Splatoon: la recensione di VMAG

DISCLAIMER: La recensione di Splatoon è, per forza di cose, incompleta. Mancano infatti ancora dei contenuti all’appello, che verranno inseriti successivamente, e bisognerà valutare il gioco dopo che i server si saranno popolati. Il giudizio, comunque, prende in considerazione la qualità intrinseca del gioco, esaminando gli elementi fondamentali di design già presenti.

Splatoon è un gioco epocale, per tanti motivi. Vuoi perché contiene i primi personaggi nuovi creati da Nintendo dopo oltre un decennio. Vuoi perché è a tutti gli effetti uno sparatutto in terza persona creato in quel di Kyoto. Vuoi perché la sua modalità online fa la parte del leone nell’offerta. Insomma, Nintendo è cambiata, e pure tanto, e Splatoon rappresenta perfettamente il segno dei tempi. Nel bene e nel male, chiaramente. L’idea alla base di Splatoon è brillante: si tratta di prendere tutti i cliché degli sparatutto competitivi usciti negli ultimi anni e passarli, è il caso di dirlo, con una vernice nintendosa. Al posto di sangue e proiettili troveremo quindi delle innocue pistole che spruzzano colore nell’arena. Ma ecco il twist, geniale e sorprendente: siete un ragazzino che può trasformarsi in un calamaro, e nuotare agilmente tra le pozze del colore di appartenenza. Una meccanica apparentemente semplice, ma che dà vita a un gioco che non finisce mai di stupire.

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Splatoon si apre all’interno di una città che funge da hub, Coloropoli: lo stile è un mix tra Jet Set Radio e The World Ends With You, cromaticamente gradevolissimo, nonché una netta deviazione rispetto ai mondi tipicamente Nintendo, che è riuscita ancora una volta a creare dei personaggi iconici, che rimangono ben impressi in testa. Il tutto è graziato da un comparto tecnico solido, che rende il gioco meraviglioso da guardare in 1080p, nonostante la natura old-gen di Wii U. A Coloropoli potrete recarvi nei diversi negozi, dove comprerete pezzi di equipaggiamento, potenziamenti e armi; il gioco ha un sistema a livelli basato sui perk, esattamente come Call of Duty, che vi permetterà di rendere il vostro personaggio più forte man mano che giocate e acquisite equipaggiamenti più performanti.

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I punti esperienza si guadagnano nella modalità online, che si divide in scontri con avversari random, scontri con avversari basati sulla vostra skill (un’opzione al momento della stesura ancora non disponibile) e scontri con avversari che avete sulla friend list. Guardando in un tombino, defilato da tutto il resto, troverete anche una modalità offline. Il nostro consiglio è di affrontare questa modalità prima di lanciarvi nella mischia degli scontri online, dal momento che livello dopo livello avrete modo di essere introdotti alle diverse tattiche ed elementi di gameplay del gioco. Difficile al punto giusto e variegata nella sua offerta, la modalità in singolo tuttavia sembra essere limitata rispetto alla controparte online, e difatti non vi permetterà di guadagnare punti esperienza; il focus sul multiplayer è quanto mai evidente, in una maniera piuttosto insolita per un titolo Nintendo.

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Nintendo riesce a creare delle dinamiche di gioco che donano un piacere fisico quando le si fruiscono

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Giocato in compagnia di altri giocatori Splatoon è una festa ipercinetica di colori, che non vi lascerà un attimo di respiro. Il gioco, in più di un’occasione, ricorda le meccaniche di Super Mario Sunshine, opera da cui Nintendo ha indubbiamente pescato a piene mani per creare Splatoon, in modo particolare per quanto riguarda lo splat. Come da tradizione, Nintendo riesce a creare delle dinamiche di gioco che donano un piacere fisico quando le si fruiscono, in grado di generare divertimento puro, senza fronzoli e orpelli. Ci vuole un po’ di tempo per entrare in confidenza con il sistema di controllo, è vero, soprattutto per quanto riguarda la telecamera, che viene gestita grazie al giroscopio del GamePad. Tuttavia, i più pazienti saranno ricompensati con un’esperienza intensamente e genuinamente coinvolgente.

Nella modalità Mischie Mollusche il gioco dà il meglio di sé, esprimendo appieno il suo vero potenziale. La vostra missione è colorare quanto più possibile il livello con la vostra vernice. Naturalmente, anche i vostri nemici devono fare lo stesso e, quando vi muoverete nelle loro pozze di colore, subirete infatti dei danni. Sconfiggendo i nemici questi si dissolveranno in una chiazza del vostro colore, che vi aiuterà a portare a termine il vostro obiettivo. Parafrasando Solid Snake, chi colora il campo di battaglia controlla la guerra, e difatti quanto più riempirete con il vostro colore l’arena quanto più riuscirete a muovervi agilmente e schivare il vostro nemico, aprendo un ventaglio di possibilità strategiche. Va da sé quindi che riempire l’arena della vostra tinta non è solo la missione principale, ma è anche una necessità, dal momento che vi permetterà di eseguire manovre tattiche, come per esempio colpire l’avversario alle spalle.

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Oppure potrete guizzare da una pozza all’altra dello stesso colore o, ancora, splattando una superficie verticale potrete arrampicarvi e raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. I livelli finora presenti portano stampato il marchio di fabbrica Nintendo, pieni zeppi di invenzioni e possibilità di navigazione: immaginate la versatilità di un platform di Mario combinata con un gameplay da sparatutto in terza persona e avrete un’idea di ciò di cui stiamo parlando. Grande creatività viene espressa anche tramite l’arsenale, che va dalla semplice pistola fino a un rullo che vi permetterà di coprire grandi aree di colore e sconfiggere i vostri avversari con grande facilità; da citare anche delle granate o uno spruzzo che ricorda il mai dimenticato “Super Liquidator”.
Nelle battaglie Pro il concept alla base rimane invariato, ma dovrete tuttavia riempire di vernice uno spazio quadrato, al che per il nemico scatterà un countdown, concluso il quale avrete vinto la partita.

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Il primo sparatutto online di Nintendo dimostra che la compagnia trasforma in oro tutto quello che tocca

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È chiaro che Nintendo ha guardato agli sparatutto dove contano i riflessi prima di ogni altra cosa e in effetti i match online di Splatoon sono frenetici e si giocano tutti su movimenti rapidissimi; tuttavia, gli scontri necessitano anche di una forte consapevolezza della posizione dei nemici, del campo di battaglia e di tutte le aree che potrete usare a vostro vantaggio per nascondervi e colpire indisturbati. La cooperazione sarà fondamentale per vincere nelle arene, dal momento che vi dovrete aiutare con i vostri compagni di squadra per riempire di colore l’arena. Il focus sulla collaborazione rende quindi ancora più inspiegabile l’assenza di una chat vocale, una tipica mossa “da Nintendo” volta a impedire che i giocatori si prendano a insulti di ogni tipo come avviene nella stragrande maggioranza dei giochi online. Nintendo dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’opzione di integrare la voice chat in un aggiornamento, dal momento che la mancanza di coordinamento rende vani i tatticismi delle battaglie, trasformando il tutto in un seppur piacevole caos.

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Il primo, vero tentativo di Nintendo di posizionarsi nel genere degli sparatutto online è la dimostrazione che la compagnia riesce veramente a trasformare in oro tutto quello che tocca. Un gameplay granitico e una caratterizzazione assolutamente deliziosa ne fanno potenzialmente un gioco destinato ad affiancarsi ai capisaldi dela competizione online. Tutto dipenderà da come Nintendo deciderà di supportare il gioco e mantenerlo sempre equilibrato. Per il momento, abbiamo un’esperienza online che rischia seriamente di consumare il vostro tempo, riportando al genere alla sua essenza primordiale, fatta di accessibilità, sfida ma, soprattutto divertimento.

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