[Gamescom 2019] The Witcher 3: Wild Hunt Provato

Giร  dal suo primo annuncio ufficiale, quando Nintendo affermรฒ cheย The Witcher 3: Wild Hunt sarebbe arrivato presto su Switch, in molti si sono stupiti. In parte era dovuto al fatto che era quasi strano vedere un gioco con cosรฌ tanto sangue, sesso, e violenza gratuita sulla console della grande N; dall’altra, per quanto i fan del franchise potessero festeggiare, che un titolo cosรฌ grande fosse compresso su di una piattaforma cosรฌ piccola era una preoccupazione da non sottovalutare in termini tecnici. Oggi siamo riusciti a provare una demo del titolo al Gamescom che si sta svolgendo in questo periodo a Colonia. Se volete scoprire anche voi cosa si cela dietro questo porting, continuate a leggere il nostro articolo, ma soprattutto preparatevi a tornare nel Velen, terra di nessuno e consumata dalla guerra.

Le gesta del nostro cacciatore di mostri preferito ormai sono di dominio pubblico da molto tempo, e dopo esser stato anche premiato ai TGA 2016 รจ difficile che qualcuno ormai non ne conosca la trama, ma facciamo comunque un riassunto. L’opera inizia conย Geraltย accompagnato dal vecchio amico Vesemirย alla ricerca della sua amante Yennefer. Dopo una lunga ricerca che lo porta a combattere Gouhl, salvare qualche mercante di passaggio, e (perchรฉ no) imparare il gioco di carte Gwent, finalmente troviamo la maga, che li portaย dall’imperatore di Nilfgaard, Emhyr var Emreis. Il re quindi li incarica di ritrovare Ciri, sua figlia,ย che ha scoperto essere braccata dalla Caccia Selvaggia, un’entitร  misteriosa che prende tutto ciรฒ che vuole al suo passaggio. Inizia cosรฌ un altro viaggio, e siamo solo all’inizio.

Fin qui tutto bene, ma subito dopo sono iniziati i un po’ di problemi.

Il nostro provato comincia esattamente dall’incipit del videogame. Ci svegliamo da un brusco sonno, facciamo qualche chiacchera con il nostro compagno dove scegliere di tanto in tanto cosa dire, e ci prepariamo alla battaglia imminente. Sconfiggere i piccoli demoni che ci hanno circondato non รจ stato difficile. I comandi rispondevano adeguatamente e siamo stati capaci sia di attaccare, schivare, pararci e usare persino la magia Igni. Fin qui tutto bene, ma subito dopo sono iniziati i un po’ di problemi. Le interazioni con il cavallo non sono state proprio delle migliori: per montarci sopraย  ci dovevamo avvicinare con calma e premere una volta fermi il tasto dedicato. Se non facevamo cosรฌ finiva che gli giravamo intorno senza successo, in piรน abbiamo constatato che la funzione che permetteva il “pilota automatico”dell’animale รจ stata tolta, quindi sempre occhi piantati sulla strada.

The Witcher 3: Wild Hunt

Adesso passiamo al vero grande difetto che affligge The Witcher 3: Wild Hunt ovvero la grafica. Eccetto per i protagonisti principali che sono molto ben caratterizzati, anche se non privi di difetti, il resto ha subito un grande calo stilistico, soprattutto nelle cut-scene. Questo non vuol dire che sia inguardabile, ma solo che per i piรน attenti osservatori sarร  difficile non notare certi elementi. Un esempio sono i vestiti che perdono la loro consistenza in stoffa per somigliare quasi a metallo splendente, o a pelle cosรฌ lucida da sembrare di plastica. Per quanto riguarda la struttura di gioco in se, i tratti espressivi non sono stati cambiati piรน di tanto e i diversi oggetti sulla mappa, come nel suo predecessore, garantiscono un’immersione totale.

The Witcher 3: Wild Hunt per Switch di certo non porta nulla di nuovo alla storia, se non la possibilitร  di poterlo sperimentare sia fuori che dentro casa. Le complicazioni che lo angustiano purtroppo saranno un dito nell’occhio per i fan piรน accaniti che vanno a ricercare la stessa esperienza provata su console di Sony e Microsoft. Tuttavia di certo saprร  dare l’emozioni che ha giร  saputo regalare in passato, guidandoci ancora una volta in regioni inesplorate e scontri al cardiopalma.