Sono bastati poco più di due minuti a farci tornare la famosa “voglia di CoD”. Ebbene sì, da poche ore è finalmente stato rivelato al mondo il destino della saga più amata e controversa del mondo videoludico e del genere sparatutto: Call of Duty ha un nuovo volto. Il video multiplayer, comunque, non lascia intendere radicali prese di posizioni in casa Infinity Ward: tutto è stato preso con le giuste misure questa volta, e si è cercato il miglior compromesso possibile tra la community in fermento di questi anni e uno sguardo a ciò che ha reso il marchio immortale. Negli ultimi mesi il coraggio degli sviluppatori impegnati nella serie non è mancato, anche se talvolta sono state intraprese scelte molto lontane dagli standard canonici della saga. Il gameplay ne ha viste di tutte i colori: dagli odiosi salti, all’introduzione di operatori e battle royale, passando per varie altre scelte di design. La passione per il marchio negli anni non è mai passata del tutto nel cuore degli appassionati, forse solo affievolita da spiacevoli decisioni tecniche, che forse sono risultate indigeste ai più nostalgici. Si guarda indietro, ma si punta al realismo: sarà la scelta più saggia?
Sappiamo cosa state pensando: il multiplayer vi fa tornare alla mente strani pensieri eh? Non avete tutti i torti se, come noi, avete avuto un sussulto nel notare il plateale ritorno del juggernaut o delle gloriose serie di uccisioni. Si torna infatti alle classiche killstreak: decisamente meno propense al gioco di squadra, ma piacevoli da riabbracciare ancora una volta. Questa volta si punta tutto sul realismo, lasciandosi per ora alle spalle l’aspetto futuristico che aveva fatto storcere il naso alla community. La camminata del personaggio, così come la fase di gunfight, ora hanno un altro sapore, e si avvicinano molto ad un realismo assai ricercato, che ha reso titoli del calibro di Rainbow Six Siege apprezzatissimi su larga scala. Un punto a favore anche per il sistema di matchmaking, ora finalmente cross-play, tarato per far scontrare utenti con la stessa periferica, non facendo scontrare comunque giocare con mouse e tastiera contro chi usa il controller, e viceversa. Sebbene per ora le mappe mostrate siano perlopiù di medie dimensioni, non siamo ancora del tutto certi della presenza o meno di un parametro che le accomuni tutte, e speriamo in una buona diversificazioni degli spazi. La stessa minimappa è ora divenuta obsoleta ed è stata accantonata per un sistema più immersivo: una bussola collocata sul margine superiore dello schermo. Il team di sviluppo si impegnerà a far uscire periodicamente aggiornamenti gratuiti, atti ad introdurre scenari e armi inedite, diversificando il gameplay.
Nessun passo indietro nel settore delle animazioni, che anzi appaiono fluide e molto più realistiche dei capitoli precedenti. Oltre alla già citata in precedenza corsa e al rinculo studiato delle singole armi, il titolo fa un ulteriore passo in avanti per la gioia dei giocatori: la ricarica con la mira. Avete capito bene: mentre si è in modalità mira sarà ora possibile caricare arma, evitando così di dare preziosi secondi in regalo al nostro avversario. Dopo il grande successo sul primo World at War, tornano a gran richiesta i veicoli controllabili e guidabili: altra chicca che ha conquistato una grande fetta d’attenzione nel trailer ufficiale. Immancabile il ritorno in grande stile della serie d’uccisione Nucleare che, come fu per Modern Warfare 2, sarà ottenibile a 25 kill effettuate senza mai morire. La parola d’ordine Per questo nuovo titolo è il ritorno alla semplicità, che infatti riduce drasticamente il caotico sistema di personalizzazione, rimpiazzandolo con uno più levigato. I loadout delle classi tormentano ora alle origini, abbandonando il sistema pick 10 e concentrandosi ora solo su: un’arma primaria, una secondaria, una granata letale e una classica, oppure l’equipaggiamento tattico, tre perk e un massimo di cinque accessori da montare sul fucile. Il ritorno dei vecchi amori implica però anche accettare qualche piccolo compromesso con il passato che, come avrete sicuramente notato nel trailer, farà risorgere l’ormai storico “lanciapuffi” per eccellenza come accessorio. Trova anche spazio il vetusto visore notturno del primissimo Modern Warfare, ora portato ai massimi livelli e ristrutturato con un nuovo assetto tattico.
I server e la grafica della nuova opera di Infinity Ward saranno ora molto più potenti dei predecessori. La cura nel dettaglio e l’assoluta dedizione al realismo sono anche parte del sistema strutturale di design, che svecchia gli oltremodo fuori luogo modelli del passato, in favore della tecnica fotogrammetria, atta a rappresentare con assoluta precisione oggetti e strutture reali in 3D. Vi ricordate i drammi passati nei server online, specialmente quando saturi di giocatori? Ecco, forse ora si è giunti a una svolta senza precedenti. Sempre infatti che il team di sviluppo abbia dichiarato di voler ampliare le sale online, oscillando dai venti ai quaranta utenti: una situazione impensabile fino a qualche anno fa e frutto dei probabili studi fatti nella modalità battle royale. Tutto questo potrà essere sperimentato con mano nella open beta in uscita dal 21 al 23 settembre su tutte le piattaforme, così da testare anche il sistema cross-play e i server, mentre coloro che effettueranno il pre-order potranno giocare anche il 19 e 20 dello stesso mese. Dopo queste informazioni rassicuranti e senza dubbio colme di grande nostalgia, non ci resta che attendere ansiosi l’uscita del nuovo titolo di casa Infinity Ward, anche perché il nostalgico gamer che è in me già scalpita. Non mi resta quindi che ricordarvi l’uscita ufficiale di Call of Duty: Modern Warfare fissata per il 25 ottobre 2019 sulle piattaforme PlayStation 4, Xbox One e PC, noi ci saremo.
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