Pokémon Spada e Scudo, diciamocelo, hanno fatto molto parlare di sé negli ultimi mesi, soprattutto quando Game Freak ha rivelato che molte creature saranno tagliate dal Pokédex nazionale. L’hype è stato sensibilmente smorzato da quest’affermazione, che ha distrutto le aspettative di coloro che volevano semplicemente acchiapparli tutti. Ma di fronte alle pesanti critiche, i nuovi titoli della serie vogliono comunque dimostrare di avere un’anima propria, nonché di poter ancora offrire ciò che gli appassionati amano del brand. Grazie alla gentile concessione di Nintendo Italia, abbiamo avuto modo di provare la palestra di tipo acqua, una delle primissime che affronteremo nella versione completa di Pokémon Spada e Scudo.
Senza poter scegliere il protagonista femminile o maschile, la partita è cominciata all’interno di quello che era un vero e proprio puzzle, di quelli che ci hanno costretto a spremere le meningi sin dai tempi di Versione Rossa e Blu. La sfida consisteva nell’aprire o chiudere degli enormi tubi che facevano fuoriuscire dell’acqua, in modo da liberare o bloccare il passaggio. Niente di particolarmente complesso o intricato, dato che ci sono bastati poco più di dieci minuti per completare il puzzle, senza mai sbagliare una mossa e ragionando sempre su cosa fare.
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Le lotte risultano essere lievemente più incentrate sulla competizione pura, senza aiutare troppo i giocatori offrendo loro consigli di alcun tipo.
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Nel corso della risoluzione dell’enigma, ovviamente, siamo più volte entrati nel campo visivo di alcuni allenatori che, introdottosi con una frase rapida, fanno avviare lo scontro vero e proprio. Avevamo nella nostra squadra un Grookey, uno Scorbunny, un Sobble, un Wooloo, un Corviknight e uno Yamper. Gli avversari, invece, ci hanno attaccato con un Vulpix, un Gossifleur e con degli Impidimp, mescolando così le nuove specie con quelle già esistenti. Il sistema di combattimento non ha subito particolari variazioni, non tanto rispetto a Pokémon: Let’s Go, Pikachu & Eevee, quanto proprio a Pokémon Sole e Luna. Le mosse non hanno un indicatore che specifica l’efficacia su un determinato nemico, ma possiamo comunque controllare le informazioni relative ai danni e ai PP, nonché gli stati di alterazioni delle creature in campo e il tipo di appartenenza. Nel complesso, il combat system risulta essere lievemente più incentrato sulla competizione pura, senza aiutare troppo i giocatori offrendo loro consigli di alcun tipo. Non possiamo dare una valutazione prematura al bilanciamento dell’esperienza, del denaro e delle caratteristiche dei Pokémon perché il titolo è ancora in fase di sviluppo, e molti elementi possono cambiare radicalmente. Non a caso, non era possibile aprire alcun menu durante il gameplay, quindi potevamo cambiare Pokémon solo durante la lotta.
Il momento più interessante della prova, però, è stata certamente l’incontro con la capopalestra di tipo Acqua, Azzurra. Proprio in questa fase della demo abbiamo scoperto le più grandi novità, prima di tutte l’impatto visivo completamente nuovo: la qualità grafica è migliorata esponenzialmente e le animazioni facciali lasciano esprimere perfettamente le emozioni dei personaggi. Se uniamo il tutto a delle visuali decisamente ben strutturate, il risultato è un comparto grafico che farà gioire i fan della serie. Peraltro, non c’è alcuna transazione tra la cinematica del monologo della capopalestra e l’inizio della lotta, cosa che fa capire quanto Game Freak abbia riposto una notevole cura anche in queste piccolezze. Per la prima volta, infatti, abbiamo modo di vedere volti ben delineati, e gli zoom sui personaggi non evidenziano i pixel, come spesso accadeva con i titoli per Nintendo 3DS.
Lo scontro con Azzurra è stato l’unico in cui abbiamo potuto provare il sistema Dynamax che, come sicuramente saprete, permette di ingigantire il nostro Pokémon per fargli assestare colpi devastanti. Sia noi che l’avversaria potrà sfruttare questa meccanica inedita, cosa che porterà le due creature a riempire completamente lo stadio. Il Dynamax si attiva premendo un tasto alla sinistra delle mosse, così come avveniva con la mega-evoluzione da Pokémon X e Y in poi. Selezionando un attacco, che sarà modificato in base alla tipologia, partirà una breve cinematica in cui l’allenatore lancia dietro di lui l’enorme Poké Ball e ingigantirà il suo “piccolo” compagno. Siamo felici di esser stati tra i pochi a riuscire a sconfiggere Azzurra durante la demo, nonché a scoprire che le medaglie faranno parte di una sorta di grande emblema, presumibilmente collegato alla Lega Pokémon.
In conclusione, Pokémon Spada e Pokémon Scudo sono riusciti a rispettare le nostre aspettative, che siamo fan del brand dall’infanzia? La risposta è “forse si”. Abbiamo avuto modo di provare relativamente poco dei nuovi titoli e, data l’enorme mole di novità in arrivo, tra cui la presenza di un grande mondo aperto, Pokémon nell’overworld, telecamera libera e quant’altro, siamo consapevoli di aver toccato con mano solo la punta dell’iceberg. Tuttavia, l’attesa per questi capitoli inediti resta elevatissima, motivo per cui non vediamo l’ora di poterli provare ancora in futuro. Ricordiamo ai lettori che Pokémon Spada e Pokémon Scudo arriveranno in esclusiva su Nintendo Switch il 15 novembre 2019. Se volete scoprire di più sui giochi che saranno rilasciati nei prossimi mesi sulla console ibrida di Nintendo, potete leggere il nostro provato di The Legend of Zelda: Link’s Awakening qui.
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