Il recente divorzio tra Kojima e Konami può essere spiegato con il nuovo focus della compagnia, che sembra allontanarsi dai videogiochi tradizionali e avvicinarsi più verso il settore del gambling. Ora, una nuova legge del Nevada potrebbe facilitare i futuri guadagni di Konami.
Già, perché adesso i giochi d’azzardo basati sull’abilità del giocatore sono diventati legali nello Stato dove risiede Las Vegas, un cambio epocale rispetto al passato dove erano permessi solo i giochi basati puramente sulla fortuna. Questo significa che nei giochi di fortuna si potranno vincere dei round bonus, con vincite pari alla bravura del giocatore. Tutto ciò non è casuale: la legge è stata spinta da una lobby, l’Association of Gaming Equipment Manufacturers, il cui presidente è Thomas Jingoli, a capo della divisione gambling di Konami. Non solo, Konami stessa è un “gold member” dell’organizzazione.
Ma in cosa si traduce all’atto pratico tutto ciò? Semplice: Konami, e ogni altra compagnia, potranno non soltanto usare i loro brand videoludici per le slot machine, ma potranno includere al loro interno anche i loro elementi di gameplay. Ciò significa che per vincere si dovranno affrontare anche dei videogiochi, come racing e sparatutto. Questo potrebbe aprire nuove opportunità di guadagno non soltanto per Konami, ma anche per altri collaudati brand videoludici.
Se uniamo i puntini, facciamo ulteriormente luce sul mistero di Konami. Certo, fa male pensare che un colosso del suo calibro si stia allontanando dal mercato dei tripla AAA, ma Konami è pur sempre una corporation, che pensa al business prima di tutto.