Chrono Trigger: un’avventura senza tempo

Tra i vari JRPG per Super Famicom sono sicuramente molti quelli degni di nota e dotati di una qualità elevatissima. Non è di certo un caso, infatti, che nella nostra rubrica abbiamo già analizzato titoli come EarthBound e Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars, entrambe opere che hanno sicuramente segnato il genere permettendo di vederlo sotto inedite prospettive. Tra i capolavori che il Super Nintendo era solito sfornare in quegli anni, uno veniva direttamente da Square, la quale riunì alcuni tra i più grandi sviluppatori e compositori dell’epoca per realizzare il JRPG definitivo: Chrono Trigger. Uscito in Giappone nel marzo del 1995 e riproposto poi su PlayStation, Nintendo DS e più di recente su PC, il gioco godeva del supporto del cosiddettoDream Team”. Esso era formato da designer del calibro di Hironobu Sakaguchi, creatore di Final Fantasy, e Yuji Horii, il quale ha dato vita alla saga di Dragon Quest. I disegni dei personaggi furono affidati al celebre Akira Toriyama, mentre un giovane Yasunori Mitsuda e Nobuo Uematsu si occuparono di un’immensa colonna sonora. Con infine Kazuhiko Aoki nel ruolo di Producer, Masato Kato in quello di principale sceneggiatore e Yoshinori Kitase tra i Director, non poteva che uscirne una perla di grandezza incommensurabile.

Chrono Trigger racconta di un viaggio meraviglioso che vede degli eroi cercare di salvare il mondo in un’avventura attraverso il tempo. Prima fondamentale peculiarità del titolo era infatti quella di poter visitare il mondo di gioco in varie epoche, ognuna vittima degli eventi accaduti nel passato e modificabile in modo da cambiare il futuro. Le vicende che legano Crono, protagonista silenzioso ma non per questo privo di profondità, ai suoi compagni, tutti caratterizzati divinamente e con eventi importanti alle loro spalle, riescono a mantenere l’attenzione del giocatore altissima, grazie anche ad un insieme di emozioni che si susseguono l’una dopo l’altra e ad un rapporto con esse modificabile in base alle scelte del fruitore. Ulteriore caratteristica dell’opera risiede nel fatto che certi eventi possono cambiare in base alle proprie decisioni, così come dialoghi di minor importanza. Questi ultimi, infatti, dipendono dai personaggi che sono presenti in quel momento nel party, essendo tutti molto differenti in quanto a carattere e modi di fare. Con ben tredici finali disponibili, Chrono Trigger pone il giocatore davanti ad un’ampia varietà di opzioni tra cui scegliere, oltre ad avere una rigiocabilità elevatissima. Ad alimentare la storia principale intervenivano poi anche missioni secondarie e opzionali, ma che raccontano fondamentali parti di trama legate ai personaggi, i quali vengono così ulteriormente approfonditi rivelando situazioni piuttosto affascinanti da scoprire.

A quei tempi, Chrono Trigger era abbastanza avanti per quanto riguarda le sue meccaniche di gioco, soprattutto se prendiamo in considerazione il combat system. Nonostante esso si ispirò agli altri RPG dell’epoca per quanto riguarda i combattimenti a turni e la barra dell’ATB (Active Time Battle), proponeva maggior profondità grazie a due dinamiche in particolare. Innanzitutto, consentiva di utilizzare in battaglia tecniche doppie e triple grazie a delle combo tra più personaggi, cosa che non solo regala innumerevoli soddisfazioni ma che dona ulteriore spessore al titolo. Le combo sono tante e coinvolgono ogni singolo membro del party, lasciando così anche in questo caso la libertà di scegliere le combinazioni preferite o di cambiare a seconda della situazione incontrata. Per sfruttare al massimo tutte ciò che ha a disposizione, il giocatore deve però saper analizzare a dovere la posizione dei nemici sul campo di battaglia. Quando veniamo sfidati, senza alcuna interruzione, gli avversari si dispongono nell’area in cui ci troviamo in modi variabili, potendo anche modificare il loro assetto in tempo reale. Alcune tecniche, come ad esempio il Fendente di Crono, tengono in considerazione tutto questo e possono così colpire più nemici alla volta. Si trattava, insomma, di un sistema di combattimento che prendeva le solide basi dei giochi di ruolo giapponesi e le evolveva in un modo unico, divertente e gratificante.

Oltre a giovare di un bellissimo stile artistico che rende l’avventura godibilissima ancora oggi e di un character design che si avvale a sua volta del grande Akira Toriyama, Chrono Trigger vede uno dei suoi grandi pregi nella colonna sonora. Questa scandisce le vicende divinamente con tracce memorabili, dalle più malinconiche a quelle dalle connotazioni epiche. Fu il primo gioco che vide come compositore Yasunori Mitsuda, il quale in futuro si sarebbe occupato anche del seguito spirituale, Chrono Cross. Nonostante dovette in seguito lasciare spazio a Nobuo Uematsu per problemi di salute, Mitsuda compose ben 54 brani che considera tutt’oggi il suo lavoro migliore. Con musiche del genere, un level design perfetto e mai frustrante e una struttura narrativa priva di difetti, Chrono Trigger era la degna produzione di un “Dream Team”.

Chrono Trigger è, diciamocelo, quel gioco che tutti dovrebbero giocare almeno una volta nella vita e che non può non rimanere nel cuore una volta concluso. Un viaggio indimenticabile e ricco di colpi di scena, eccellente in ogni suo comparto. Ha portato innovazioni proponendo un combat system semplice quanto variegato e un connubio magistrale tra la tematica del viaggio del tempo e le situazioni di gioco. Con musiche eccezionali, un level design perfetto e mai frustrante e una struttura narrativa priva di difetti, Chrono Trigger era la degna produzione di un Dream Team”: un’avventura senza tempo.

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