Quando si parla di giochi tripla A, soprattutto per quanto riguarda il target, c’è generalmente una caratteristica che li accomuna tutti: il puntare alla massa. Da un lato, questo approccio consente di creare titoli che sono apprezzabili da quasi ogni tipo di giocatore e che, di conseguenza, conquisteranno una fetta di pubblico molto ampia aumentando il guadagno e la loro diffusione. Dall’altro, c’è una certa tendenza a non osare troppo, per evitare di inoltrarsi in temi troppo specializzati che inevitabilmente ridurranno la quantità di persone interessate al gioco. Questo problema è molto meno presente nelle produzioni indie, che possono invece prendersi molte più libertà e lasciare stare la massa per attirare invece degli specifici gruppi di giocatori. Night Call fa parte proprio della tipologia dei “titoli di nicchia”, in quanto costruisce interamente il proprio mondo su pochi tratti ben definiti e ben curati, senza cercare di compiacere per forza i non interessati. È stato sviluppato da Black Muffin Studio, piccolo studio indipendente specializzato nella creazione di contenuti grafici per videogiochi e altro, disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Night Call è un titolo investigativo appartenente al genere noir, sia per la grafica che per i temi trattati, fondato sulla narrativa non lineare unita ad un gameplay gestionale. Senza ulteriori indugi, andiamo ad analizzare questa esperienza dalle sfumature bianche e nere.

La storia di Night Call è semplice e immediata, e richiama immediatamente alcune delle caratteristiche tipiche del noir. Siamo nei panni di un tassista con un oscuro passato, la cui vita si intreccia continuamente con quella degli altri abitanti di Parigi, la città in cui è ambientata la vicenda. Durante quella che sembra una normale notte di routine, il nostro protagonista viene assaltato da The Judge, un misterioso killer che sta seminando il caos tra i sobborghi della metropoli con i suoi continui omicidi. Miracolosamente, il tassista si salva dall’attacco e si riprende in ospedale, dopo un lungo periodo passato in coma. Prima ancora di riprendersi del tutto, il protagonista viene incastrato dall’agente Busset, che sfruttando i fantasmi del suo passato lo costringe a collaborare per smascherare e arrestare il killer entro sette giorni. In caso di fallimento, sarà lui stesso a venire incolpato per i crimini, a causa di alcune strane circostanze che lo legano ai suoi movimenti. L’unico strumento a sua disposizione è il suo lavoro, che gli consente di incontrarsi e parlare con gli abitanti di Parigi all’interno del suo fidato taxi e ricavare ogni sorta di informazione dalle loro vite. Le notti di lavoro si trasformano allora in una corsa contro il tempo per accumulare indizi, visitare i luoghi collegati al caso e cercare in ogni modo di incastrare The Judge, senza tuttavia perdere il proprio lavoro o venire a propria volta scoperti dal killer.

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In base ai toni e alle parole usate, il passeggero potrebbe decidere di aprirsi a noi e rivelare alcune informazioni su di sé o sugli eventi recenti.

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Da qui si passa immediatamente al gameplay, diviso in due parti: il turno di lavoro e la notte, trascorsa nel proprio appartamento. Durante il primo, bisognerà portare i propri passeggeri a destinazione, fare rifornimento quando necessario, recarsi in determinati punti per cercare indizi e gestire correttamente le proprie risorse. Ogni volta che si carica una persona nel proprio taxi, seguirà una sequenza di dialogo simile ad una visual novel, in cui il tassista e il passeggero si scambieranno battute e occasionalmente ci verrà chiesto di compiere delle scelte su cosa dire. In base ai toni e alle parole usate, l’individuo con cui si sta parlando potrebbe decidere di aprirsi a noi e rivelare alcune informazioni su di sé o sugli eventi recenti, consentendo al protagonista di raccogliere dettagli sul killer e sui sospettati. Durante la seconda parte del gameplay, invece, ci si sposta nell’appartamento, in cui si possono analizzare documenti, foto e altri tipi di dati raccolti per cercare di smascherare la vera identità di The Judge. La ricerca avviene principalmente sulla lavagna, sopra la quale viene segnato ogni indizio trovato e come si collega ai sospettati. In entrambi gli scenari del gioco, ogni azione consuma una parte delle ore che il nostro protagonista ha a disposizione, e il gameplay passa alla parte successiva una volta raggiunto il tempo limite. Bisogna quindi valutare con un certo grado di attenzione il proprio da farsi, altrimenti si rischia di non svolgere alcune mansioni essenziali e perdere il lavoro o fallire l’indagine.

Le sezioni di gameplay che sicuramente prevalgono sulle altre sono le chiacchierate con i passeggeri. Lo scopo principale di questi dialoghi, infatti, non è l’investigazione in sé, quanto far immergere il giocatore nella vita quotidiana degli abitanti di Parigi, esplorando varie tipologie di caratteri e personalità. Si possono accogliere sul proprio taxi una grande quantità di individui diversi, ciascuno con la propria storia, il proprio modo di fare e uno stato d’animo associato. Alcuni narreranno episodi molto cupi e umani, confidando i dispiaceri e i malumori con l’autista, dipingendo delle storie dalle tematiche forti e profonde. Altri, invece, forniranno un attimo di pausa con dei racconti buffi e stravaganti, risollevando l’umore e strappando una risata al giocatore. Il contrasto tra, ad esempio, la giovane donna indiana costretta a sposare un uomo che non ha mai conosciuto per volere dei genitori e il gruppo di cosplayer ubriachi alla ricerca del quarto amico perso tra le vie della città aiuta a costruire un quadro piuttosto completo di come la vita possa essere vissuta in modi così diversi l’uno dagli altri. Inoltre, questo meccanismo aiuta l’immersione, in quanto ricostruisce piuttosto fedelmente la routine di un tassista, che ha a che fare con molti tipi diversi di passeggero ogni giorno. La possibilità di intraprendere più dialoghi e registrare le differenti reazioni nel Passidex di Night Call rende oltretutto queste interazioni ancora più interessanti ed esplorative, soprattutto in vista di multiple partite.

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Alcuni passeggeri narreranno episodi di vita molto cupi e umani; altri forniranno un attimo di pausa con dei racconti buffi e stravaganti.

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A scapito di una sezione di gameplay e narrativa così interessante, però, il gioco è piuttosto carente per quanto riguarda la parte investigativa. La raccolta di indizi avviene in maniera automatica durante il turno di lavoro e molto spesso non vengono neanche mostrate le informazioni che il protagonista ha ottenuto fino a che non si torna nell’appartamento, comprese quelle dei dialoghi. Questo impedisce di effettuare deduzioni al volo e pianificare meglio i propri movimenti, e trasforma il turno di lavoro in un’esperienza più esplorativa che indagatrice. Una volta che si passa all’analisi degli indizi accumulati, al giocatore non è nemmeno richiesto di formulare delle ipotesi o dei ragionamenti: ciascuna informazione viene automaticamente piazzata sulla lavagna e collegata al giusto sospettato senza necessità di azione alcuna. L’unico compito fondamentale di cui ci si deve occupare personalmente è, al termine delle indagini, quello di scegliere uno dei cinque potenziali killer e presentarlo alla polizia come principale indiziato. Può tuttavia capitare, talvolta, che la quantità di dati raccolti siano così tanti che risulta complicato trovare qualcuno di non sospettoso e si debba scegliere quello più plausibile basandosi sul proprio intuito invece che su prove certe. Nel complesso, Night Call non ci fa certo sentire dei veri investigatori, anche se ricrea piuttosto bene la tensione di dover necessariamente incastrare qualcuno per salvare la propria pelle, soprattutto quando non si ha idea di chi possa essere l’identità di The Judge. Uniamo questo alla presenza di diversi livelli di intensità delle investigazioni, multipli finali e la generazione procedurale dei casi e otteniamo un sistema piuttosto variegato che permette di rigiocare più volte il titolo senza percepire un’eccessiva ripetitività.

Ciò per cui il team di Black Muffin Studio va premiato è sicuramente il comparto artistico di questo gioco. L’atmosfera di Night Call è rappresentata da sfondi minimalisti e da animazioni piccole ma brillantemente curate, tutto in rigorose sfumature bianche e nere che creano il tipo di mood perfetto per il genere noir. Ci sono un impegno e un’attenzione per i dettagli evidenti nella scelta del background, nella ricostruzione dell’ambientazione metropolitana e nell’aspetto dei vari personaggi, così come nei dialoghi e nelle interazioni tra il protagonista e i passeggeri. Altro fiore all’occhiello è la composizione della colonna sonora e degli effetti audio, che vista l’assenza di doppiaggio accompagnano il giocatore durante l’intera esperienza. Per quanto i toni simili e il costante rumore della pioggia e del motore possano risultare pesanti alla lunga, le musiche di fondo sono perfettamente in linea con lo stile del titolo e aiutano pure a differenziare l’atmosfera da un passeggero all’altro, cambiando ritmo in base alle caratteristiche dell’individuo con cui si sta parlando. I fan del noir troveranno sicuramente gradevole questo mondo costruito accuratamente e ritroveranno molti degli aspetti che caratterizzano il genere.

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I fan del noir troveranno sicuramente gradevole questo mondo costruito accuratamente e ritroveranno molti degli aspetti che caratterizzano il genere.

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In conclusione, però, vanno presentate quelle che sono le numerose incertezze di Night Call. Primo fra tutti, il gameplay è fin troppo abbozzato e non osa approfondire le proprie meccaniche base, annullando buona parte della difficoltà gestionale e dando pochi spunti di miglioramento per il giocatore. Per quanto riguarda i passeggeri, nonostante il grande contributo che danno a rendere questo gioco interessante sotto un punto di vista narrativo ed introspettivo, il loro grande numero (purtroppo necessario per ottenere sufficiente varietà) fa sì che inevitabilmente ci siano alti e bassi nella scrittura, con individui molto ben caratterizzati e apprezzabili e altri più forzati o a malapena accennati. Inoltre, il loro contributo alla storia è praticamente nullo al di là degli indizi che forniscono ed è impossibile esplorare le loro storie oltre i limitati scambi di battute, lasciando spesso in sospeso ed evitando di saziare la curiosità del giocatore. Infine, Night Call è chiaramente orientato verso una fetta piuttosto specifica di pubblico, per cui coloro che non sono appassionati del genere faticheranno a godere appieno di tutto ciò che l’opera ha da offrire e si scontreranno facilmente con uno o più suoi aspetti.