Se c’è una cosa davvero bella nello sbudellare demoni è farlo da vicino. Forse è per questo che la community si è trovata un po’ spaesata quando gli Airship Syndicate hanno annunciato il loro Darksiders Genesis, uno spin-off prequel della serie Diablo-like, perfino nella visione, isometrica, così lontana dagli scontri corpo a corpo tipici della serie, ambientato subito dopo la distruzione dei Nephilim. Ma sappiamo bene quanto sia cattiva e meravigliosa qualsiasi cosa esca fuori dalle matite di Joe Madureira ed è proprio il creatore di Guerra e dei suoi fratelli a guidare i ragazzi di Airship in questa avventura. Quindi, ecco il resoconto della nostra prova al Gamescom di Colonia: sangue demoniaco compreso. Scommettiamo che non vi mancheranno i campi di battaglia della saga principale? (o almeno non troppo?)
Genesis non ha loot, ma aspettate, non storcete il naso: del loot, scoperta incredibile, non se ne sente la mancanza. Certo, non avrebbe fatto male e sarebbe stata una feature gradita, ma ci troviamo davanti ad un Darksiders che punta al centoventi percento su adrenalina, azione e… strategia. Perché sì, gestire ben due cavalieri contemporaneamente è tutta una questione di sforzo mentale: Guerra e Conflitto hanno caratteristiche diverse e abilità uniche, quest’ultime da sfruttare anche nella fasi platforming del titolo, dove ingegno e conoscenza dei due campioni vi permetteranno di risolvere enigmi e proseguire nela vostra avventura. Colonna portante del titolo rimangono naturalmente i combattimenti, ma, da questo punto di vista, è stata una bella scoperta trovare una diversificazione del gameplay tra un massacro e l’altro. Ed è proprio tornando al combattimento che la nostra attenzione si è subito focalizzata su uno dei punti deboli di ogni Diablo-like: il combact system. E non c’è da discuterne: magari pecca in originalità, ma sarà gioia per voi e inferno per i vostri polpastrelli.
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La possibilità di condividere il divano con un tuo amico mentre scornate assieme caproni infernali è oro
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E allora cominciamo dalla feature che ci ha subito catturato: la modalità cooperativa in split screen. In un mondo in cui i tuoi amici devono avere una connessione wi-fi per venirti a trovare, la possibilità di condividere il divano con un tuo amico mentre assieme scornate caproni infernali è oro. La coppia Guerra–Conflitto regala perle rare se giocata con un amico, sopratutto dal punto di vista delle mosse combinate: se ci aggiungiamo l’umorismo alla Bud Spencer e Terence Hil, ecco a voi il titolo per le vostre serate pizza e birra. Naturalmente anche in singolo le cose scorrono lisce come il sangue di drago, con lo switch tra i due cavalieri (ne giocherete uno alla volta fuori dalla modalitò coop) attivabile in qualsiasi momento. Ma le chicche non si fermano qui e quasi subito scopriamo che Joe Madureira e amici devono essere grandi fan della serie di Castlevania: uccidere nemici equivarrà al drop delle loro abilità, permettendo di costruire interi skill tree accanto a quello canonico dei due personaggi principali. Quel coso simil zombie vi ha appena vomitato acido addosso? Picchiatelo fino ad imparare come ha fatto. Cosa ci può essere di più bello?
Eppure l’amaro c’è, ve lo abbiamo lasciato in fondo solo perché è poco: controlli e camera di gioco, signori, ecco i colpevoli. Per quanto il tempo per limare tutto prima dell’uscita c’è, i controlli nelle fasi di platforming fanno spesso cilecca, con un sistema di camera che d’altra parte zoppica nei combattimenti, a volte proprio nelle fasi più adrenaliniche. Anche dal punto di vista tecnico, il passaggio da Unreal a Unity degli Airship Syndicate – alla loro prima avventura con il nuovo engine – si sente, con un framerate spesso ballerino. Eppure, siamo convinti che tra la frenesia del gameplay e la stupenda Art Direction di Madureira, sarete disposti a passare sopra più di un difetto. Alla release manca ancora tempo, ma la scelta sta a voi: farete finire Darksiders Genesis dritto dritto nella vostra lista desideri?