F-Zero: il gioco che Nintendo dimenticò

F-Zero, inutile nasconderlo, è una delle IP Nintendo più richieste dai fan della casa di Kyoto. Nato dalle ceneri di un’opera mai rilasciata all’infuori del Giappone, Famicom Grand Prix F1 Race, il primo capitolo della serie venne sviluppato in tempi talmente brevi da aggiudicarsi il posto tra i titoli di lancio del Super Nintendo, assieme pochissimi altri. Diciamocelo, la casa di Kyoto non era poi così convinta del successo dalle nostre parti di un titolo così unico, che rendeva il gameplay racing molto simile a Mario Kart molto più veloce, scattante e immediato. Tuttavia, i numeri parlano chiaro: F-Zero è ad oggi uno dei giochi più venduti per SNES, al punto tale da aggiudicarsi un posto nell’attuale Nintendo Classic Mini – SNES.

Parliamo di un’opera che ha saputo stravolgere, a modo suo, il genere dei racing game grazie alla sua anima prettamente arcade e lontana dal simulativo cui i competitor puntavano, nell’ormai lontano 1991. Peraltro, come sicuramente ricorderete, siamo nell’anno del rilascio di Super Metroid, indiscusso capolavoro per la seconda console di Nintendo, che aveva acceso nei fan della Grande N l’interesse verso lo spazio siderale, le navicelle e tutto ciò che veniva rappresentato in salsa sci-fi. Ciononostante, la quantità di contenuti presenti in F-Zero non è neanche lontanamente comparabile a quella dell’avventura di Samus Aran, in quanto la modalità Grand Prix presenta solo quattro diversi campionati, altrettante vetture e tre livelli di difficoltà che, di fatti, si somigliavano fin troppo spesso.

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L’unico modo di svoltare era di tagliare quanto possibile le curve, sfruttando l’inedito sistema degli spostamenti laterali

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Non possiamo dire che giocare a F-Zero sia semplice, tutt’altro, necessitava di una notevole attenzione nelle curve e nei movimenti del veicolo. Quest’ultimo, prendendo in esempio l’ormai iconico Blue Falcon di Captain Falcon (che diverrà famoso soprattutto dopo il rilascio di Super Smash Bros. su Nintendo 64) era inevitabilmente difficile da controllare. La velocità massima superava spesso, e volentieri, i 500 chilometri orari. Di conseguenza, l’unico modo di svoltare era di tagliare quanto possibile le curve, sfruttando l’inedito sistema degli spostamenti laterali. Nello specifico, infatti, parliamo di una meccanica che permette di muovere lateralmente il mezzo, facendolo spostare di poco e aiutando il pilota a non schiantarsi con la parete. Una piccolezza, se vogliamo dire, ma che ha reso F-Zero, di fatti, giocabile anche dai casual gamer, sebbene resti comunque un titolo complesso da padroneggiare.

Ma la vera magia di F-Zero, che metteva in evidenza i muscoli dello SNES, era certamente la qualità grafica. Girando a destra e sinistra, infatti, possiamo vedere lo sfondo muoversi, oppure la profondità del campo visivo che si spostava costantemente assieme il nostro veicolo. Al lancio della console, questo racing game era perfetto non solo per introdursi nel mondo Nintendo, ma anche per godere appieno della sua effettiva potenza, cosa che non tardò a innalzare le vendite dello SNES. Indimenticabili anche le musiche, tra cui citiamo ovviamente quella di Mute City, riconoscibile anche da coloro che conoscono il mondo Nintendo ma non hanno mai guidato un Blue Falcon. Ogni elemento del titolo invogliava costantemente a giocare, cosa che anche ai giorni d’oggi è un risultato difficile da ottenere.

La serie di F-Zero, però, ad oggi è stata un po’ lasciata nel dimenticatoio per motivi che ignoriamo. Pochi sono stati i titoli a succedere il primo, di cui l’ultimo ed eccellente F-Zero GX per Nintendo GameCube. Gli utenti amavano le corse supersoniche di questa saga, ed è proprio questo che ci fa porre delle domande sul perché la casa di Kyoto non abbia continuato a produrne ancora. Tuttavia, il brand non sarà mai davvero dimenticato, grazie soprattutto alla sua mascotte, l’iconico Captain Falcon con il suo Blue Falcon. Il personaggio, che conoscerete per il Falcon Punch introdotto nella serie di Super Smash Bros., resta ancora amatissimo dalla fanbase proprio grazie al picchiaduro crossover, cosa che alimenta ancor di più la richiesta di un nuovo titolo. La speranza di vedere un capitolo inedito della saga rimane ancora accesa, soprattutto ora che la Grande N sta riportando in vita serie simili, citando ovviamente Metroid Prime 4. Proprio per questo motivo vi consigliamo di restare connessi su VMAG, in modo da non perdere alcuna novità sul mondo del videogioco e, in questo caso, su Nintendo Switch. Se siete interessati, ricordate che potete leggere i nostri speciali su Chrono Trigger, Super Metroid o anche Super Mario RPG.