta world map. Qui vedremo il nostro protagonista aggirarsi in un’area che altri non è che una riproduzione in scala del mondo di gioco, potendosi spostare sia a piedi che tramite mezzi. Altro fatto interessante è il Triple Triad, ossia il minigame presente anche in questa reiterazione. Compiendo determinate azioni sia fuori che all’interno dei match si potrà entrare in possesso di un vasto numero di carte con cui poter sfidare i vari NPC. Sarà possibile addirittura catturare e trasformare determinate creature aumentando così il vostro mazzo. Inoltre sono stati aggiunti diversi modificatori per garantire un’esperienza più godibile, come l’azzeramento degli incontri casuali, il rendere costantemente attive le mosse limit break, e l’aumento di velocità nelle lotte. 

Comunque, anche con tutti i problemi che hanno avuto, niente ha impedito ai modellatori di cambiare le fattezze di alcuni eroi di Final Fantasy VIII Remastered, come la scollatura di Rinoa o le grazie di Shiva.

Passiamo ora a ciò che interessa ai più veterani del settore, ovvero a tutte quelle migliorie che sono state apportare in Final Fantasy VIII Remastered. Con le dichiarazioni della casa di sviluppo eravamo già venuti a conoscenza della perdita del codice sorgente dell’originale, e per questo il progetto di restauro è andato così avanti per le lunghe. Alla fine il risultato finale è stato un’ottima ristrutturazione per quanto riguarda i modelli poligonali, ma pessima per i fondali che sono rimasti gli stessi di allora. Chiariamoci da subito: nulla di tutto ciò influisce negativamente sulla fluidità dell’opera, ma i più attenti potrebbero provare una spiacevole sensazione alla vista. Anche la mancanza di uno schermo 16:9 non è che aiuti molto, però fortunatamente il tutto viene addolcito dalla colonna sonora creata da Nobuo Uematsu, che ha riadattato i brani musicali della versione PlayStation e non quella MIDI per PC. Comunque, anche con tutti i problemi che hanno avuto, niente ha impedito ai modellatori di cambiare le fattezze di alcuni eroi, come la scollatura di Rinoa o le grazie di Shiva.

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