[Gamescom 2019] One Piece Pirate Warriors 4 Provato

È iniziato tutto nel 22 luglio 1997, quando la rivista giapponese Weekly Shōnen Jump di Shūeisha pubblicò per la prima volta One Piece, un’avventura scritta e disegnata da Eiichirō Oda, e da lì è stato un susseguirsi di successi. Film, serie animate, videogiochi, addirittura una statua per commemorare il grandissimo risultato ottenuto dal maestro mangaka. A distanza di parecchi anni la storia continua imperterrita, portando gioia, divertimento, e si anche tristezza a volte nei cuori di tutti i fan del mondo. Bandai Namco ha saputo cavalcare l’onda, creando titoli che nel bene o nel male rispecchiavano l’opera nella sua interezza fino a oggi. Infatti, il quarto capitolo denominato per l’appunto One Piece Pirate Warriors 4 farà presto il debutto su più console, e noi siamo riusciti a provarlo per capire quanto quanto si fossero spinti oltre.

Botte, botte ma soprattutto botte. Questa è l’immagine indelebile che ci è rimasta impressa dopo aver sperimentato la demo con le nostre mani. Ci troviamo a Whole Cake Island, luogo che gli appassionati conosceranno anche fin troppo bene. Un esaustivo briefing iniziale ci mette comunque a conoscenza di cosa sta succedendo sull’isola di One Piece: Pirate Warriors 4, chi saranno i personaggi che potremmo utilizzare e chi sarà il cattivo di turno da sconfiggere. In questo caso, come molti di voi avranno già capito, il boss da abbattere e Big Mom, uno dei Quattro Imperatori, che non solo è riuscita a far rivoltare Sanji contro il suo stesso capitano, ma è anche abbastanza risoluta nel voler sconfiggere tutta la ciurma di Cappello di Paglia.

Inutile dire che i nemici volano via neanche come fossero foglie in balia di una tempesta.

Senza perder un secondo di più ci buttiamo nella mischia nei panni di Ruffy. Grazie a un semplice e intuitivo tutorial capiamo da subito i comandi base alternando così attacchi pesanti a leggeri, mosse speciali e super schivate. Inutile dire che i nemici volano via neanche come fossero foglie in balia di una tempesta. Interessante comunque è il fatto che ogni singolo personaggio ha il proprio moveset che lo contraddistingue, quindi una combinazione di tasti che risulta efficace con uno potrebbe essere invece meno forte se usata alla stessa maniera su di un altro. Scoprire tutte le varie combo che un eroe (anche se in questo caso sarebbe più preciso definirlo pirata) è in grado di fare è parte del divertimento.

 

Una volta sbaragliati tutti i pesci piccoli e aver completato qualche piccola sotto missione, arriva il fatidico momento di debellare il regnante del luogo, ovvero Big Mom in persona. La battaglia contro di lei è stata molto diversa da quelle affrontate poc’anzi. Se prima ci bastava premere tasti a ripetizione per fare piazza pulita di qualunque cosa di bloccasse la strada qui bisogna aspettare invece il momento giusto. Il nemico in questione avrà a disposizione due scudi che scenderanno unicamente quando sta per attaccare. Riuscire a schivare il primo colpo per poi piazzarsi alle sue spalle non è così facile come sembra, soprattutto se una telecamera ballerina decide di non collaborare. Dopo averci preso la mano comunque e aver memorizzato il giusto timing, abbiamo potuto assistere al Gear 4 di Rubber trasformandosi cosi in Boundman e terminare con una solenne vittoria.

One Piece Pirate Warriors 4 se la cava egregiamente su tutti i fronti. Le animazioni ricordano molto da vicino i movimenti che siamo abituati a vedere nell’anime, così come il doppiaggio e l’ambientazione. La grafica è composta da colori molto accessi e brillanti che non influiscono per nulla in maniera negativa sull’esperienza di gioco. Insomma, eccetto per qualche problemino come detto prima riguardo la telecamera e pochissime volte sulle azioni speciali, di certo è un’opera da tenere sott’occhio.

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