Better Call Saul | Per creare un prodotto eccezionale solitamente servono alcuni ingredienti degni di una ricetta di cucina gastronomica: una regia visionaria, degli attori in grado di farci provare emozioni e un pizzico di follia. Il trionfo di Breaking Bad è ormai noto universalmente e non necessita di alcun tipo di introduzione: dopo aver saputo di avere un cancro terminale ai polmoni, Walter White, professore di chimica al liceo, con l’aiuto di Jesse Pinkman, suo ex-studente, decide di iniziare a produrre e spacciare cristalli di metanfetamina. Con i proventi derivanti dal losco traffico, intende salvaguardare la sua famiglia, in modo che sua moglie Skyler, suo figlio Walter Jr. e la figlia in arrivo, possano avere sufficienti mezzi di sussistenza anche dopo la sua morte. Durante lo sviluppo della serie, molti personaggi entrano in scena, mentre su alcuni di essi cala il sipario.
Alcuni di questi assumono però una rilevanza particolare nei confronti dell’arco narrativo del nostro Heisenberg, nome in codice per il signor White. Saul Goodman, a tal proposito, interviene negli affari dell’insegnante in molteplici occasioni, tirandolo addirittura fuori da situazioni particolarmente ostiche. Una figura secondaria la cui storia non viene quasi minimamente accennata, rispetto alla profonda introspezione eseguita da molti altri protagonisti minori. La serie consente allo spettatore di immedesimarsi in ogni singola anima, rendendo le relazioni interpersonali un modo astuto per manipolare chi siede davanti al proprio schermo. Breaking Bad affronta una dinamica molto interessante: ossia prendere un personaggio, farlo crescere, rendendolo progressivamente cattivo, quasi in maniera subdola. Il compito del telespettatore è quindi quello di creare una linea di confine tra il bene e il male; definire cosa sia giusto o meno. Inevitabilmente, prima o poi tutti sono caduti nella trappola tesa sotto gli occhi di tutti. Walter White era di una egocentrismo puro e le sue azioni dettate dalla progressiva volontà di mantenere il potere acquisito.
Ma non siamo qui per parlare del chimico, bensì dell’avvocato. Better Call Saul ha deciso di espandere l’universo della serie proprio tramite Jimmy McGill, il vero nome del legale. Ambientata circa 7 anni prima degli avvenimenti dello show principale, narra in maniera dinamica e ricca di colpi di scena la storia di questo personaggio che aveva saputo catturare l’attenzione già ai tempi del suo incontro con Heisenberg. Tornano qui alla ribalta anche altri protagonisti come Gus Fring, Mike Ehrmantraut e l’indimenticabile Tuco Salamanca insieme allo zio Hector. Un gran salto nel passato che consente di gettare le fondamenta per dei rapporti duraturi, ma al contempo di comprendere appieno Saul, facendogli compiere il cammino opposto di White. Infatti, Jimmy è dipinto come un buono a nulla, che ha ottenuto il suo posto di lavoro grazie a dei semplici favori da parte di suo fratello Chuck, che dirige uno studio di tutto rispetto. La relazione tra di loro diventa subito oggetto di una profondità narrativa unica, laddove il giovane avvocato combatte una guerra aperta per dimostrargli di cosa è veramente capace. Dopotutto, egli è davvero un nullafacente, con l’unica dote di essere particolarmente dotato nel creare legami. Man mano, viene svelato pezzo dopo pezzo il suo passato, dal quale non riesce a distaccarsi del tutto, andando nuovamente a delineare un confine tra la giustizia e l’illegalità.
In fin dei conti e ancora una volta, la più grande sfida è stata quella di rendere un personaggio inetto in grado di cavarsela nell’enorme giungla che è la vita, dandogli modo di proiettare le sue emozioni sul telespettatore. Walter White era solamente un professore di chimica nel liceo locale, ma è diventato ben presto un lord della malavita; Saul Goodman, invece, da semplice avvocato d’ufficio è stato in grado di cadere molteplici volte, rialzandosi più forte che mai, portandolo a diventare il legale che abbiamo tutti quanti amato per il suo carisma in Breaking Bad. Di certo non ha sempre giocato secondo le regole, ma d’altronde, chi di noi non commette errori, seppur piccoli? Chi non ha mai superato di qualche chilometro orario il limite di velocità imposto per quella piccola scarica di adrenalina? Heisenberg e Jimmy hanno una cosa in comune: necessitano di queste iniezioni. Il proibito, l’illegale, agire andando a scontrarsi con la moralità; di nuovo, il saper comprendere dove si abbandona la ragione per andare a finire nel torto. Una ricetta che ha determinato il successo di entrambe le serie e che sta per culminare con l’uscita di “El Camino“, un film interamente dedicato a Jesse Pinkman, che sparisce senza lasciare alcuna traccia. Noi di VMAG speriamo di trovare la stessa profondità narrativa in questa pellicola che sicuramente chiuderà definitivamente una storia da ricordare.
Clicca sulla copertina per leggere
